Georges-Louis Leclerc
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ritratto di François-Hubert Drouais (1727-1775)
Georges-Louis Leclerc , Conte di Buffon (Montbard, 7 settembre 1707 – Parigi, 16 aprile 1788) è stato un naturalista, matematico, scrittore e cosmologo francese. Le sue teorie avrebbero influito sulle generazioni successive di naturalisti, in particolare su Jean-Baptiste Lamarck e Charles Darwin.
La località eponima Buffon, nella Côte-d'Or, fu la signoria della famiglia Buffon.
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[modifica] Biografia
Nacque a Montbard (Côte-d'Or). Suo padre, Benjamin Leclerc, era signore di Digione e di Montbard e consigliere al parlamento di Digione. Dopo il collegio dei gesuiti di Digione, studiò diritto. Preferendo la scienza, partì per studiare matematica e botanica a Angers.
Coinvolto in un duello, si vide costretto a lasciare l'università. Viaggiò allora in Italia e in Inghilterra, finché il nuovo matrimonio del padre lo fece rientrare per badare alla sua eredità.
I suoi primi lavori sono orientati verso la matematica. In Sur le jeu du franc-carreau, introdusse per la prima volta il calcolo differenziale e il calcolo integrale in probabilità. È in questo periodo che tenne una corrispondenza con il matematico svizzero Gabriel Cramer e che provò l'esistenza degli specchi ustori di Archimede. In seguito le sue traduzioni in francese di opere di Isaac Newton e di Stephen Hales aumentarono il suo interesse per la biologia.
Si spostò poi a Parigi dove conobbe Voltaire ed altri intellettuali, entrando poi all'Accademia delle scienze francese all'età di 26 anni.
Divenne intendente del Giardino del re (oggi Jardin des Plantes) a Parigi nel 1739. Eccellente amministratore, lo trasformò in centro di ricerca e in museo, ampliando considerevolmente il parco e facendo piantare alberi di ogni origine. Da quel momento si consacrò completamente alla storia naturale.
La sua Histoire naturelle, i cui primi volumi apparvero nel 1749, l'occupò per il resto della sua vita. Buffon ottenne per quest'opera ogni tipo di ricompensa e di onore: venne eletto membro dell'Académie française nel 1753.
Le sue relazioni con gli scienziati del tempo furono spesso difficili e lo portarono frequentemente a scontri, tra i quali quelli con Réaumur e Linneo, di cui contestò il metodo di classificazione. Accolse anche con scetticismo i lavori di Lazzaro Spallanzani e di Charles Bonnet. Per Buffon le variazioni tra specie erano dovute a degenerazioni.
Si sposò nel 1752; sua moglie morì nel 1769. Intrattenne relazioni molto buone con il re Luigi XV che gli permise in particolare, alla morte di Réaumur, di conferire le collezioni molto ricche di quest'ultimo (considerate tra le più grandi di Francia) al Gabinetto del re nonostante Réaumur le avesse lasciate all'Accademia delle Scienze.
Divenne conte di Buffon nel 1773. Prima di morire, poté vedere la sua statua posta all'ingresso del museo di storia naturale con questa iscrizione: Majestati Naturæ par ingenium. Morì a Parigi nel 1788.
Suo figlio fu ghigliottinato durante il Terrore. Durante la Rivoluzione, la gloria di suo padre non poté salvarlo dal patibolo: morì rivolgendo al popolo queste uniche parole: Cittadini, io mi chiamo Buffon.
Porta il suo nome la rue Buffon, una via del 5° arrondissement di Parigi, che passa tra molte costruzioni del Museo.
[modifica] Le sue opere
« È per mezzo di esperimenti fini, ragionati e seguiti, che si forza la natura per scoprirne il segreto; tutti gli altri metodi non hanno mai funzionato... Le raccolte di esperimenti e di osservazioni sono quindi gli unici libri che possono aumentare le nostre conoscenze » | |
(Buffon nella sua prefazione alla Statique des végétaux di Stephen Hales.)
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Buffon tradusse Vegetable Staticks di Stephen Hales, Method of Fluxions di Isaac Newton, e compose diverse memorie e brani tra cui si ricorda il Discours sur le style, che pronunciò per la sua ammissione all'Académie française: vi forniva egli stesso la teoria del suo stile, e mostrava che lo stile è l'uomo stesso.
[modifica] La sua Histoire naturelle
Buffon è soprattutto famoso per la sua opera maggiore, l'Histoire naturelle, générale et particulière, in 36 volumi apparsi dal 1749 al 1789, di cui 8 postumi grazie al lavoro di Bernard Lacépède. Buffon vi incluse tutto il sapere dell'epoca nel campo delle scienze naturali. È in quest'opera che Buffon rilevò le somiglianze tra l'uomo e la scimmia e la possibilità di una genealogia comune. L'attenzione che Buffon accordava all'anatomia interna lo pone tra gli iniziatori dell'anatomia comparativa. L'interno, negli esseri viventi, è il fondo del disegno della natura scrive Buffon nei Quadrupèdes.
La "Storia naturale" di Buffon, che doveva comprendere tutti i regni della natura, comprende solo i minerali e una parte degli animali (quadrupedi e uccelli). È accompagnata da una Théorie de la Terre, dai Discours sotto forma di introduzione, e dei supplementi tra i quali si trovano le Époques de la nature, una delle più belle opere dell'autore.
Tra i suoi collaboratori, occorre citare per i quadrupedi Louis Jean-Marie Daubenton, che si incaricò della parte delle descrizioni anatomiche, sostituito poi per gli uccelli da Philippe Guéneau de Montbeillard al quale s'aggiunsero, a partire dal 1767, Barthélemy Faujas de Saint-Fond, l'abate Bexon e Charles-Nicolas-Sigisbert Sonnini de Manoncourt.
L'Histoire naturelle conobbe un immenso successo. I primi due volumi, la Théorie de la terre e l'Histoire naturelle de l'homme, ebbero tre riedizioni successive in sei settimane. Traduzioni in tedesco, in inglese e in olandese furono iniziate quasi immediatamente.
Questa enciclopedia è divisa in 36 volumi:
- 15 volumi sui quadrupedi (dal 1749 al 1767).
- 9 volumi sugli uccelli (dal 1770 al 1783).
- 5 volumi sui minerali (dal 1783 al 1788), l'ultimo contiene il Traité de l'aimant, ultima opera di Buffon.
- 7 volumi di supplementi tra cui le Époques de la nature (1778).
L'Histoire naturelle fu stampata inizialmente dalla Imprimerie royale in 36 volumi in quarto, 1749-1788. Fu continuata nello stesso formato da Lacépède, che descrisse gli ovipari, i serpenti, i pesci, i cetacei (1786-1804). Le opere di Buffon e le sue Suites sono state poi ristampate più volte. Le edizioni migliori, dopo l'edizione princeps, sono quelle di Jean Vincent Félix Lamouroux e Desmarets, 42 volumi in ottavo, di François Cuvier, 1829-1831 42 volumi, e di Marie Jean Pierre Flourens, 1854, 12 volumi in ottavo.
[modifica] Ruolo e portata delle sue opere
Ci si accorda universalmente a guardare gli scritti di Buffon come il più bel modello della nobiltà e dell'armonia dello stile; si riconosce anche che egli descrisse con fedeltà ammirevole gli usi e i tratti caratteristici degli animali, che egli fece fare dei progressi alla storia naturale, sia attraverso la novità delle viste, sia tramite la moltitudine delle sue ricerche, e che egli rese un grande servizio riunendo moltissimi materiali sparsi e diffondendo in Francia il gusto per lo studio della natura.
Ma malgrado il suo impatto e il ruolo che giocò nella diffusione delle conoscenze scientifiche, l'opera soffre di molte lacune. Prima di tutto, Buffon non è un sistematico, cosa che lo porta a presentare i gruppi in modo rudimentale. Inoltre si dilunga in particolare sulle specie più conosciute e non nomina che di sfuggita le altre specie. Gli si rimprovera di aver disdegnato o addirittura escluso le classificazioni scientifiche senza le quali non c'è tuttavia né ordine né chiarezza. Non è un osservatore molto affidabile, cosa che lo porta a numerosi errori come quello di confondere il caprimulgo con una rondine o che i rondoni sono essi stessi, delle vere rondini e, a ben guardare, più rondini delle rondini stesse. Buffon e i suoi collaboratori saccheggiano le opere dei loro predecessori da Aristotele a Plinio, da Belon a Gessner... anche se le nuove informazioni, spesso provenienti da corrispondenti lontani, gli forniscono delle osservazioni spesso inedite. Infine, gli autori privilegiano formulazioni adatte a attirare un pubblico di neofiti. Sempre con lo scopo di attrarre il pubblico le specie poco carismatiche sono ignorate. Gli si rimprovera soprattutto di aver avanzato delle ipotesi azzardate (in particolare nelle sue Époques de la nature): suppone che la Terra è stata staccata dal Sole dall'impatto di una cometa, attribuisce agli animali un senso interiore materiale, ipotesi ancora meno chiara di quella a cui era ricorso Cartesio.
In definitiva, la sua principale qualità è stato il ruolo per diffondere l'interesse dello studio scientifico (un po' come fece, nello stesso periodo, lo Spectacle de la nature dell'abate Pluche). Georges Cuvier, per citare solo un esempio, si appassionò alla storia naturale grazie alla lettura di Buffon.
[modifica] Problemi con la Chiesa
In Les époques de la nature, supplemento pubblicato nel 1778, Buffon trattò le origini del sistema solare, ipotizzando che i pianeti fossero stati creati da comete entrate in collisione con il Sole. Suggeriva anche che l'età della Terra doveva essere ben maggiore dei 6000 anni proclamati dalla Chiesa. Basandosi sul tasso di raffreddamento del ferro calcolava che l'età della Terra ina 75.000 anni. Per questo fu condannato dalla Chiesa cattolica in Francia ed i suoi libri furono bruciati.
[modifica] L'ago di Buffon
Per approfondire, vedi la voce Ago di Buffon. |
In matematica il risultato più celebre di Buffon, detto metodo Monte-Carlo che permette di determinare il valore di π per mezzo di un ago e di un parquet. Il principio è il seguente: dato un fascio di rette parallele (le righe del parquet) distanti l'una dall'altra di un'unità di lunghezza t e dato un ago di lunghezza l<t, si lasci cadere l'ago sul fascio di rette. La possibilità che questo finisca su di una retta è .
Ripetendo la prova un grandissimo numero di volte, il rapporto tra le volte che l'ago copre una linea ed il numero totale dei lanci tende a questo rapporto: è dunque possibile calcolare un valore approssimato di π.
[modifica] Gli specchi ustori
Il Buffon fu uno dei pochi scienziati a sostenere la veridicità storica dell'esperienza degli specchi ustori di Archimede. Egli, infatti, costruì un modello di specchi composto da 148 specchi piani regolabili, dotati di leverismi. In questo modo l'intera struttura era in grado di variare il fuoco ed adattarsi alla posizione assunta.
L'esperienza di Buffon ebbe successo, egli infatti riuscì a concentrare la luce del sole e a fondere del piombo e dello stagno.
[modifica] Bibliografia
- La sua Corrispondenza è stata pubblicata nel 1860, dal suo discendente H. Nadault de Buffon.
- Félix Vicq d'Azyr, Nicholas Condorcet, Georges Cuvier, hanno scritto il suo Éloge; Flourens ha scritto l'Histoire de sa Vie et de ses Ouvrages
- H. Nadault de Buffon, Buffon, sa famille et ses collaborateurs, 1863.
- Jacques Roger,Buffon, Paris, Fayard, 1989.
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Georges-Louis Leclerc
- Wikiquote contiene citazioni di o su Georges-Louis Leclerc
[modifica] Collegamenti esterni
- (FR) Opere di Buffon su Internet
- (FR) Académie française : gli immortali
- (FR) L'encyclopédie de l'Agora
- (FR) Introduzione al pensiero matematico di Buffon
- (FR) Applet Java del calcolo di π mediante il metodo dell ago di Buffon
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Jean-Joseph Languet de Gergy | 1753 - 1788 | Félix Vicq d'Azir |
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