San Lazzaro di Betania
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Lazzaro è un personaggio dei Vangeli: abitava a Betania, paese vicino a Gerusalemme, con le due sorelle Marta e Maria. Secondo il Vangelo di Giovanni, morto a causa di una malattia, venne risuscitato da Gesù.
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[modifica] Il racconto evagelico
Il nome Lazzaro è la versione italiana dell'ebraico Eleazar o Eliezer (altre volte tradotto con "Eleazaro"). Lazzaro di Betania è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e dalla Chiesa copta. Il Vangelo precisa che Lazzaro era morto da tre giorni (quatriduanus in latino), presumibilmente perché gli ebrei ritenevano che la decomposizione iniziasse il terzo giorno dopo la morte. Questo particolare serviva dunque per fugare ogni dubbio su un'eventuale morte apparente.
Il miracolo della resurrezione di Lazzaro (Giovanni 11,1-46), è nel quarto Vangelo il culmine della predicazione di Gesù, che si accattiva definitivamente gli ultimi seguaci e si inimica le autorità religiose. Queste ultime, poiché "molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù", decisero di uccidere anche Lazzaro (Giovanni 12,9-11), ma non viene detto se questo proposito fu poi messo in pratica.
[modifica] La tradizione
Secondo la tradizione occidentale, Lazzaro andò a predicare in Francia con le sue sorelle e lì divenne il primo vescovo di Marsiglia.
Invece secondo la tradizione orientale Lazzaro divenne vescovo di Cipro e durò nell'episcopato per circa un trentennio. Già dal IV secolo si diffuse questa versione, forse per suffragare le pretese di autocefalia della Chiesa di Kittim, l'odierna Larnaca. Tuttavia, a supporto di questa versione, nell'anno 890 fu ritrovata una lapide con l'iscrizione "Lazzaro, l'amico di Cristo". Successivamente le reliquie furono traslate a Costantinopoli e quindi in Francia dai Crociati. Nel 1972 sotto l'altare della chiesa di Larnaca fu rinvenuta un'arca di marmo contenente resti umani, che si ritengono quelli di Lazzaro. Secondo quest'ipotesi, il trasferimento delle reliquie a Costantinopoli fu soltanto parziale.
[modifica] Il culto
Per i cattolici la festa di san Lazzaro ricorre il 21 giugno.
Nella liturgia del rito romano Lazzaro è menzionato nell'orazione In paradisum della Messa per i defunti (Requiem). In questo passo Lazzaro è definito "un tempo povero", perché secondo l'esegesi medievale Lazzaro di Betania è lo stesso Lazzaro che nel Vangelo secondo Luca (16,19-31) chiede l'elemosina davanti alla porta di un ricco.
Il calendario bizantino celebra Lazzaro il sabato prima della Domenica delle Palme. In Russia in questo giorno il digiuno quaresimale è mitigato ed è usanza mangiare caviale.
[modifica] Interpretazioni eterodosse
Secondo una certa esegesi non canonica, Lazzaro sarebbe il "discepolo che Gesù amava", più volte citato nel vangelo di Giovanni, che la maggioranza dei commentatori identifica invece con l'evangelista stesso. L'identificazione con Lazzaro si basa sul fatto che, nell'episodio che lo coinvolge esplicitamente, è detto dalle sue sorelle: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato» (Giovanni 11,3).
Una scuola di pensiero che vede come esponenti David Donnini e Luigi Cascioli[1] ritiene che il Lazzaro del vangelo sia la stessa persona citata nella Guerra giudaica di Giuseppe Flavio come "Lazzaro figlio di Giairo". Questo personaggio, che partecipò alla rivolta ebraica contro Roma, morì suicida a Masada nel 73. Si giungerebbe a questa identificazione ipotizzando che la resurrezione di Lazzaro, citata solo dal Vangelo di Giovanni, e quella della figlia di Giairo, citata dagli altri tre ma non da Giovanni (Matteo 9,18-26, Marco 5,21-43, Luca 8,40-56), raccontino in realtà lo stesso episodio; Lazzaro dunque sarebbe stato figlio di Giairo. Vi sono però evidenti differenze tra i due racconti:
- la figlia di Giairo è inequivocabilmente identificata come femmina (Marco specifica che era una fanciulla di dodici anni);
- nel caso di Lazzaro sono le sue sorelle a intervenire presso Gesù, nell'altro è il padre;
- i due episodi sono ambientati l'uno a Betania, l'altro a Cafarnao;
- la resurrezione di Lazzaro avviene al sepolcro davanti alla folla, quella della figlia di Giairo in casa e in privato;
- manca nella resurrezione di Lazzaro l'episodio della donna affetta da emorragia.