Giuseppe Moscati (miniserie televisiva)
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Giuseppe Moscati | |
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Nazione: | Italia |
Anno: | 2007 |
Formato: | miniserie TV |
Genere: | biografico |
Puntate/episodi: | 2 |
Durata: | 200' (complessiva) |
Lingua originale: | italiano |
Caratteristiche tecniche | |
Aspect ratio: | |
Colore: | colore |
Audio: | |
Crediti | |
Regia: | Giacomo Campiotti |
Sceneggiatura: | Gloria Malatesta, Claudia Sbarigia, Giacomo Campiotti, Fabio Campus, Carlotta Ercolino, Lucia Zei |
Interpreti e personaggi | |
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Fotografia: | Gino Sgreva |
Montaggio: | Roberto Missiroli |
Scenografia: | Cosimo Gomez |
Costumi: | Marina Roberti |
Casa di produzione: | Artis Edizioni Digitali S.p.a. e Sacha Film Company in collaborazione con RAI Fiction |
Programmazione | |
Guida alla compilazione della tabella. Si invita a seguire le linee guida del Progetto:Fiction TV |
Giuseppe Moscati è una miniserie televisiva del 2007, diretta da Giacomo Campiotti, prodotta da RAI Fiction e liberamente ispirata alla vita di Giuseppe Moscati, medico e docente universitario, morto a soli 46 anni e proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II nel 1987.
[modifica] Trama
Siamo nel 1906 e Giuseppe Moscati (Giuseppe Fiorello), un giovane medico, si appresta, insieme al suo amico Giorgio Piromallo (Ettore Bassi), a concorrere per un posto di aiuto all'ospedale degli Incurabili di Napoli. Giorgio, figlio di un famoso medico, ha scelto la professione per tradizione familiare, mentre Giuseppe, che contravviene dalla tradizione dei Moscati che lo avrebbe voluto avvocato, ha per la medicina una vocazione. Giorgio tira a fatica Giuseppe ad una festa dove farà conoscere all'amico la bella e infelice principessa Elena Cajafa (Kasia Smutniak), e tra i due giovani si costituirà subito un forte legame.
Giuseppe è uomo forte che si adatta con difficoltà alle rigide regole ospedaliere, difese, da suor Helga, la caposala degli Incurabili. I sette minuti da dedicare ad ogni paziente stanno stretti a Giuseppe e spesso si attarda accanto a casi senza speranza attirandosi critiche e rimproveri sia dalla caposala quanto dal professor Delillo. Giorgio, al contrario, si gode la vita e affronta la sua professione con molto distacco. Conquista una ballerina del caffè chantant, di nome Cloe e con lei inizia una relazione molto passionale ostacolata dal padre. Elena Cajafa, con la sua bellezza ed il suo tormento interiore, sta intanto a poco a poco conquistando il cuore di Giuseppe. E quando lui, durante l'eruzione del Vesuvio, sfidando la morte, salva i pazienti dell'ospedale di Torre del Greco, l'encomio pubblico che ne riceve e la fama che ne deriva, vincono anche le riserve del padre della ragazza, che comincia a vedere Moscati come un possibile candidato alla mano della figlia.
A Giuseppe il mondo sorride, gli sembra di poter ottenere tutto: fama, onori, una donna bellissima per consorte. E anche la sorella di Giuseppe, Nina, sembra sciogliere, nei successi di lui, l'amarezza di essere rimasta nubile, e il rifiuto ricevuto dall'uomo da lei amato, il cugino Leonardo che ha scelto di farsi sacerdote. Ma anche per Giuseppe, viene il momento della crisi a causa della morte per tetano di un piccolo lustrascarpe, Aniello, che aveva preso proteggere. Quella sofferenza rafforza la sua vocazione e quando un nuovo concorso viene indetto Giuseppe lo vince e diviene uno dei medici più famosi di Napoli. Giorgio lo perde, e tra i due amici la spaccatura è insanabile.
Giorgio decide di lasciare Cloe, nonostante la ragazza aspetti un bimbo da lui, e di tornare dal padre. L'unico aiuto che dà alla ragazza sono i soldi necessari ad abortire. Le possibilità economiche e le conoscenze gli permettono di aprire uno studio privato che in poco tempo gli fa acquistare notorietà e importanti relazioni.
Giuseppe, invece, si dedica alla formazione delle nuove generazioni di medici. Ottenere la mano di Elena Cajafa, averla al suo fianco come moglie sembra adesso il logico completamento del suo percorso. Ma la sera in cui Giuseppe si sta recando dal principe per fare la sua richiesta, una scoperta orribile lo allontana dalla sua contentezza: un’epidemia di colera è scoppiata nei vicoli di Napoli. Capisce che il suo posto non è accanto a una moglie ma tra i diseredati. Mentre Giorgio prosegue nell'ascesa sociale, e sposa Elena, Giuseppe ritrova Cloe,. La ragazza è malata, Giuseppe capisce subito la gravità della situazione e va a cercare Giorgio che, però, rifiuta di aiutarla. Giuseppe decide di assisterla portandola a casa sua, malgrado la disapprovazione di Nina. Ma grazie ai giorni passati con Cloe, aprono anche in lei la via della comprensione per la missione del fratello. Cloe gli confessa, in punto di morte, di avere avuto un figlio da Giorgio e di averlo abbandonato e gli chiede quindi di ritrovarlo.
Giuseppe si mette alla ricerca di quel bambino ma nonostante i suoi sforzi non riesce a trovarlo. Giuseppe comincia a curare tutti coloro che gli ospedali rifiutano, accogliendoli in casa sua. Anche Elena vi si reca per confidargli che non è felice, ha paura di non poter avere figli ed è andata da lui perché le confermi una volta per tutte quella diagnosi. Giuseppe le conferma quella terribile diagnosi ma le dice anche che l'amore spesso si trova anche là dove non avevamo mai pensato di trovarlo. La porta in un orfanotrofio dove proprio il figlio di Cloe e di Giorgio colpisce il cuore di lei e decide di adottarlo.
È il 1927, Giuseppe è malato e stanco, la sua casa è spoglia di tutto perché tutti i suoi averi sono serviti per curare i poveri. È così che lo trova Giorgio quando va da lui. Una decisione improvvisa, dopo numerosi anni, quasi un'intuizione divina, ed una premonizione. Giuseppe gli rivela che quel bambino che ha adottato è figlio suo e di Cloe.
Quando Giorgio esce da casa di Giuseppe, riconciliato con l’amico e con la vita, le campane suonano a morto ed un funerale sta attraversando Piazza del Gesù. Quando Giorgio chiede chi è morto, la gente piangendo gli risponde: «Giuseppe Moscati, il medico dei poveri, è morto ieri».
La trama della miniserie - come giustamente evidenziato dai suoi biografi più noti Antonio Tripodoro e Andrea Jelardi rispettivamente sul periodico 'Gesù Nuovo' e sul quotidiano 'Il Denaro'- alcune vicende della vita del santo sono state romanzate o sono del tutto immaginarie, prima fra tutte la sua relazione sentimentale ed il rapporto di amore-odio con l'amico e collega.
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda su Giuseppe Moscati dell'Internet Movie Database