Fairchild C-119 Flying Boxcar

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Fairchild C-119G Flying Boxcar
Il prototipo XC-119 in volo
Descrizione
Ruolo		Aereo da trasporto
Equipaggio		4
Primo volo		10 settembre 1944
Entrata in servizio
Costruttore		Fairchild
Progettista		{{{progettista}}}
Esemplari costruiti		1.332
Dimensioni
Lunghezza		26,37 m
Apertura alare		33,30 m
Angolo di freccia alare		{{{freccia_alare}}}
Altezza		8 m
Superficie alare		134,43 m²
Carico alare		{{{carico alare}}}
Superficie degli alettoni		{{{superficie alettoni}}}
Freccia dello stabilizzatore		{{{freccia stabilizzatore}}}
Area dello stabilizzatore		{{{area stabilizzatore}}}
Freccia della deriva		{{{freccia deriva}}}
Area della deriva		{{{area deriva}}}
Carreggiata del carrello		{{{carreggiata}}}
Passo del carrello		{{{passo}}}
Peso
A vuoto		18.136 kg
Normale
Massimo al decollo		33.747 kg
Capacità combustibile		{{{capacità_carburante}}}
Capacità combustibile		{{{capacità_combustibile}}}
Capacità di carico		4.500 kg di carico, 62 soldati o 35 pallet
Propulsione
Motore		due Wright R-3350-85 Duplex Cyclone a doppia stella
Potenza		3.549 CV
Spinta		{{{spinta}}}
Prestazioni
Velocità massima		350 km/h
Velocità di stallo		{{{stallo}}}
Fattore di carico		{{{g load}}}
Velocità variometrica		{{{climb_rate}}}
Tempo di salita		{{{tempo di salita}}}
Corsa di decollo		{{{decollo}}}
Ingombro di pista		{{{atterraggio}}}
Autonomia		3.670 km
Raggio d'azione		{{{raggioazione}}}
Tangenza		7.300 m
Vita operativa		{{{vita operativa}}}
Armamento
Mitragliatrici		{{{mitragliatrici}}}
Cannoni		{{{cannoni}}}
Bombe		{{{bombe}}}
Missili		{{{missili}}}
Piloni		{{{piloni}}}
Altro
Note

Lista di aerei militari

Il Fairchild C-119 Flying Boxcar è stato un'importante aereo da trasporto di costruzione statunitense del dopoguerra. Dotato di una capacità di carico di circa 4,5 tonnellate, di un portellone posteriore a valva e di una coda a doppia deriva, il C-119 era di manutenzione assai complicata e difficile da far volare se uno dei motori era fuori uso. Tale massiccio aereo da trasporto, capace di circa 350 km/h grazie a due motori da 3.500 CV, il "Flying Boxcar" ("Vagone volante") derivava dal precedente C-82, ma con motori e struttura molto più potenti. Venne sviluppata anche una versione da attacco-cannoniera volante, chiamata "Stinger".

[modifica] Il C119 nell'Aeronautica Militare Italiana.

Un C119 dell'Aeronautica Militare Italiana appartenente alla 46° Aerobrigata

In Italia il C119G venne usato dall'Aeronautica Militare presso la 46^ Aerobrigata di Pisa e presso il 14° Stormo di Pratica di Mare. Con l'ingresso dell'Italia nella NATO la linea trasporti fu ampiamente ammodernata ed il 19 Maggio 1953 iniziò la consegna, presso l'aeroporto di Ciampino, dei primi due dei 40 esemplari destinati al 2° Gruppo "Lyra" ed al 98° Gruppo "Lupo".

Ha così inizio l'era dei "Vagoni Volanti" un'era che ha visto operare questi aeroplani ed i loro equipaggi in molti angoli remoti del mondo. Il 28 Ottobre 1954 vengono impiegati per la prima volta nelle missioni umanitarie per il trasporto di generi di prima necessità a seguito di un terremoto in Algeria. Ma le missioni che furono svolte da questi infaticabili aeroplani sono state innumerevoli e dense di ricordi talvolta gioiosi ma anche dolorosi; un esempio tra tutte già nel 1956 per una eccezionale ondata di gelo che aveva colpito le regioni del centro Italia li vide operare per giorni aviolanciando derrate alimentare e medicinali in molti paesi del isolati della Calabria, Basilicata, Abruzzo e Campania. L'Operazione Congo culminata con il sacrificio di 13 aviatori trucidati a Kindu' vide questi velivoli operare dall'11 Luglio 1960 al 19 Giugno 1962 per ben 22 mesi continuativi comportò la perdita di 21 aviatori, 6 feriti e 3 velivoli distrutti in incidenti di volo.

Il grande e continuo utilizzo di questi primi 40 velivoli costrinse l'Aeronautica Militare ad acquisire altri 25 esemplari della serie C119J denominati in gergo "cacciavite" per la particolare forma delle valve posteriori, e furono assegnati al ricostituito 50° Gruppo "Vega". In quegli anni vengono svolte numerose esercitazioni che vedono anche ben 29 velivoli operare contemporaneamente per eseguire aviosbarchi od aviolanci di massa oltre alle consuete missioni umanitarie in particolare nel Medio Oriente ed in Africa. Nel 1966 i motori vengono potenziati con opportune modifiche dall'Alfa Romeo (tali modifiche consentiranno un importante aumento delle prestazioni). Con l'arrivo degli anni '70 anche il velivolo inizia a risentire dell'età e del lungo uso, le "piantate" motore sono all'ordine del giorno e si deve pensare alla loro progressiva sostituzione iniziata nel 1973 con il C130H ed a seguire nel 1978 con i G222 biturbina da trasporto tattico di produzione nazionale (Alenia). Il saluto al C119 da parte dei suoi fedeli e riconoscenti aviatori della 46^ Aerobrigata avverrà il 24 Dicembre 1979 con un volo di veterani. Dopo questo volo il velivolo doveva essere trasferito a Cuneo Levaldigi per essere donato al locale Aeroclub ma il "Lupo95" ebbe un guasto al carrello in fase di atterraggio. Il bilancio finale di 25 anni di attività dei C119 G e J appartenuti alla 46^ Aerobrigata li ha visti operare per oltre 330.000 ore di volo.