Penna d'oca
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La penna d’oca è uno strumento usato per scrivere che sostituì progressivamente il calamo in Occidente tra il VI e il IX secolo poiché permetteva di scrivere in maniera più fine sulla pergamena e in quanto la sua flessibilità permetteva di ottenere più facilmente pienezza e delicatezza nel tratto.
Ciascun uccello produce fino a cinque penne utilizzabili su ciascuna ala. L'asta della piuma è ricoperta di un grasso che impedisce che l'inchiostro possa aderirvi; per eliminarlo dalle estremità le aste vengono immerse nella cenere o nella sabbia calda. In seguito vengono raschiate con una lama dopodiché si lasciano ad invecchiare per un anno. Il taglio, ultima attività prima dell'uso, necessita di una conoscenza e di una abilità particolare, e si effettua con l'aiuto di un taglia-penna.
Diderot vi ha dedicato un'intera tavola dell’Encyclopédie.
Fino alla metà del XIX secolo, la produzione, la fabbricazione e la vendita delle penne d'oca erano un'industria importante in Europa. I principali paesi produttori erano la Polonia, la Pomerania e la Lituania. Nel 1830 l’Inghilterra importava ventiquattro milioni di penne e la Germania cinquanta milioni; la sola Banca d’Inghilterra utilizzava un milione e mezzo di penne l'anno.