Geremia (profeta)
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Geremia (יִרְמְיָהוּ Yirməyāhū) fu un profeta biblico, ritenuto autore dell'omonimo libro e del libro delle Lamentazioni. Questi due libri sono parte della Bibbia e sono riconosciuti da tutti i canoni vetero-testamentari.
[modifica] Generalità
Caratterizzato da una personalità tormentata, spesso preda della disperazione, ma mai definitivamente sconfitto dai suoi avversari e dalle sue debolezze e paure, Geremia predica la necessità di un ritorno alla fedeltà all'alleanza, condannando aspramente le pratiche idolatre, i frequenti soprusi dei forti contro i deboli, l'osservanza ipocrita e superficiale dei rituali.
Inoltre, in un periodo di relativa pace e prosperità per il regno di Giuda, determinate da una favorevole congiuntura internazionale e dal buon governo del re Giosia, Geremia prevede una dura punizione se il popolo, traditore dell'alleanza, non tornerà a seguire Jhwh e le sue volontà. La minaccia è l'invasione di popoli dal Nord, talvolta indicato genericamente, più spesso identificato chiaramente con i babilonesi guidati da Nabucodonosor. Queste previsioni sono interpretate dai contemporanei come annunci di malaugurio del tutto inappropriati, e attirano al profeta odio e disprezzo, culminanti in diverse cospirazioni per ucciderlo, sempre però fallite.
In pratica nessuno lo ascolta, neanche quando l'avanzata dei babilonesi diventa minaccia concreta e sembra inarrestabile. Anche allora Giuda preferisce ascoltare falsi profeti che promettono un futuro di pace e prosperità. Quando i babilonesi assediano Gerusalemme, le sventure annunciate da Geremia spingono i notabili a farlo gettare in una vecchia cisterna fangosa per evitare che demoralizzi i soldati.
[modifica] Stile
Geremia, forse non meno di Isaia, è un grande poeta. Rispetto ad Isaia è un personaggio più drammatico, più debole, spesso vittima di momenti di grande disperazione di fronte all'immane compito affidatogli e di fronte all'estrema avversione dei suoi contemporanei.
Ad essi egli deve tuttavia rivolgere dure critiche per i loro comportamenti ipocriti, quando non gravemente disonesti (caso emblematico il riscatto degli schiavi ebrei da parte dei notabili di Giuda in un momento di difficoltà, subito annullato appena scampato il rischio).