Operazione Antica Babilonia
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l' Operazione Antica Babilonia talvolta nota anche come "Missione Antica Babilonia" o più semplicemnte "missione in Iraq", è il nome in codice della operazione di peacekeeping italiana iniziata nel luglio 2003 e terminata nel dicembre 2006
[modifica] L'invio dei militari e gli scopi dell'operazione
Per approfondire, vedi la voce Coalizione multinazionale in Iraq. |
Nel mese di marzo 2003 inizia l'operazione "Iraqi Freedom" (OIF), o seconda guerra del golfo, da parte di una coalizione composta principalmente degli eserciti britannico e statunitense e da altri Stati. Il 1 maggio 2003 la guerra è ufficialmente finita, anche se di fatto gli eserciti stranieri non hanno mai avuto il controllo pieno del territorio, subendo gravi perdite inflitte dalla resistenza irachena e da attacchi terroristici.
La risoluzione ONU 1483 [1] del 22 maggio 2003 approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, invita tutti gli Stati a contribuire alla rinascita dell'Iraq, favorendo la sicurezza del popolo iracheno e lo sviluppo della nazione.
L'Italia partecipa attraverso la missione "Antica Babilonia" fornendo forze armate dislocate nel sud del Paese, con base principale a Nassiriya, sotto la guida inglese. La missione italiana è iniziata il 15 luglio 2003 ed è un operazione militare con finalità di peacekeeping (mantenimento e salvaguardia della pace), che ha i seguenti obbiettivi:
- ricostruzione del "comparto sicurezza" iracheno attraverso l'assistenza per l'addestramento e l'equipaggiamento delle forze, a livello centrale e locale, sia nel contesto della NATO sia sul piano bilaterale;
- creazione e mantenimento della necessaria cornice di sicurezza;
- concorso al ripristino di infrastrutture pubbliche ed alla riattivazione dei servizi essenziali;
- rilevazioni radiologiche, biologiche e chimiche;
- concorso all'ordine pubblico;
- polizia militare;
- concorso alla gestione aeroportuale;
- concorso alle attività di bonifica, con l'impiego anche della componente cinofila;
- sostegno alle attività dell'ORHA;
- controllo del territorio e contrasto alla criminalità.
[modifica] Il ruolo della Croce Rossa Italiana
[modifica] I reparti
[modifica] Il dislocamento
I soldati italiani furono schierati nel sud sciita, un'area relativamente tranquilla rispetto alle province sunnite e alla capitale Baghdad; la principale sede del contingente era la città di Nāsiriyya, capoluogo della provincia di Dhi Qar, dove l'italiana Barbara Contini fu posta dall'autorità provvisoria della coalizione (CPA) a capo dell'amministrazione civile incaricata della ricostruzione.
Ciò non evitò che il 12 novembre 2003 i soldati italiani fossero oggetto di un attentato kamikaze, nel quale 19 dei 23 morti furono italiani, militari e civili.
[modifica] La strage
Per approfondire, vedi la voce Attentati di Nassiriya. |
Il 12 novembre 2003 avviene il primo grave attentato di Nassiriya.
Alle ore 10:40 ora locale (UTC +03:00), le 08:40 in Italia, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti la base militare italiana, provocando l'esplosione del deposito munizioni della base e la morte di diverse persone tra militari e civili. Il tentativo di Andrea Filippa, di guardia all'ingresso della base "Maestrale", di fermare, con il mitragliatore pesante in dotazione, i due kamikaze che erano alla guida del camion risulta vano, anzi, gli attentatori risposero al fuoco con i kalashnikov. I primi soccorsi furono prestati dalla nuova polizia irachena e dai civili del luogo. Nell'esplosione rimase coinvolta anche la troupe del regista Stefano Rolla che si trovava sul luogo per girare un documentario sui soldati italiani in missione.
- Maresciallo Capo Massimiliano Bruno, promosso a Maresciallo Aiutante s. UPS, Croce d'Onore alla Memoria; Medaglia d'Oro di Benemerito della cultura e dell'arte.
- Vice Brigadiere Giuseppe Coletta, promosso a Brigadiere, Croce d'Onore alla Memoria.
- Maresciallo Aiutante s. UPS Giovanni Cavallaro, promosso a Sottotenente, Croce d'Onore alla Memoria.
- Appuntato Andrea Filippa, promosso Appuntato Scelto, Croce d'Onore alla Memoria.
- Maresciallo Aiutante s. UPS Enzo Fregosi, promosso a Sottotenente, Croce d'Onore alla Memoria.
- Maresciallo Ordinario Daniele Ghione, promosso a Maresciallo Capo, Croce d'Onore alla Memoria.
- Vice Brigadiere Ivan Ghitti, promosso a Brigadiere, Croce d'Onore.
- Appuntato Scelto Domenico Intravaia, promosso a Vice Brigadiere, Croce d'Onore alla Memoria.
- Carabiniere Horatio Majorana, promosso a Appuntato, Croce d'Onore alla Memoria.
- Maresciallo Aiutante s. UPS Filippo Merlino, promosso a Sottotenente, Croce d'Onore alla Memoria.
- Maresciallo Capo Alfio Ragazzi, promosso a Maresciallo Aiutante s. UPS, Croce d'Onore alla Memoria; Medaglia d'Oro di Benemerito della cultura e dell'arte.
- Maresciallo Aiutante s. UPS Alfonso Trincone, promosso a Sottotenente, Croce d'Onore alla Memoria.
- Caporal Maggiore Alessandro Carrisi, promosso a 1° Caporal Maggiore, Croce d'Onore alla Memoria.
- 1° Caporal Maggiore Emanuele Ferraro, promosso a Caporal Maggiore Capo Scelto, Croce d'Onore alla Memoria.
- Tenente Massimo Ficuciello, promosso a Capitano, Croce d'Onore alla Memoria.
- Maresciallo Ordinario Silvio Olla, promosso a Maresciallo Capo, Croce d'Onore alla Memoria.
- Caporale Scelto Pietro Petrucci, promosso a Caporal Maggiore, Croce d'Onore alla Memoria.
Civili italiani:
- Signor Marco Beci, Cooperatore internazionale;
- Dottor Stefano Rolla, Regista.
[modifica] L'Italia unita nel dolore
[modifica] La battaglia dei ponti
A Nassiriya, pochi mesi dopo l'attentato del 12 novembre 2003, il 6 aprile 2004, si ebbe uno scontro tra le nostre truppe e l'Esercito del Mahdi; i militari italiani furono impegnati nella città in uno scontro della durata di 5 ore attorno a due ponti che permettono il passaggio del fiume, nel quale furono feriti lievemente undici bersaglieri; le perdite irachene furono di una quindicina di morti, tra cui sembra una donna e due bambini, e oltre 35 feriti.
[modifica] l'attacco alla "CPA" - "Animal House"
Attenzione:CPA e Animal House sono cose differenti. La prima era la sede provvisoria del Governatorato mentre la seconda era il nomignolo di Base "Maestrale", quella dell'attentato del novembre 2003. Tra questi edifici in linea d'aria c'erano almeno 500-600 metri se non di più.
[modifica] La guerriglia
[modifica] Le polemiche e la fine della missione
La missione ha termine il 1 dicembre 2006. L'operazione di rientro in patria venne chiamata Operazione Itaca.
[modifica] Note
[modifica] Voci correlate
- Guerra in Iraq
- Camp Mittica
- Militari italiani caduti in missione di pace
- ITALFOR
- Attentati di Nassiriya
- Battaglia dei due ponti
[modifica] Collegamenti esterni
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