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Sant'Umile da Bisignano - Wikipedia

Sant'Umile da Bisignano

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Umile da Bisignano, al secolo Luca Antonio Pirozzo (Bisignano26 agosto 1582 – Bisignano26 novembre 1637), è stato un religioso italiano dell'Ordine dei Frati Minori: nel 2002 è stato dichiarato santo da papa Giovanni Paolo II.

Indice

[modifica] Cenni biografici

Nato da una famiglia calabrese di modeste condizioni, all'età di ventisette anni entrò come novizio nel convento francescano di Mesoraca: emise i suoi voti solenni il 4 settembre del 1610.

Animato da profondo spirito di umiltà e di carità, la tradizione gli attribuisce carismi straordinari. Benché quasi analfabeta, fu un dotto conoscitore delle Sacre Scritture e dei testi dei dottori della Chiesa, particolarmente di quelli di Duns Scoto, del cui culto si fece propagatore.

La sua fama giunse fino a Roma: i papi Gregorio XV e Urbano VIII richiesero espressamente di incontrarlo, ed il frate risiedette lungamente nella città eterna, soggiornando prevalentemente presso il convento di San Francesco a Ripa.

Chiese di essere assegnato al convento di Bisignano nel 1635: la morte lo colse due anni dopo, all'età di 55 anni.

[modifica] La guarigione di Francesco Mauro

Era il 2 aprile 1885 quando Francesco Mauro, un ragazzo di circa quindici anni, venne miracolato per intercessione di Sant’Umile e guarito dalla sua malattia. Questo ragazzo, nato a Bisignano il 12 ottobre 1870, era affetto da cachessia palustre da infezione malarica cronica e si era più volte affidato alla protezione del Santo sentendo parlare dei suoi miracoli e delle sue guarigioni. Un giorno mentre si trovava nei campi, Francesco Mauro fu avvicinato da un frate che gli toccò le narici con un bastone, facendone fuoriuscire del sangue e din soli tre giorni il ragazzo guarì completamente. Solo dopo qualche tempo, il ragazzo riconobbe in un’immagine di Sant’Umile quel frate che lo aveva miracolato. La raccolta delle testimonianze sulla guarigione miracolosa durò ben tre anni, dal 1889 al 1892, anno in cui tutti gli incartamenti furono inviati a Roma, dove più di una volta la Consulta Medica espresse parere negativo sull’effettiva guarigione soprannaturale di Francesco Mauro, fino a quando il 7 luglio 2001 la Congregazione delle Cause dei Santi promulgò, alla presenza del Papa, il decreto che attribuiva a frate Umile la guarigione miracolosa del giovane bisignanese, aprendo così le porte alla canonizzazione.

[modifica] La grotta della penitenza

A piedi, scendendo per circa 50 metri dal Santuario, ci sono le indicazioni per la Grotta della Penitenza di Sant'Umile, piccola grotta dove il Santo passava molte ore della giornate "pregando e mortificandosi e dove santificò l'acqua che da essa sgorga" piantando nel mezzo dell'acqua una piccola croce” , rimasta tuttora incorrotta. Per quanto riguarda la storia grotta, sappiamo che un giorno, il guardiano del Convento affidò al Sant’Umile la cura del giardino conventuale, comandandogli di rimuovere un grosso roveto pieno di spine. Frate Umile eseguì il compito affidatogli dal Superiore e, improvvisamente, dopo aver rimosso i rovi e le erbacce, scoprì un’antica grotta, la quale venne scelta dal frate come luogo prediletto per le sue preghiere e le sue penitenze, poiché solitaria e silenziosa. In fondo alla grotta si rinviene una vena di limpida acqua che, col trascorrere del tempo si scoprì essere prodigiosa. Infatti, i fedeli bisognosi di grazie tuttora vanno ad attingerne l’acqua che ne sgorga, se ne segnano, la porgono ai malati, la bevono, la portano con sé, invocando l’intercessione di Sant’Umile, il quale si è servito spesso di questo mezzo per concedere grazie.

[modifica] La cella del Santo

La cella di Sant’Umile è situata nel Convento ed, al suo interno, è possibile ammirare alcune delle reliquie del Santo, tra le quali il bastone, uno zoccolo, un’unghia e la zappetta. Nella cella è presente un altare ed un Crocifisso che , secondo alcuni studi effettuati, altro non è che il Crocifisso presente all’interno della Chiesa ai tempi del frate bisignanese: è quindi ragionevole pensare che ai suoi piedi vi si sia inginocchiato in preghiera. Inoltre la cella conserva un quadro su tela raffigurante, molto probabilmente, la vera effige di Sant’Umile, commissionato dalla marchesina di Salluzzo nel 1836.

[modifica] Culto

Oggetto di particolare venerazione popolare sin dalla morte, i procedimenti che lo portarono all'innalzamento all'onore degli altari vennero avviati nel 1684: riconosciutane l'eroicità delle virtù, papa Pio VI gli riconobbe il titolo di Venerabile (4 ottobre 1780); con il breve apostolico del 1° ottobre 1881, Leone XIII ne autorizzò la beatificazione, avvenuta il 29 gennaio 1882.

Infine, Giovanni Paolo II lo canonizzò in piazza San Pietro il 19 maggio del 2002.

Memoria liturgica il 26 novembre.

[modifica] Bibliografia

  • Vita del Beato Umile da Bisignano laico professo nell'ordine dei minori riformati della provincia della calabria Citeriore, Monza, tipografia e libreria de Paolini di L. Annoni e c. 1881
  • Anton Maria da Vicenza, Vita del beato Umile da Bisignano, laico professo nell'Ordine de' minori, narrata in Compendio, Santa Maria degli Angeli, Tip. della Porziuncola, 1899
  • Giuseppe Berlingieri, Il quarto centenario del Beato Umile da Bisignano: 1582-1982, Cosenza, Pellegrini, 1985
  • Pasqualina Maria Trotta (a cura di), Sant'Umile da Bisignano, la famiglia Pirazzo e il convento della riforma: Regesti di fonti documentarie notarili (1586-1638), Cosenza, Editoriale Progetto 2000, 2002
  • Rosalbino Turco, Studio sul SS Crocifisso della Riforma Di Fra Umile da Pietralia
  • Franco Iaquinta, A vita iru biatu

[modifica] Collegamenti esterni

Altre lingue


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