Ferrovia Porto San Giorgio-Amandola
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Linea ferroviaria in Italia Porto San Giorgio-Amandola |
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Inizio | Porto San Giorgio |
Fine | Amandola |
Inaugurazione | 1908 |
Chiusura | 1956 |
Vecchi gestori | Società Anonima per le Ferrovie Adriatico Appennino |
Lunghezza | 56,92 + 2,31 km |
Regioni | Marche |
Scartamento | ridotto |
Elettrificazione | si |
Diramazioni | a Fermo Biforcazione per Fermo Città |
Ferrovie italiane |
La Ferrovia Porto San Giorgio-Amandola è una linea ferroviaria dismessa tra Porto San Giorgio e Amandola nelle Marche, che attraversava la val Tenna.
Indice |
[modifica] Storia
La linea venne inaugurata il 14 dicembre 1908[1]; era stata progettata dall’ingegnere Besenzanica (lo stesso progettista della Ferrovia Sangritana) per conto della Società Anonima per le Ferrovie Adriatico Appennino (FAA), di cui era direttore [2], insieme alla diramazione, di poco meno di 2,5 km, per Fermo Città che venne aperta l'anno dopo, all'inizio di agosto del 1909[3]. Il percorso per quest'ultima era molto impegnativo, date le elevate pendenze fino al 70 per mille, e impose l’utilizzo della frenatura a pattini per migliore sicurezza. Sulla linea venne anche tentato l’impiego di due tipi di automotrice a vapore della nota fabbrica di materiale ferroviario ungherese Ganz senza avere tuttavia dei risultati concreti. La tratta iniziale Porto San Giorgio-Fermo che era percorsa da numerose coppie di treni giornalieri venne attrezzata con il Blocco a bastone pilota per regolarne in sicurezza la circolazione. La linea venne dismessa nel 1956 e non più riattivata.
[modifica] Caratteristiche
La linea, della lunghezza di 56,92 km, era a scartamento ridotto da 950 mm e, all'attivazione, con trazione a vapore; vi erano utilizzate delle locomotive Mallet di costruzione Borsig. A partire dal 1928 venne convertita a trazione a trazione elettrica a corrente continua alla tensione di 2600 volt, dopo il fallito esperimento delle automotrici a vapore Ganz. Il tracciato seguiva per buona parte la vallata del fiume Tenna inerpicandosi poi fino ai 550 m di Amandola. Le curve avevano il raggio minimo di 80 m e venivano raggiunte pendenze massime del 30 per mille. Dalla stazione di Biforcazione, poco prima di Fermo Santa Lucia, si diramava un breve tratto di collegamento, di 2,31 km con pendenza del 70 per mille, fino al centro urbano ascolano raggiungendolo nella stazione terminale di Fermo Città.
[modifica] Materiale rotabile
All'inaugurazione vennero messe in servizio ed assegnate al Deposito Locomotive di Fermo:
- locotender articolate Mallet di rodiggio B'B': 5 unità di costruzione Borsig da 185 kW
per la linea principale.
- locotender: 3 unità da 74 kW per la diramata per Fermo città.
- Carrozze per viaggiatori: 23 unità
- Carri merci: 85 unità
Intorno al 1911 vennero acquisite 2 automotrici a vapore di costruzione Ganz che non diedero buoni risultati e in seguito demotorizzate furono utilizzate come carrozze.
A partire dal 1928 con l'elettrificazione della ferrovia a corrente continua a 2600 Volt vennero messe in servizio:
- locomotive elettriche di costruzione Carminati & Toselli: 5 unità da 263 kW
- Elettromotrici di costruzione Carminati & Toselli: 3 unità da 188 kW
In seguito alla chiusura della linea le locomotive elettriche furono cedute alla Ferrovia Genova-Casella
[modifica] Note
- ^ Trenidicarta:Aperture a cura di Alessandro Tuzza. URL consultato il 17/05/2008.
- ^ tuttoTreno-Tema n.4 a pag.28.Duegi Editrice,Albignasego
- ^ Trenidicarta:Aperture a cura di Alessandro Tuzza. URL consultato il 17/05/2008.
[modifica] Bibliografia
- Antonio Federici. Lo scartamento ridotto in Italia-tuttoTreno Tema n.14. 1999, Albignasego, Duegi Editrice.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
Esaminare i vari tipi di treni, le locomotive e le vetture. |