Giù le mani dai bambini
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Giù le Mani dai Bambini è un comitato nazionale per la farmacovigilanza in età pediatrica, che consorzia centonovanta tra università, ordini dei medici, ospedali, associazioni genitoriali, socio-sanitarie, e di promozione sociale, e promuove una campagna contro quella che ritiene essere «la disinvolta somministrazione di psicofarmaci ai bambini».
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[modifica] La storia
Nell’ottobre 2003, un medico – di rientro da una trasferta in USA - mise in guardia sulla situazione negli Stati Uniti, dove oltre undici milioni di minori sono in cura con farmaci psicoattivi[1].
Un mese dopo venne pubblicata una ricerca francese, condotta su un campione di 609 scuole: il risultato denunciava che 12% della popolazione infantile francese entra nelle scuole elementari avendo assunto almeno una pastiglia di psicofarmaco[2].
Questo campanello d’allarme sollecitò un gruppo di giornalisti e medici ad una riflessione: «se succede nella vicina Francia, culturalmente a noi così simile, perché non potrebbe succedere anche in Italia?». I promotori attivarono quindi una rete di relazioni, iniziando la distribuzione di materiale informativo in scuole, studi medici, e in occasione di eventi culturali, e per circa sei mesi testarono l’interesse della cittadinanza per questa tematica. All’epoca, era in svolgimento il Progetto Prisma, un’indagine multicentrica finanziata con fondi del Ministero della Salute, ma gestita da centri di ricerca privati (Stella Maris di Pisa e IRCCS E. Medea di Bosisio Parini in provincia di Lecco), che erano anche tra i poli italiani di sperimentazione di psicofarmaci per l’età pediatrica. Il risultato di questo indagine - contestato da alcuni addetti ai lavori con riguardo alle modalità di svolgimento della ricerca e la tipologia degli enti che la coordinavano- fu che il 9% dei bambini italiani, quasi 1 su 10, soffrirebbe di turbe mentali, disagi della psiche, sindromi varie, curabili in molti casi con terapie farmacologiche[3].
Con l'idea di contrastare il rischio di somministrazione indiscriminata di psicofarmaci ai minori, nacque quindi nel febbraio 2004 il Comitato “Giù le Mani dai Bambini”.
[modifica] I principi della Campagna
“Giù le Mani dai Bambini” contesta quella che definisce «la riduzione di ogni disagio a un problema di origine organica», atteggiamento che secondo il Comitato afferisce ad una cultura dell’ipermedicalizzazione di stampo anglosassone, e segnatamente statunitense: secondo i promotori dell’iniziativa, il DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), che ha avuto il merito di codificare dai deserti africani alle cime dell’Himalaya un linguaggio clinico comune, “confeziona” una sindrome per ogni occasione, e molti comportamenti un tempo considerati accettabili oggi sono classificati come patologici.
Giù le Mani dai Bambini - riferiscono i promotori in vari comunicati stampa - non vuol'essere una «crociata populista od ideologica» contro l’una o l’altra multinazionale del farmaco, e non ha come scopo quello di sviluppare una cultura proibizionistica sul tema psicofarmaci, ma vuole riaffermare alcuni limiti di carattere etico:
- no agli psicofarmaci su adolescenti e bambini soprattutto se il disagio è trattabile con un intervento non farmacologico;
- no, in senso assoluto, a quegli psicofarmaci con un rapporto rischio/beneficio negativo;
- no alla cultura del farmaco inteso come «facile risposta» e come scorciatoia de-responsabilizzante;
- sì ad una informazione corretta, completa e obiettiva, tale da garantire ai genitori la possibilità di sviluppare un eventuale consenso alla terapia realmente informato;
- sì, soprattutto, alla riaffermazione del pieno diritto alla scelta terapeutica.
Diverse ricerche scientifiche indipendenti[4] hanno dimostrato che queste molecole psicoattive presentano non trascurabili profili di rischio, e che per contro esistono terapie pedagogiche, psicoterapie e altri strumenti, scientificamente testati, degni di essere presi in considerazione per la risoluzione dei disagi dell’infanzia e dell’adolescenza. Gli specialisti che partecipano alle attività del Comitato sostengono la tesi secondo cui, prima di procedere alla massiccia somministrazione di uno psicofarmaco volto a «curare nascondendo i sintomi» – senza peraltro risolvere il vero problema alla fonte del disagio – sia indispensabile valutare con grande attenzione la situazione del bambino nel suo complesso. Secondo “Giù le Mani dai Bambini” le pressioni del marketing sull’infanzia sono crescenti, e non tralasciano il settore della salute: la campagna punta allo sviluppo di una coscienza critica su questi temi, assicurando supporto tecnico, legale ed organizzativo a quella parte di comunità scientifica che si riconosce in questi valori.
[modifica] Struttura e regole del Comitato
Le attività del Comitato sono non a scopo di lucro, apartitiche, e non confessionali. L’adesione al Comitato è aperta, libera ed a titolo non oneroso.
“Giù le Mani dai Bambini” è un’organizzazione a struttura orizzontale, non avendo né un direttivo né un presidente. Rappresenta all’esterno le istanze del movimento un “portavoce nazionale”, attualmente il giornalista Luca Poma. Nessun collaboratore del Comitato riceve remunerazioni in denaro, a prescindere dalla quantità di ore dedicate all’organizzazione, trattandosi a tutti gli effetti di attività di volontariato. Il Comitato garantisce la propria sopravvivenza in parte mediante elargizioni dei promotori, in parte mediante finanziamenti da parte di enti pubblici, ed in parte mediante donazioni spontanee della cittadinanza. Oltre ad un comitato etico che vigila sulla “laicità” dell’organizzazione e sull'impiego delle risorse, il Comitato conta sulla consulenza – erogata a titolo gratuito - di un comitato scientifico permanente composto da specialisti ed accademici esperti nelle varie discipline (psichiatri, psicologi, pedagogisti, etc). Molti componenti del comitato scientifico sono docenti universitari, alcuni di essi presso università estere (p. es Stati Uniti ed Argentina). Per propria direttiva interna, “Giù le Mani dai Bambini” non riceve versamenti in denaro né da case farmaceutiche né da aziende produttrici di rimedi alternativi allo psicofarmaco, né indirizza i cittadini che ne fanno richiesta ad alcuno specialista di propria fiducia per consulenze mediche, al fine di non ingenerare equivoci su potenziali conflitti d’interesse.
[modifica] Attività di sensibilizzazione
Strumento di comunicazione importante è il sito internet, da portale sono scaricabili sia la maggior parte degli articoli scritti sui media italiani su queste tematiche, sia – tradotti in italiano dallo staff del Comitato – molti articoli di stampa estera, contributi scientifici. "Giù le mani dai bambini" comunica che circa 700.000 pubblicazioni informative a colori sul tema della disinvolta somministrazione di molecole psicoattive sono state distribuite gratuitamente alle famiglie italiane che ne hanno fatto richiesta. Oltre 240.000[5] tra medici, specialisti, pedagogisti e altri addetti ai lavori del settore salute hanno sottoscritto – direttamente o tramite le rispettive associazioni di categoria - le tesi scientifiche proposte dall'organizzazione, riassunte nel Consensus Internazionale sulla Somministrazione di Psicofarmaci ai Bambini, pubblicato a maggio 2005. Adesioni sono pervenute inoltre da molti paesi.
In occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia delle Nazioni Unite, il 20 novembre 2007, Giù le Mani dai Bambini è stata insignita in virtù della propria attività sociale della Targa d’Argento[6] del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano. Anche esponenti noti del mondo dello spettacolo e della cultura hanno sostenuto o sostengono la Campagna, da Ray Charles, che prima di morire aderì alla campagna, a Beppe Grillo, e molti altri. [7]
Giù le Mani dai Bambini ha collaborato, per garantire la veicolazione del proprio messaggio, con l’organizzazione di specifici eventi culturali e di sensibilizzazione, con enti pubblici e privati, dal Ministero Attività Culturali al Teatro Alla Scala di Milano. Un terzo dei capoluoghi di provincia italiani sostengono le attività con il proprio patrocinio, ed il Comitato è membro di tutti i tavoli del Ministero della Salute sul tema psicofarmaci e bambini.
E’ stato recentemente attivato un “Osservatorio” di Giù le Mani dai Bambini in Argentina, dove una folta comunità di medici e psicologi sta promuovendo iniziative contro la medicalizzazione del disagio dei minori, ed un altro è allo studio in Svizzera. Il Comitato promuove o partecipa ad almeno due eventi divulgativi ogni mese, a rotazione nelle varie regioni italiane, spesso in collaborazione con Università e altri enti[8]. E’ in corso una collaborazione con diversi membri del Parlamento per una riforma della legislazione che regola la somministrazione di psicofarmaci ai bambini nel nostro paese.
[modifica] Polemiche e rapporti con istituzioni ed organizzazioni
Il Comitato si è “scontrato” a più riprese sia con l’Agenzia Italiana del Farmaco sia con l’Istituto Superiore di Sanità, che hanno autorizzato recentemente in Italia la somministrazione ai bambini dell’antidepressivo Prozac (a seguito di un’analoga delibera in sede Europea), della metanfetamina Ritalin, e dello psicofarmaco Strattera, per i bambini "agitati" e "distratti". Il Comitato ha predisposto pareri scientifici ed accademici, richiedendo alle autorità di controllo sanitario di modificare in senso più restrittivo i protocolli che regolano la somministrazione di questi discussi prodotti ai bambini in Italia. La prima rivendicazione del Comitato è che tali protocolli non prendono minimamente atto del dibattito di tipo culturale – molto acceso – in corso attualmente nella stessa comunità scientifica, circa l’opportunità di sedare i "disagi" dei minori mediante la somministrazione di psicofarmaci anche a bambini in tenerissima età.
“Giù le Mani dai Bambini” si è inoltre a più riprese scontrata con le associazioni di familiari che hanno optato per la somministrazione di metanfetamine ai propri figli per tentare di risolverne la distrazione a scuole e l’"eccessiva agitazione". La posizione del Comitato rispetto a questi gruppi di genitori non è di “censura” e tra gli obiettivi del Comitato non vi è attualmente il divieto di somministrazione di questi farmaci, quanto piuttosto l’invito a seguire percorsi alternativo non farmacologici, in quanto trattasi di molecole “sintomatiche”, che intervengono solo sui sintomi, migliorando l’accettabilità del bambino per gli adulti, ma non risolvendo nessuno dei problemi che stanno alla radice del disagio, esponendo però il minore al rischio di preoccupanti effetti collaterali.
Recentemente, il Comitato è inoltre intervenuto denunciando ai media ed anche in sede giudiziaria iniziative di marketing promosse in Italia da due multinazionali del farmaco, anche tramite un'agenzia internazionale di pubbliche relazioni, consistenti in convegni e conferenze stampa atte a promuovere l’utilizzo di psicofarmaci sui bambini. La denuncia dell'associazione è che in questi incontri pubblici - dove le due aziende non figurano direttamente, ma veicolano il messaggio per il tramite di associazioni di genitori favorevoli a queste terapie – vengono sistematicamente sottostimati i potenziali effetti collaterali dei prodotti, elogiati come “utili ed a basso rischio”, in violazione delle norme del codice farmaceutico sulla pubblicità occulta di prodotti medicinali.
[modifica] Scientology
Una nota a parte meritano le polemiche con il movimento di Scientology: in virtù principalmente dell’iniziale collaborazione con Roberto Cestari, medico esperto in difesa dei diritti delle persone con disturbi mentali nonché membro del movimento di Scientology, “Giù le Mani dai Bambini” circa un anno dopo la sua fondazione era stata accusata di "sospetta contiguità" con tale minoranza religiosa. Tali voci ebbero fine a seguito di un provvedimento del comitato etico interno di “Giù le Mani dai Bambini”, che – su richiesta del portavoce nazionale Luca Poma – si pronunciò contro ogni tipo di rischio di strumentalizzazione della Campagna stessa a fini di propaganda religiosa diretta od indiretta, richiedendo su richiesta di alcuni membri un’audizione di Cestari, al fine di valutare anche un’eventuale espulsione dello stesso. Cestari si dimise tuttavia prima che tale audizione potesse avere luogo, ed avviò in collaborazione con il CCDU (organizzazione fondata e finanziata dal movimento di Scientology) una sua iniziativa d’informazione sui disagi del comportamento dell’infanzia, di taglio massimalista. Il Comitato prese in più occasioni le distanze da tale iniziativa, in quanto ritenuta connotata da una forte impronta ideologica “antipsichiatrica”, che “Giù le Mani dai Bambini” non condivide.
[modifica] Bibliografia
- "Bambini e Psicofarmaci: nuova emergenza sanitaria", ed. Giù le Mani dai Bambini, 2004
- "Psicofarmaci ai bambini in Italia: è emergenza? Una lettera aperta al Parlamento Italiano", ed. Giù le Mani dai Bambini, 2006
- "Giù le Mani dai Bambini: Iperattività, Depressione ed altre moderne malattie – La salute dei minori ed il marketing del farmaco", Magi Edizioni, 2007 [9].
- "Scuola Protetta: come evitare la medicalizzazione nelle scuole italiane. 20 domande, 20 risposte", ed. Giù le Mani dai Bambini, 2008
[modifica] Collegamenti esterni
[modifica] Note
- ^ National Institute Mental Healt, USA
- ^ Ministere de la Santè - ricerca pubblicata su Canadian Journal of Psichiatric, vol. 43
- ^ Il progetto Prisma (protocollo e risultati) è pubblicato sul portale www.giulemanidaibambini.org (Ricerca Scientifica -> Documenti -> Centri ADHD)
- ^ nell'omonima sezione del portale www.giulemanidaibambini.org ne sono pubblicate oltre duecento
- ^ Articolo da Il Quotidiano
- ^ [1]
- ^ Sezione "Testimonial" del portale internet www.giulemanidaibambini.org
- ^ Sezione "Diario di Bordo" del portale internet www.giulemanidaibambini.org
- ^ È la storia di Giù le Mani dai Bambini e del problema Adhd e depressione nei minori (contiene una ricca bibliografia scientifica, i diritti d’autore e gli utili delle vendite sono utilizzati per la stampa di materiale informativo che viene poi distribuito gratuitamente a chi ne fa richiesta)