Metafora
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La metafora (dal greco μεταφορά, da metaphérō, «io trasporto») è un tropo (una figura retorica che implica un trasferimento di significato), e si ha quando, al termine che normalmente occuperebbe il posto nella frase, se ne sostituisce un altro la cui "essenza" o funzione va a sovrapporsi a quella del termine originario creando, così, immagini di forte carica espressiva. Differisce dalla similitudine per l'assenza di avverbi di paragone o locuzioni avverbiali ("come").
La metafora non è totalmente arbitraria: in genere si basa sullo stabilimento di un rapporto di somiglianza tra il termine di partenza e il termine metaforico, ma il potere comunicativo della metafora è tanto maggiore quanto più i termini di cui è composta sono lontani nel campo semantico.
Indice |
[modifica] Esempi di metafora
- L'Amazzonia è il polmone del mondo
- Voi siete il sale della terra (Vangelo secondo Matteo: 5,13)
- "Anche un uomo tornava al suo nido" (Giovanni Pascoli, X Agosto)
- Sei una volpe
[modifica] La metafora in semantica
In semantica la metafora è più propriamente il processo per cui una parola si arricchisce di nuovi significati, per estensione. Ad esempio, la parola vite indica l'utensile vite per analogia con la pianta vite (per somiglianza tra la filettatura dell'utensile e il viticcio della pianta). Spesso tali meccanismi sono fossilizzati nel lessico e non sono avvertiti dal parlante, ma si possono ricostruire con lo studio dell'etimologia.
[modifica] La metafora in ipnosi
La metafora è uno strumento eccezionale a disposizione degli ipnositerapeuti per trasmettere all'inconscio le suggestioni (suggestione) terapeutiche.
È una figura retorica, in particolare un traslato, che consiste nell'usare un vocabolo o un'espressione per intendere un concetto diverso da quello che di solito esprimono: il nocciolo della questione.
La metafora è una parola che attribuisce ad un soggetto il carattere posseduto da essa. Nella frase "Giovanni è una pecora", al soggetto (Giovanni) viene attribuito il carattere indicato dalla parola pecora per significare che è inoffensivo. La parola scelta significa letteralmente una cosa ma viene usata per trasferire le sue qualità ad un altro termine. La metafora facilita la comprensione di ciò che si vuol dire e semplifica il discorso eliminando un gran numero di parole per illustrare lo stesso concetto.
La metafora identifica mediante un linguaggio figurato due cose, per es., tu sei un fiore. Tra il primo ed il secondo termine c'è un predicato nominale. Tu sei come un fiore è invece una similitudine. Oltre a questo, normalmente si intende per metafora ogni altra forma di espressione artistica, come la favola, la fiaba, il paragone, l'esempio, l'allegoria, il racconto, l'analogia, il paradosso, ecc., mentre tra i traslati, oltre alla metafora si annoverano la metonimia (ho letto Manzoni), la sineddoche, l'antonomasia (il Mantovano, per Virgilio), la perifrasi, l'iperbole (morire dal dispiacere), l'ironia, la litote (non è un male, per dire è un bene, attenuato).
La metafora permette di rendere semplici i concetti complessi perché è espressa con linguaggio analogico, più antico e più accessibile. È per quest'ultimo motivo che essa è una ottima via per fornire le suggestioni indirette, perché il suo contenuto viene captato in maniera privilegiata dall'emisfero destro. La metafora può essere usata dopo la descrizione logica di un concetto, facilitandone la comprensione. In tal modo su un argomento vengono impegnati entrambi gli emisferi cerebrali con le rispettive funzioni.
Un concetto non integrato da una illustrazione metaforica è di difficile interpretazione. Al contrario, quando è la sola metafora a trasmettere un concetto, essa deve essere interpretata perché, prestandosi a più di un significato, può essere difficile imbroccare quello giusto. Una metafora non interpretata, comunque, stimola l'azione creativa dell'inconscio (la mente che conserva tutta l'esperienza). La metafora irrita se ostenta un contenuto moralizzante.
In linea generale, il linguaggio è una metafora della realtà. Questa non è né comprensibile e né comunicabile se non attraverso la metafora, di cui il linguaggio è la forma principale. Questo, a sua volta, è stato regolamentato da regole sintattiche che fanno in modo che le parole ed i gruppi di parole abbiano senso. È esperienza acquisita che ad una frase non ben formata (dal significato incerto) corrisponde un modello di comportamento anch'esso non ben strutturato (vedi psiconeurolinguistica).
Un terapeuta, lavorando sul linguaggio usato da una persona, ed in particolar modo sull'aspetto che bada a che l'espressione sia logica e completa e non viziata da generalizzazione od incompletezza, riesce a ristrutturare il comportamento della persona stessa. Questo, quando è abnorme o viziato, viene espresso con una frase anch'essa sintatticamente abnorme o viziata. Curando la sintassi si cura il comportamento.
Il terapeuta, lavorando sul linguaggio, ottiene risultati come se lavorasse sulla realtà di cui il linguaggio è metafora. Una metafora ben formulata modifica la realtà, e ciò in terapia consiste nella eliminazione dei sintomi.
Quando un paziente ci descrive i suoi sintomi utilizza le metafore. La cosa migliore da fare è restituire al paziente le sue stesse metafore reinterpretate (vedi ricalco). Tutto ciò rientra nel campo dell'arte.
[modifica] Bibliografia
A. Siani "Autoipnosi" - Selecta Medica- 2004 Pavia.
[modifica] Voci correlate
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