Legge di Bragg
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Facendo incidere un'opportuna onda elettromagnetica[1] su di un cristallo si osservano fenomeni di interferenza, causate dalla riflessione di onde riflesse da piani cristallini diversi ma paralleli. Questo fenomeno fu interpretato per la prima volta da William Henry Bragg e suo figlio William Lawrence nel 1913, riassunta nella cosiddetta legge di Bragg:
dove:
θ (theta) è l'angolo che il fascio incidente forma col piano cristallino,
λ (lambda) è la lunghezza d'onda della radiazione
d è la distanza tra due piani adiacenti.
La formula si spiega in maniera analitica considerando una differenza di cammino ottico pari a
n indica l'ordine della diffrazione, tipicamente solo quello per n=1 è apprezzabile.
Vi è una elegante interpretazione geometrica della legge di Bragg nello spazio reciproco nota come sfera di Ewald.
[modifica] Note
- ^ Vero per qualsiasi tipo di radiazione che ha una lunghezza d'onda Compton confrontabile con le dimensioni del passo reticolare, cioè circa 1 Angstrom.
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