Luciana Nissim Momigliano

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Luciana Nissim Momigliano (Torino, 1919 – Milano, 1998) è stata un medico e psicoanalista italiana.

Nata da famiglia ebraica, Luciana Nissim Momigliano, subito dopo ll laurea in medicina, nel 1943 si unisce ad un gruppo di partigiani in Valle d’Aosta . Pochi mesi dopo viene arrestata e il 22 febbraio del 1944 viene deportata, con altre cinquecento persone, con destinazione Auschwitz. Su quel treno ci sono anche Primo Levi, che sopravviverà, e Vanda Maestro che morirà nel lager polacco nell’ottobre dello stesso anno. Racconterà l'esperienza della deportazione nel libro "Ricordi della casa dei morti" pubblicato poco dopo la fine della guerra.

Al ritorno si specializzò in pediatria, lavorò all'Università di Torino e, successivamente, a Ivrea con Adriano Olivetti.

Si trasferì quindi a Milano al centro milanese di Psicoanalisi, allieva di Cesare Musatti e dove diventò prima psicoanalista e poi analista didatta della Società Psicoanalitica Italiana (SPI), dove svolse una intensa attività clinica, di supervisione e di ricerca.

I suoi punti di riferimento in psicoanalisi furono soprattutto Klein e Bion, infatti la sua opera fu da lei definita come una «Klein rivisitata da Bion».

[modifica] Produzione scientifica

Tra le pubblicazioni più famose:

Come si originano le interpretazioni nello psicoanalista, 1974 (in Rivista di Psicoanalisi, XX,, pp.144-165)
Omaggio a Rosenfeld, 1976 (in: Gaburri E., "Eros e onnipotenza". Guaraldi, Rimini)
La memoria e il desiderio, 1981 (in Rivista di psicoanalisi, XXVII, 3-4-, pp. 533-545).
Un legato molto pesante: la gratitudine, 1983 (in Rivista di Psicoanalisi, XXIX, 2, pp. 263-270)
Due persone che parlano in una stanza, 1984 (in Rivista di psicoanalisi, XXX, 1, pp. 1-17)
Il setting, tema con variazioni, 1988 (in Rivista di Psicoanalisi, XXXIV, pp. 605-682)
Il tè nel deserto, 1991 (in Rivista di Psicoanlisi, XXXVII, 4, pp. 773-819)