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Ipotalamo - Wikipedia

Ipotalamo

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Motivo: ho letto la pagina solo superficialmente, ma mi dà l'idea che chi l'ha scritta evesse solo una vaga idea di cos'era l'ipotalamo: da riscrivere. Segnalazione di Maquesta Belin 12:53, 23 apr 2008 (CEST)

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L’ipotalamo è una struttura del sistema nervoso centrale facente parte del diencefalo (situato nella zona centrale interna ai due emisferi cerebrali e circondato da diverse strutture: subtalamo, epitalamo, talamo e metatalamo), del quale costituisce la porzione basale.


[modifica] Rapporti anatomici:

L’ipotalamo è posizionato sotto il talamo e sopra l’ipofisi, con la quale è a stretto contatto non solo anatomicamente ma anche funzionalmente. Il rapporto tra queste due strutture è detto “asse ipotalamo-ipofisario” e collega il sistema nervoso al sistema endocrino o, per meglio dire, permette al primo di svolgere azioni di regolazione sul secondo. L’ipotalamo ha inoltre rapporti con il chiasma ottico anteriormente e posteriormente con i peduncoli cerebrali. Osservando la sua porzione ventrale, troviamo il tuber cinereum, col quale si unisce all’ipofisi per mezzo di un peduncolo denominato peduncolo ipofisario, e posteriormente i corpi mammillari.

[modifica] Struttura e funzioni

È costituito da cellule della sostanza grigia raggruppate in numerosi nuclei, distinti topograficamente in quattro gruppi (anteriore, laterale, mediano e posteriore), e collegate con la corteccia cerebrale e i centri del telencefalo, con il talamo e l' epitalamo, con il mesencefalo e il bulbo, da cui arrivano o ai quali vanno impulsi sensoriali vari e fibre nervose efferenti.

Nell'ipotalamo sono state individuate zone circoscritte (centri) che assolvono funzioni ben precise nell'organismo umano. L'I. rappresenta infatti uno dei principali centri di controllo del sistema nervoso autonomo o vegetativo; controlla cioè, attraverso le vie nervose e in parte attraverso le secrezioni dell’ipofisi, la motilità viscerale, i riflessi, il ritmo sonno-veglia, il bilancio idrosalino, il mantenimento della temperatura corporea, l’appetito e l’espressione degli stati emotivi. Due dei nuclei ipotalamici (sopraottico e paraventricolare) collegano direttamente l’ipotalamo all’ipofisi tramite neuroni che, partendo da essi e terminando con i loro assoni nei capillari della neuroipofisi (porzione posteriore dell'ipofisi, minore per dimensioni), formano un fascio ipotalamo-neuroipofisario che unisce i due organi e forma così il suddetto asse ipotalamo-ipofisario. I neuroni presenti nei due nuclei producono due ormoni, l’ossitocina che stimola la contrattura della muscolatura liscia, soprattutto quella uterina (è infatti importante nel parto) e la vasopressina (o ADH, che agisce sui collettori del rene e viene rilasciata quando aumenta la concentrazione salina nel sangue): questi, attraverso gli assoni degli stessi neuroni, vengono trasportati alla neuroipofisi e lì accumulati fino a quando non si presenta uno stimolo adeguato; infatti questi neuroni sono sensibili ai cambiamenti di pressione osmotica del plasma per mezzo dei neuroni osmocettori(neuroni capaci di recepire i valori della pressione osmotica) che, in base alle variazioni di concentrazioni saline, si attivano stimolando la neuroipofisi.

Altri nove nuclei ipotalamici (anteriore, sopraottico, paraventricolare, periventricolare, arcuato, soprachiasmatico, premammillare, dorsomediale e ventromediale) presentano dei neuroni detti parvocellulari, dai quali si dipartono i relativi assoni che vanno a terminare con bottoni sinaptici su capillari infundibolari, e permettono in tal modo il controllo della adenoipofisi (ipofisi anteriore). Questo meccanismo di tipo vascolare è detto sistema portale ipotalamo-ipofisario, e si attua tramite il rilascio da parte dell’ipotalamo dei cosiddetti “fattori di rilascio RH” (ad esempio il TRH per la tireotropina, il GnRH per la gonadotropina, il CRH per l’ormone adenocorticotropo, e il GHRH per il fattore della crescita), ma anche di “fattori di inibizione IF” che vengono riversati nei capillari. Intercettati dall’ipofisi, essi controllano la produzione e il rilascio dei corrispondenti ormoni ipofisari, i quali agiscono a loro volta sulla secrezione degli ormoni secreti dagli organi bersaglio. Il rilascio dei fattori RH o IF è controllata da uno tipo di regolazione a “feedback negativo”: infatti, una diminuzione della concentrazione ematica degli specifici ormoni secreti dagli organi bersaglio farà aumentare il rilascio dei fattori RH; al contrario, un loro aumento provocherà una diminuzione del rilascio degli stessi fattori. Questo tipo di regolazione è molto importante e il suo malfunzionamento crea squilibri anche gravi nell’organismo.

Per quanto concerne il controllo che l’ipotalamo attua sul sistema nervoso simpatico, esso avviene mediante l’attivazione di ulteriori nuclei, posti nella parte anteriore dell’ipotalamo, il nucleo anteriore e il nucleo preottico. Questi nuclei sono responsabili di fenomeni come la bradicardia (diminuzione della frequenza dei battiti cardiaci al di sotto dei 60 bpm)), incremento di salivazione e sudorazione, ipotensione (abbassamento della pressione arteriosa), a seguito di un incremento dell’attività parasimpatica (vedi sistema nervoso parasimpatico). Viceversa, quando un individuo è improvvisamente allarmato o eccitato, le aree cerebrali superiori inviano segnali ai nuclei posteriori dell’ipotalamo, che stimolano il simpatico incrementandolo. Questo provoca un’accelerazione del battito cardiaco, aumento della frequenza respiratoria, dilatazione delle pupille, aumento di flusso di sangue ai muscoli. Questo tipo di reazione si chiama “reazione di lotta o fuga” ed è un tipico esempio delle funzioni che possono essere svolte dall’ipotalamo. In particolare, notare che aree diverse stimolano reazioni diverse. Un ulteriore esempio di quanto detto può essere riscontrato nell’azione svolta nella termoregolazione: infatti, i nuclei anteriore e preottico sono detti “centri del raffreddamento”; viceversa il nucleo posteriore è detto “centro del riscaldamento”. Le cellule di cui sono composti sono sensibili alla variazione di temperatura corporea, dato che ricavano dalla temperatura del sangue che arriva al cervello. Se la temperatura è al di sotto dei 36° C, l’ipotalamo anteriore reagisce liberando serotonina, la quale attiva il nucleo posteriore che, stimolando il simpatico, crea un innalzamento della temperatura. Viceversa se la temperatura è elevata, il nucleo posteriore libera noradrenalina o dopamina, che stimolano i nuclei situati nella zona anteriore dell’ipotalamo, i quali agiscono aumentando la sudorazione e la vasodilatazione periferica. Questi meccanismi favoriscono la dispersione di calore e, quindi, l’abbassamento della temperatura corporea. Altri ruoli fondamentali svolti dall’ipotalamo sono la regolazione del sonno, ad opera del nucleo soprachiasmatico che ha in particolare la funzione di mantenere lo stato di veglia; il controllo dell’alimentazione ad opera dei nuclei ventromediale e ipotalamico laterale, che possono essere anche detti “centri della fame, della sazietà e della sete” data la loro funzione. Questa è resa possibile grazie agli impulsi derivanti da alcuni ormoni implicati nella regolazione del metabolismo (in particolare quello del glucosio, per cui gli ormoni più importanti che regolano questa attività sono insulina e leptine) ma anche dalle informazioni ricavate dagli enterocettori relative alla concentrazione di zuccheri e acqua nel sangue che, se troppo bassa, stimola il desiderio di mangiare e di bere. L’ipotalamo è anche in grado di controllare emozioni, stati d’animo e umore, nonché anche il comportamento sessuale. Questo è possibile grazie alla connessione anatomica dell’ipotalamo con il talamo e il sistema limbico (il quale è un insieme funzionale di zone del cervello che regola impulsi e comportamenti emotivi, ma è anche legato alle funzioni organiche vegetative. D’altra parte, sembra essere una delle parti più “antiche” dal punto di vista evoluzionistico); in questa accezione, si può affermare che l’ipotalamo funge da “connessione” tra i due sistemi suddetti e la relativa risposta corporea. Infatti, stimolazioni di diversi centri dell’ipotalamo, come già detto, danno luogo anche in questo caso a risposte diverse: la stimolazione del nucleo posteriore produce risposte aggressive, viceversa accade se vengono stimolati i centri laterali.


Posizione dell'ipotalamo nell'uomo
Posizione dell'ipotalamo nell'uomo


Nella anatomia dei mammiferi, per ipotalamo si intende una regione del cervello situata al disotto del talamo e forma la parte più estesa della regione ventrale del diencefalo; la sua funzione è quella di regolare alcuni processi metabolici e altre attività autonome. L'ipotalamo collega il sistema nervoso con il sistema endocrino sintetizzando e rilasciando neurormoni che a loro volta stimolano la secrezione di ormoni dalla ghiandola pituitaria anteriore. L'ipotalamo è inoltre la parte del cervello che controlla la temperatura corporea, fame, sete e i ritmi circadiani. Il centro della fame e della sazietà, ossia il "termostato" che regola e controlla il nostro peso corporeo, risiede nell'ipotalamo.


[modifica] Suddivisione e nuclei

Anteroposteriormente è suddivisibile in tre regioni:

  • REGIONE SOPRAOTTICA: che comprende il nucleo ipotalamico anteriore, il nucleo sopraottico e quello paraventricolare
  • REGIONE INFUNDIBOLO-TUBERALE: In cui,prendendo come riferimento un piano sagittale passante per la colonna del fornice, possiamo distinguere due porzioni: mediale(nuclei: ventromediale, dorsomediale, posteriore, perifornicale e infudibolare, altrimenti detto arcuato, il quale si estende nell'eminenza mediana)e laterale(nuclei: ipotalamico laterale e tuberali laterali)
  • REGIONE MAMILLARE: corrispondente ai corpi mamillari nei quali si distinguono i nuclei mamillari mediale, laterale e intermedio


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