Persona non grata
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Persona non grata (frase latina che in lingua italiana va tradotta come persona non gradita, plurale personae non gratae) è una locuzione riservata generalmente ai diplomatici. Viene talvolta utilizzata in senso più ampio della sua stretta definizione legale, ma il suo impiego in ambiti non diplomatici è da considerare improprio.[citazione necessaria]
In base all'articolo 9 della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche, una nazione ospitante può “in qualsiasi momento e senza dover motivare la sua decisione”, dichiarare un qualsiasi membro del corpo diplomatico come persona non grata - ovvero inaccettabile (mentre una persona grata è accettabile) - anche prima che questi arrivi all'interno della nazione.
È pratica comune che una persona dichiarata tale venga richiamata in patria. Se non viene richiamata lo stato ospitante “può rifiutarsi di riconoscere la persona in questione come un membro della missione diplomatica”.
Mentre l'immunità diplomatica protegge il personale della missione dalla giustizia civile e penale, a seconda del grado, in base agli articoli 41 e 42 della Convenzione di Vienna questo è tenuto a rispettare le leggi e i regolamenti nazionali (tra le altre cose).
L'infrazione di questi articoli può portare all'utilizzo della persona non grata per punire il personale che viola tali disposizioni. Viene inoltre usata per espellere diplomatici sospettati di spionaggio ("attività incompatibili con il loro status"), o come indicatore simbolico di malcontento (ad esempio l'espulsione da parte dell'Italia del primo segretario egiziano nel 1984).
A questo proposito si sono verificati dei cosiddetti scambi "tit-for-tat", soprattutto durante la guerra fredda.
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