Poesia concreta
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
L'espressione poesia concreta racchiude un’area molto vasta di sperimentazione che nasce in Brasile alla fine degli Anni 50. Nel 1956 a San Paolo ha luogo l’“Esposizione Nazionale di Arte Concreta” e in quel contesto è coniato anche il concetto di poesia concreta. La sperimentazione “concreta” è così definita perché sposta l’attenzione dal significato del testo e dal suo contenuto ai suoi elementi costitutivi, che sono parole, sillabe, fonemi, lettere alfabetiche, di cui è esaltata la dimensione tipografica, variamente valorizzata a livello grafico mediante la disposizione sul foglio e anche su materiali molto diversi dalla carta. Tali elementi basilari della scrittura costituiscono, appunto, la materia prima, della scrittura stessa. L’intento è quello di penetrare nella materia prima del linguaggio, scomponendolo e ricomponendolo a livello visivo e sonoro. Infatti, anche la parola pronunciata subisce lo stesso processo di smontaggio, che giungerà ad esaltare il suono e il fonema, la dimensione anche fisiologica di questi, in relazione con mille modi di produrli, sia con la voce che con oggetti svariati e strumenti, via via anche tecnologici.
In questa grande area della poesia concreta si situano ricerche più specifiche e circoscritte, come la poesia visiva (che integra immagini e parola), la poesia sonora (che sperimenta con il suono e la voce), la poesia performativa, spesso legata alla poesia sonora, che vede il poeta in scena modulare variamente la voce e il gesto.
La parola poetica assume, così, un valore diverso anche in relazione ai supporti che la veicolano, e, con lo sviluppo dei nuovi media e delle tecnologie, tenderà a relazionarsi con essi, sviluppando un discorso sulla “materia elettronica”, che vedrà interagire poeti concreti storici con artisti dei nuovi media. I poeti concreti intendono, con questa riflessione sul linguaggio, da un lato rifondare la dimensione della poesia a livello strutturale, dall’altro ritagliarle un nuovo ruolo nella società. Presto, infatti, la neo-avanguardia in Italia si legherà a una dimensione di contestazione sociale e alla lotta politica.
[modifica] Autori
Fin dall’inizio la Poesia Concreta ebbe una vocazione internazionale e forme analoghe di ricerca si verificarono in America Latina e in Europa. I primi promotori: Decio Pignatari ed Eugen Gomringer. Tra i principali autori storici: Augusto de Campos, Haroldo de Campos, Julien Blaine, Richard Kostenanetz, Adriano Spatola, Arrigo Lora-Totino, Joan Brossa, Daniel Spoerri, Emmet Williams, Mirella Bentivoglio, Klaus Peter Dencker, e altri, talvolta più legati alla poesia visiva, altrove alla performance.
Si registra anche un’ampia produzione di performance legate al movimento Fluxus e all’arte e poesia dei nuovi media.
[modifica] Bibliografia
- Guillaume Apollinaire, Calligrammes: poems of peace and war (1913-1916), Berkeley, Los Angeles, London: University of California Press, 1980
- Jackson, K. David, Eric Vos, Johanna Drucker, Experimental, visual, concrete: avant-garde poetry since the 1960s, Amsterdam; Atlanta GA: Rodopi, 1996
- Anthology of concretism, seconda edizione, edited by Eugene Wildman, Chicago: Swallow Press Inc. 1969
- Bob Cobbing and Peter Mayer. Concerning concrete poetry. London, Writers Forum, 1978
- Eugen Gomringer, Konkrete Poesie, Frauenfeld. Svizzera. Ed. Gomringer Press, dal 1960 al 1965
- Augusto de Campos, Haroldo de Campos, Decio Pignatari, Teoria da poesia concreta, Ed. Invencao, S Paolo (Br), 1965. V anche edizioni successive ampliate: Ed Duas Citades 1975, Ed Brasiliense 1987.
- Adriano Spatola, Verso la poesia totale, Rumma, Salerno, 1969; poi Ed. Paravia, Torino, 1978
- Adriano Spatola, Paul Vangelisti, Italian Poetry from Neo to Post-Avantgarde, Red Hill Press, San Francisco, 1982
- Emmet Williams (a cura di), An Anthology of Concrete Poetry, Something Else Press, New York 1967
- Lamberto Pignotti, Nuovi segni, Marsilio, Padova, 1973
- Lamberto Pignotti, Fra Parola e immagine, Marsilio, Padova, 1972
- Eugenio Miccini, Poesia visuale e dintorni, Meta, Firenze 1995;
- Eugenio Miccini, Lamberto Pignotti, Poesie in azione, Giubbe rosse, Firenze 2001;
- Jacques Donguy, Une génération 1960-1985. Poésie concrète, poésie sonore, poésie visuélle, éd Veyrier, Paris, 1993
- Richard Kostelanetz, a cura di, Text-Sound Text, New York, 1980
- Mirella Bandini (a cura di), Arrigo Lora Totino. Il teatro della parola, Lindau, Torino, 1996
- Caterina Davinio, Tecno-Poesia e realtà virtuali. Collana: Archivio della poesia del 900. Sometti, Mantova, 2002
- Arrigo Lora Totino, Poesia concreta. Collana: Archivio della poesia del 900, Sometti, Mantova, 2002
- Vincenzo Accame, Il segno poetico. Materiali e riferimenti per una storia della ricerca poetico-visuale e interdisciplinare, Edizioni d’Arte Zarathustra – Spirali Edizioni, Milano 1981
- AA. VV., Ubi Fluxus ibi motus, 1990 – 1962, Mazzotta, Milano 1990
- Mario Costa, L’estetica dei media. Avanguardie e tecnologia, Castelvecchi, Roma 1999
- A. Di Vincenzo e A. G. Immertat (a cura di), Poetronics. Al confine tra suono, parola, tecnologia, Itinerari Armonici - Tracce, L’Aquila - Pescara 1999