Mario Canciani
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Mario Canciani (Roma, 18 gennaio 1928 – Roma, 20 ottobre 2007) è stato un prete italiano.
Fu noto per il suo impegno verso i poveri e per le sue prese di posizione a favore dei diritti degli animali.[1]
Consacrato sacerdote nel 1952, fu parroco a Casal Bernocchi (Roma). Nel libro Vita da prete raccontò le sue lotte di iniziativa sociale in favore della gente delle borgate romane.[2]
Nel 1974 divenne assistente diocesano dell'Azione Cattolica.
Dal 1982 fu parroco presso la basilica di San Giovanni dei Fiorentini, vicino al Vaticano. Qui, per circa vent'anni, fu parroco e confessore di Giulio Andreotti.
Monsignor Canciani era vegetariano e permetteva ai propri fedeli di introdurre in chiesa animali domestici come cani e uccellini, ai quali poteva essere impartita la benedizione. Nel libro Ultima cena dagli esseni avallò la tesi storica secondo cui Gesù - celebrando la pasqua con il calendario esseno - non avesse voluto cibarsi della carne di agnello, sacrificandosi egli stesso come agnello al posto di ogni altro innocente.[3]
Nel libro Nell'arca di Noè, Canciani argomentò la tesi che anche gli animali hanno un'anima.[4] Dichiarò più volte che "anche gli animali vanno in paradiso" e, nonostante le critiche rivoltegli da alcuni ecclesiastici, poté sempre contare sulla simpatia di papa Paolo VI e poi su quella dei successivi papi.
Canciani è stato da molti definito "un san Francesco d'Assisi dei nostri tempi", sia per il suo amore per gli ultimi della società, sia per il suo amore per gli animali.
[modifica] Note
- ^ Necrologio sul Corriere della Sera
- ^ Vita da prete, Mondadori, 1991, ISBN 8804344490
- ^ Ultima cena dagli esseni, Edizioni Mediterranee, 1995, ISBN 8827211152
- ^ Nell’arca di Noè: religioni e animali, Il Carroccio 1990.