Jabloko
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Politica nella Federazione Russa |
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Il Partito Democratico Unificato Russo Jabloko (in russo Российская объединенная демократическая партия “Яблоко„, Rossijskaja Ob"edinennaja Demokratičeskaja Partija Jabloko) è un partito liberalsocialista russo, condotto da Grigorij Javlinskij.
[modifica] Storia
Il nome "Jabloko", che letteralmente significa "mela", fu ispirato dall'acronimo dei cognomi dei relativi fondatori ("Я" di Grigorij Javlinskij, "Б" di Jurij Boldyrev e "Л" da Vladimir Lukin; cioè JA-B-L). La "mela" del nome è richiamata anche dal simbolo, che consiste in un cerchio rosso e un triangolo isoscele verde. Jabloko nacque come organizzazione pubblica nel 1993, mentre dal 2001 ha acquisito lo status di partito politico; tuttavia fin dalla propria nascita ha cominciato a prender parte alle competizioni elettorali. Jabloko si richiama all'ideologia liberale ed è fortemente filo-occidentale. Ha partecipato come osservatore all'internazionale liberale dal 2002 ed è diventato un membro titolare dopo il congresso dell'ELDR svoltosi a Bucarest nell'ottobre 2006. Nel 1993 Jabloko affrontò la sua prima esperienza elettorale alle legislative, piazzandosi al quinto posto col 5,1% dei voti (23 seggi alla Duma). Le successive elezioni legislative si tennero nel dicembre 1995 e furono caratterizzate dalla fortissima ascesa delle opposizioni e del voto di protesta: il Partito Comunista della Federazione Russa stravinse con quasi il 35% dei voti, relegando il partito neoliberale sostenitore di El'cin al secondo posto con poco più del 12%; Jabloko giunse quarto (dietro anche al Partito Liberal-Democratico di Russia) pressoché raddoppiando i propri voti (10% dei suffragi e 45 seggi conquistati). L'anno successivo si tennero le elezioni presidenziali che, complice anche una massiccia campagna mediatica sostenuta dai cosiddetti "oligarchi", videro un nuovo rovesciarsi della situazione: Boris El'cin recuperò prodigiosamente il proprio consenso, superando di poco più di tre punti percentuali il candidato comunista Gennadij Zjuganov (35,3% contro 32%). Al terzo posto si piazzò l'indipendente Aleksandr Lebed mentre Grigorij Javlinskij, candidato di Jabloko, giunse quarto col 7,3% dei voti (pari a 5.550.752 preferenze). L'emorragia di consensi per Jabloko è proseguita fino ad oggi. Alle elezioni legislative del 1999 la formazione liberale ha visto dimezzati i suffragi ottenuti quattro anni prima, classificandosi all'ottavo posto col 5,93% dei voti ed ottenendo soltanto 21 seggi alla Duma. Più o meno lo stesso risultato ha ottenuto Grigorij Javlinskij come candidato presidenziale l'anno successivo (5,8% dei voti, pari a 4.351.450), giungendo però terzo dietro ai soli Vladimir Putin (vincitore al primo turno) e Gennadij Zjuganov. Nelle elezioni per il rinnovo della Duma tenutesi il 3 dicembre 2003 Jabloko è stato il quinto partito con 2.601.549 voti, prima delle formazioni al di sotto della soglia di sbarramento del 5%, avendo ottenuto solo il 4,4%: gli appena 4 seggi conseguiti da Jabloko sono derivati da seggi assegnati col maggioritario. Nel 2004 Jabloko ha rinunciato a presentare un proprio candidato, appoggiando invece l'indipendente Irina Chakamada, iscritta alla Unione delle Forze di Destra (SPS) (quarta posizione con 2.644.644, 3,8% dei voti). A fronte della costante diminuzione di voti, che prosegue inesorabile da ormai oltre un decennio, Jabloko ha cercato di promuovere l'integrazione delle formazioni politiche d'ispirazione liberale e neoliberale, finora senza successo.