Nicola Pende
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Nicola Pende (Noicattaro, 1880 – 1970) è stato un medico endocrinologo italiano.
[modifica] Biografia
Professore universitario a Bari, Genova e Roma, nel 1925 fu il primo rettore dell'Università di Bari (all'epoca denominata Università Adriatica Benito Mussolini).
Approfondendo gli studi del suo maestro Achille De Giovanni, sostenne l'importanza delle ghiandole a secrezione interna nella determinazione delle costituzioni umane ponendo le basi della moderna endocrinologia.
Aderì al fascismo e risulta essere fra i firmatari del Manifesto degli scienziati razzisti nel quale si sosteneva tra l'altro che "... un controllo "ortogenetico" degli italiani avrebbe prodotto individui sani, socialmente utili e tali da migliorare la razza...".
Anche se Pende, dopo il 1945, negò sempre di aver firmato tale manifesto e non esista alcun documento firmato autenticamente, rimangono dubbi sulla sua posizione riguardo alle legge razziali, nonostante le sue posizioni scientifiche contemplassero un'espressione sensibilmente diversa di razzismo, rispetto a quella suggerita dal manifesto. Tra l'altro in sua difesa si schierarono, dopo la guerra, alcuni italiani di origine ebraica con una lettera autografata sostenendo che il Prof. Pende li aveva salvati dalla deportazione nascondendoli nella sua clinica universitaria romana, durante i rastrellamenti nazisti seguiti all'8 settembre 1943.
Con sentenza della Suprema Corte di Cassazione della Repubblica italiana, in data 8 luglio 1948, fu scagionato da ogni accusa.
Conservò nel dopoguerra la cattedra dell'Istituto di Patologia Medica dell'Università di Roma fino al raggiungimento dei limiti di età nel 1955.
[modifica] Bibliografia
- Israel G., Nastasi P., Scienza e razza nell'Italia fascista, Il Mulino, Bologna, 1999.
