L'orribile verità
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L'orribile verità | |
Cary Grant e Irene Dunne in una scena del film |
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Titolo originale: | The Awful Truth |
Paese: | USA |
Anno: | 1937 |
Durata: | 91' |
Colore: | b/n |
Audio: | sonoro |
Genere: | commedia |
Regia: | Leo McCarey |
Soggetto: | Arthur Richman (pièce teatrale) |
Sceneggiatura: | Viña Delmar, Sidney Buchman (non accreditato) |
Casa di produzione: | Columbia Pictures |
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Fotografia: | Joseph Walker |
Montaggio: | Al Clark |
Scenografia: | Lionel Banks, Stephen Goosson |
Costumi: | Robert Kalloch |
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L'orribile verità è un film del 1937 diretto da Leo McCarey, interpretato da Irene Dunne e Cary Grant, tratto dalla commedia teatrale di Arthur Richman.
È uno degli esempi migliori della cosiddetta screwball comedy degli anni trenta, più precisamente di quel sottogenere definito "commedie del rimatrimonio" da Stanley Clavell.
Indice |
[modifica] Trama
Jerry (Cary Grant) e Lucy Warriner (Irene Dunne), affiatata coppia dell'alta società newyorkese dall'intensa vita sociale, quando non riescono più a sopportare i dubbi sulle reciproche infedeltà (lui fa viaggi inesistenti, lei dimostra un'eccessiva familiarità con il suo maestro di canto) decidono consensualmente di divorziare.
In attesa che il divorzio diventi definitivo, i due però non riescono ad evitare di frequentarsi e si dedicano con impegno a rovinarsi a vicenda le nuove rispettive relazioni sentimentali: lui approfitta del fatto che l'amato cagnolino Mr. Smith, che li ha fatti incontrare, sia stato affidato a lei e il tribunale gli abbia concesso di andare a trovarlo periodicamente, per allontanare con la propria presenza Dan Leeson (Ralph Bellamy), rozzo petroliere dell'Oklahoma, con mamma al seguito; lei scandalizza la famiglia di Barbara Vance (Molly Lamont), raffinata ereditiera, impersonando l'eccentrica sorella (immaginaria) di Jerry.
Nella notte in cui dovrebbero diventare divorziati a tutti gli effetti, si ritrovano ad occupare due camere da letto comunicanti nella casa di campagna della zia Patsy. Lì, dopo aver ammesso di essere ancora interessati l'uno all'altro e di avere sbagliato a non essersi fidati, finiscono per riconciliarsi.
[modifica] Critica
Il Dizionario Mereghetti definisce il film «una delle più classiche commedia sofisticate», dalla «regia elegantissima e raffinata» e assegna un giudizio di tre su quattro.[1]
Il Dizionario Morandini gli riconosce «un ritmo infallibile, un'energia che non dà tregua, una messinscena di calibrata eleganza, una cattiveria raffinata, interpreti (anche secondari) in gran forma», assegna un giudizio di quattro su cinque.[2]
[modifica] Riconoscimenti
Il film ha ottenuto 6 nomination agli Oscar, compresa quella per il miglior film, vincendo il premio per la miglior regia.
Nel 1996 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Nel 2000 l'American Film Institute l'ha inserito al 68esimo della sua lista dei miglior cento film commedia del cinema statunitense.
[modifica] Altre versioni
La pièce teatrale di Arthur Richman era già stata portata su grande schermo nel 1925 da Paul Powell, nel 1929 da Marshall Neilan. Dopola versione di McCarey, fu rifatta in chiave musicale nel 1953 da Alexander Hall (Ancora e per sempre).
[modifica] Note
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda su L'orribile verità dell'Internet Movie Database