Gabriele Baldocci
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Gabriele Baldocci (Livorno, 10 maggio 1980) è un pianista italiano. Lanciato verso una carriera internazionale, è ad oggi considerato uno dei migliori interpreti della sua generazione.
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[modifica] Gli anni di studio
Nato da una famiglia di non musicisti, sin dalla più tenera età dimostra straordinarie doti musicali suonando il vecchissimo pianoforte che il padre, appassionato di musica, aveva comperato. All'età di sei anni inizia lo studio dello strumento sotto la guida del concittadino Ilio Barontini, che riesce sapientemente a valorizzare il suo innato istinto musicale. A otto anni tiene il suo primo recital solista ed inizia a vincere una serie numerosa di concorsi pianistici.
Nel 1995, quattordicenne, vince il concorso di ammissione alla prestigiosa Accademia Pianistica Incontri con il Maestro di Imola, dove inizia il suo corso di studi con il didatta Franco Scala. Sono questi gli anni della sua grande formazione, che prosegue nel 1999 con l'incontro con il grande Paul Badura-Skoda (che gli trasmette il grande lignaggio della scuola viennese) e soprattutto William Grant Naborè, direttore della International Piano Academy del Lago di Como, che lo accetta, pur giovanissimo, come studente della prestigiosissima istituzione che ogni anno accetta solo sei-sette studenti provenienti da tutto il mondo, ai quali viene data la possibilità di frequentare i corsi dei più grandi didatti della terra per un anno. Vista la giovane età ed il talento di Baldocci, il direttore gli consente in via del tutto speciale di frequentare gli studi per cinque anni, durante i quali Naborè è sua guida e mentore.
Dal punto di vista didattico, Baldocci eredita le più grandi scuole della tradizione pianistica, avendo studiato con artisti del calibro di Leon Fleisher, Dmitri Bashkirov, Fou Ts'Ong, Alicia De Larrocha, Paul Badura-Skoda, Charles Rosen, Claude Frank, Peter Frankl, Andreas Staier, Sergio Perticaroli, che più volte hanno elogiato il suo particolare senso musicale.
[modifica] L'amicizia con Martha Argerich
Da sempre, come da sua stessa ammissione, il modello di riferimento pianistico di Baldocci è stata la pianista argentina Martha Argerich. Sin da piccolo era incantato dal potente approccio emozionale della leggendaria pianista, suo mito personale. Nel 2003 decise di partecipare alla seconda edizione del Concorso organizzato dalla stessa Argerich nella sua città natale, Buenos Aires. Alla fine del concorso, la pianista argentina risultò entusiasta delle performances di Baldocci, che decise di premiare con una Speciale Menzione d'Onore. Da quei giorni si instaurò una speciale amicizia e reciproca stima tra i due che ha più volte dato vita a collaborazioni musicali. Baldocci viene regolarmente invitato da Martha Argerich ai Festival che la pianista organizza a Lugano e Buenos Aires. Nel 2005, dopo la sua esecuzione di alcuni brani di Chopin nell'ambito del Progetto Martha Argerich di Buenos Aires, i due pianisti sono partiti alla volta di una storica tourneè argentina.
[modifica] La poetica di Baldocci
"Baldocci è un animale da palcoscenico!". Con questa frase un critico americano definì il pianista toscano. In effetti la carica pianistica di Gabriele Baldocci ha sempre trovato maggiore sfogo nelle esecuzioni live, durante le quali Baldocci sprigiona la sua creatività che egli stesso dichiara "solo in parte precostruita" e "in gran misura derivante dal rapporto con il pubblico". Il repertorio di Baldocci spazia da Bach fino ai compositori del 900, con particolare attenzione e predilezione per i grandi romantici, Chopin e Schumann, dei quali Baldocci è considerato uno dei maggiori giovani interpreti. Convinto sostenitore della musica come mezzo espressivo e vitale, Baldocci ama collaborare con strumentisti di tutti i tipi, eseguendo musica da camera con lo stesso trasporto con il quale interpreta il suo repertorio solista. Dedicatosi all'insegnamento in giovanissima età, i suoi Masterclass sono apprezzati da studenti ed insegnanti di tutto il mondo.
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