San Paolo di Tebe

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"Sant'Antonio abate e San Paolo eremita" di Diego Velázquez ca. 1635, Museo del Prado, Madrid.

Paolo di Tebe (ca.230 - ca.335) venerato come santo dalla Chiesa cattolica e da quella copta e chiamato, dalla tradizione cristiana, il primo eremita, viene festeggiato dalla Chiesa cattolica il 15 gennaio.

Quanto si conosce di questo eremita ci è stato riferito da Girolamo di Dalmazia nell'agiografia Vita Sanctii Pauli primi eremitae risalente al seconda metà del IV secolo. Paolo, giovane cristiano egizio di ricca famiglia e molto colto, è costretto a lasciare la città per il deserto, in quanto denunciato come cristiano da familiari desiderosi di entrare in possesso del suo patrimonio, durante la persecuzione dell'imperatore romano Decio. Persecuzione molto capillare e particolarmente cruenta anche se breve. Ma Paolo non ritornerà più al mondo, alla città. Rimarrà tutta la vita nel deserto in completa solitudine, secondo la narrazione agiografica nutrito solo dal pane trasportatogli da un corvo. All'avvicinarsi della sua morte fu visitato da sant'Antonio abate, altro grande eremita, chiamato abate per essere stato il primo responsabile di una comunità di eremiti detta cenobio. A cui Paolo espresse il desiderio di essere sepolto avvolto nel mantello che Antonio aveva ricevuto in dono dal vescovo Atanasio. Alla sua morte Antonio lo seppellirà, avvolto appunto in questo mantello, in una fossa scavata, sempre secondo la leggenda, da due leoni.

Nell'iconografia tradizionale è spesso ritratto assieme ad Antonio, con il corvo, i due leoni e la sua tunica fatta di foglie di palma intrecciata. A Paolo di Tebe si ispira l’Ordine di San Paolo Primo Eremita (Monaci Paolini). Ordine sorto in Ungheria nel XIII secolo. L’Ordine dei Paolini è ancora presente ai nostri giorni, in particolare in Polonia.