Fenciclidina
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Fenciclidina
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Nome IUPAC | |
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Identificatori | |
Numero CAS | |
Codice ATC | ? |
PubChem | |
Caratteristiche generali | |
Formula | ? |
MM | 243.387 g/mol |
Dati farmacocinetici | |
Biodisponibilità | ? |
Metabolismo | ? |
Emivita | 7-46 ore |
Escrezione | ? |
La fenciclidina (PCP) è una sostanza allucinogena di sintesi a base di piperidina, il principale precursore di alcune droghe ad azione oppiomimetica particolarmente diffusa negli anni Settanta e Ottanta, soprattutto negli Stati Uniti.
È una potente sostanza dall'effetto psichedelico e dissociativo. Venne brevettato nel 1950 dalla compagnia farmaceutica Parke-Davis e inizialmente usato come anestetico. Successivamente il suo uso come tale fu interrotto a causa di effetti collaterali molto pronunciati (effetti allucinogeni e neurotossici). Viene anche usato a scopo ricreativo.
La fenciclidina funziona principalmente come un antagonista dei recettori NMDA inibendo il loro funzionamento. Altre sostanze che bloccano questo recettori sono la ketamina e il destrometorfano. Nonostante gli effetti principali di questa droga durino solo poche ore, ci possono volere alcune settimane per eliminarla totalmente dal corpo.
Esistono moltissime molecole analoghe a quella della fenciclidina e in genere tutte hanno effetti simili, differenziandosi per la loro intensità.
[modifica] Metodi di assunzione
La fenciclidina può presentarsi in forma liquida o in polvere. Nel primo caso, si imbeve una sigaretta nel liquido per poi fumarla. Nel secondo viene generalmente sniffata (cioè aspirata dal naso con una cannuccia o direttamente con la narice).