MP18
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MP18 | |
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Nazione: | Impero tedesco |
Tipo: | Pistola mitragliatrice |
Era: | moderna |
Storia | |
Data di progettazione: | 1916-1917 |
Progettista: | Louis Schmeisser, Theodor Bergmann |
Durata in servizio: | 1918-1945 |
Periodo di produzione: | 1918-1920 |
Operatori: | Germania |
Guerre: | prima guerra mondiale, Guerra del Chaco, Guerra civile spagnola, Seconda guerra sino-giapponese |
Produzione: | 35.000 |
Specifiche | |
Calibro: | 9 mm Parabellum |
Munizioni: | 9 x 19 mm |
Azionamento: | massa battente e otturatore aperto |
Cadenza di tiro: | ~500 colpi/min |
Velocità alla volata: | ~380 m/s |
Gittata utile: | ~100-200 m |
Peso (scarico): | 4,18 kg |
Lunghezza: | 832 mm |
Lunghezza canna: | 200 m |
Alimentazione: | caricatore circolare da 32 colpi TM08 o caricatore da 20 colpi |
L' MP18.1 è stata la prima pistola mitragliatrice di uso pratico usata in combattimento. Fu adottata nel 1918 dall'esercito tedesco durante la prima guerra mondiale come arma primaria delle Stosstruppen, gruppi di assalto specializzati nella guerra di trincea. Sebbene la produzione di MP18 finì negli anni venti, il progetto costituì la base della maggior parte delle pistole mitragliatrici tra il 1920 ed il 1960. La potenza di fuoco di questa nuova classe di arma, fece tale impressione sui vincitori della prima guerra mondiale che il Trattato di Versailles proibì ai tedeschi l'ulteriore studio e produzione di armi da fuoco automatiche così leggere.
[modifica] Storia
Dopo due anni di guerra, il fronte ad ovest si era completamente fossilizzato in una statica guerra di posizione. Con le normali carabine dell'epoca era impossibile ottenere successi lanciandosi all'assalto dei nidi di mitragliatrice posti ad appena 100 metri dalle proprie linee. Gli assalti alla baionetta e il fuoco dell'artiglieria portarono a tremende perdite su entrambi i lati del fronte. Negli anni 1917 e 1918, Hugo Schmeisser sviluppò un'arma automatica con un raggio effettivo di 200 metri che utilizzasse gli stessi proiettili delle pistole: la MP18 (Maschinenpistole 18.I). Questa divenne l'equipaggiamento di base delle squadre che nel marzo 1918 spezzarono il fronte nemico durante l'offensiva "Michael". Equipaggiati di soli MP, granate e pistole, le truppe mossero un assalto feroce senza curarsi della copertura sui fianchi e sul retro, con effetti devastanti per il nemico. Questa tattica nel campo della fanteria fu l'effettiva precorritrice delle strategie basate sui carri armati della seconda guerra mondiale. Dall'impresa Bergmann di Suhl furono prodotti in totale 35.000 pezzi dei nuovi MP18.