Flessografia
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La flessografia o flexografia è un metodo di stampa rotativa diretta, che usa lastre matrici resilienti a rilievo di gomma o di materiali fotopolimerici, detti cliché.
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[modifica] La stampa flessografica
[modifica] Campo d' applicazione
La stampa flessografica (spesso abbreviata in Flexo) è stata per lungo tempo la stampa tipica degli imballaggi (scatole di cartone o cartone ondulato, plastica etc) e veniva indicata come stampa all' anilina per via del tipo di colorante impiegato. In tempi più recenti è stata impiegata anche per stampa più pregiate, grazie alle migliorate caratteristiche delle forme, divenendo protagonista, in concorrenza con altri sistemi, della stampa dei quotidiani. La matrice, flessibile e morbida, viene avvolta su di un cilindro. La stampa è diretta: si passa senza intermedi dalla forma al supporto con pressione esercitata dal consueto cilindro di pressione (folle come in rotocalco) comune a tutti i sistemi di stampa con impatto.
[modifica] Il sistema d' inchiostrazione
L' inchiostrazione avviene per il tramite di un rullo d’ acciaio o ceramico, resistente all' usura, inciso con cellette in profondità, da 80 fino a 500 per centimetro, (rullo Anilox) che caricatosi di inchiostro contenuto in un calamaio pieno di inchiostro liquido, carica la forma flessografica in rilievo dopo che una lama (racla) ha tolto l' eccesso dalla superficie del rullo anilox, così come avviene con il cilindro rotocalco. Un' altra configurazione di inchiostrazione è realizzata in modo indiretto non facendo immergere direttamente il rullo anilox nel calamaio ma ponendo in questo un primo rullo caricatore che cede l' inchiostro al cilindro anilox che a sua volta inchiostra la forma di stampa. Un' altra configurazione di inchiostrazione indiretta è ottenuta immergendo il cilindro anilox nel calamaio ma frapponendo un cilindro intermedio fra l' anilox e la forma di stampa. Un numero di cellette elevato, nel cilindro anilox, favorisce la stampa dei dettagli e sfavorisce la stampa dei fondi pieni; viceversa per un numero basso di cellette. Il materiale stampabile in flessografia è assai vario e si possono utilizzare anche supporti con superficie ruvida e poco riflettente. Per questo le flessografiche sono adatte alla stampa dei cartoni anche ondulati.
[modifica] Tipi di macchine
Le macchine flessografiche sono del tipo sia a foglio (specie per la stampa del cartone ondulato) sia rotative; queste possono essere prive del sistema di piegatura che è sostituito da uscite del tipo a foglio o con ribobinatura. Le rotative flessografiche vengono prodotte in tre strutture differenti, spesso per la sola stampa in bianca. Le rotative in linea presentano una serie di elementi stampa distinti, uno per colore, con cappe di asciugamento fra un elemento ed il seguente, funzionanti sia con aria calda che con radiazioni infrarosse. Le rotative planetarie o satellite che ricordano quelle per la Stampa offset, ove un grande cilindro di pressione porta attorno gli elementi di stampa flessografici. Questa configurazione permette di stampare, in più colori, materiali sottili e fortemente deformabili mantenendo una buona tenuta di registro. L' aderenza al grande cilindro centrale di pressione diminuisce le deformazioni del materiale e la vicinanza di un elemento stampa all' altro contribuisce a minimizzare le alterazioni dimensionali che il supporto da stampare può presentare. La possibilità di mantenere il cilindro centrale a temperatura costante con opportuni accorgimenti e regolazioni contribuisce a garantire una stampa di qualità elevata. Le macchine ad elementi stampa sovrapposti (stack) si presentano con elementi stampa che contengono più gruppi di stampa uno sopra l' altro (anche se leggermente sfalsati) costituiti ciascuno dal cilindro portaforma con il suo gruppo di inchiostrazione ed il relativo cilindro di pressione. Si tratta di una configurazione che permette una grande facilità di lavaggio e di cambio forme di stampa, una facile varietà di combinazione di stampa e quindi costituisce la struttura di una macchina che privilegia la versatilità. L 'asciugamento avviene in modo simile alla rotocalco ove il materiale stampato passa in cappe di asciugamento ove soffi di aria calda provocano l' asciugamento.
A secondo dei materiali da stampare vengono impiegati sia inchiostri a base d' acqua che inchiostri a base di solvente. In quest' ultimo caso, come nella rotocalco, è necessario disporre di un sistema di captazione e successivo recupero delle notevoli quantità di solvente rilasciate dall' inchiostro liquido.
[modifica] La Prestampa Flexo
Notevole importanza nella flessografia viene attribuita alla fase della prestampa, attraverso la quale è possibile risolvere alcune problematiche relative a elementi grafici, come lo schiacciamento del punto, il trapping, o nel caso di un test digitale delle immagini fotografiche che possono esser tecnicamente modificate (non dall’ operatore) in fase di realizzazione delle matrici tramite specifiche funzioni impostate e applicate dal RIP. E’ possibile inoltre in questa fase applicare curve di svuotamento (dot loss) oppure adattamenti cromatici tramite target ICC, ed altro ancora, in base alle caratteristiche dello stampato che si vuole ottenere. Nella fase di prestampa i singoli elementi vengono analizzati ed elaborati tenendo presenti alcuni aspetti tecnologici della stampa evitando così errori nello stampato.