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Eridu - Wikipedia

Eridu

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Coordinate: 30°48′57.02″N 45°59′45.85″E / 30.8158389, 45.9960694

Antica Mesopotamia
Eufrate · Tigri
Città / Imperi
Sumer: Uruk · Ur · Eridu
Kish · Lagash · Nippur
Impero accadico: Akkad
Babilonia · Isin · Susa
Assiria: Assur · Ninive
Dur-Sharrukin · Nimrud
Babilonesi · Caldei
Elam · Amorrei
Hurriti · Mitanni
Cassiti · Urartu
Cronologia
Re di Sumer
Re di Assiria
Re di Babilonia
Lingue
Aramaico
Sumerico · Accadico
Elamita · Hurrita
Mitologia
Enūma Eliš
Ghilgameš · Marduk

Eridu (oppure Eridug o Urudug) era un’antica città sumerica della bassa Mesopotamia, undici chilometri a sud-ovest di Ur.

Indice

[modifica] Cenni storici

Eridu era la più meridionale fra le città che si erano sviluppate attorno ai templi nella bassa Mesopotamia. Molto probabilmente fu fondata vicino al golfo Persico, alla foce del fiume Eufrate, ma, a causa dell’accumulo di fango e detriti sulla linea costiera avvenuti attraverso i millenni, oggi i resti della città si trovano ad una certa distanza dal golfo, nella località di Abu Shahrain, in Iraq. Nell’antica Eridu, il tempo di Enki era conosciuto come E-abzu ("il tempio di abzu") ed era situato ai margini di una palude, a apsû.[1] .

Eridu sembra essere il primo agglomerato urbano dei Sumeri, cresciuto probabilmente attorno al quarto o quinto millennio a.C. Secondo Gwedolyn Leick, la città di Eridu era disposta alla confluenza di tre ecosistemi separati che avevano dato vita a tre culture differenti:

  • Da una parte le prime comunità di contadini che sembra si basassero su un’agricoltura di sussistenza supportata da un’intensa irrigazione. Questi derivavano dalla civiltà di Samarra a nord, caratterizzata dalla costruzione di canali e di edifici con mattoni di fango.
  • La cultura dei pescatori-cacciatori del litorale arabo che era la responsabile della vasta raccolta lungo la costa araba. Questi abitavano in capanne di canne.
  • La terza cultura che contribuì ad erigere la città di Eridu fu quella dei pastori nomadi di greggi di pecore e capre che vivevano in tende nelle zone semideserte.

Tutte e tre le culture sembrano implicate nei primi sviluppi della città. Lo stabilimento urbano si concentrava attorno ad un imponente complesso tempiale costruito in mattoni, all'interno di una piccola depressione che permetteva all’acqua di accumularsi.

Kate Fielden afferma "'Il primo insediamento (ca. 5000 a.C.) si era sviluppato fino a divenire una stabile città di mattoni e case di canne nel 2900 a.C., avente un’estensione di circa 8-10 ettari (20-25 acri). Dal 2050 a.C. la città cadde in declino; ci sono alcune prove di una occupazione dopo questa data. Diciotto templi di mattoni sovrapposti sono alla base della ziggurat non finita di Amar-Sin (ca. 2047-2039 a.C.). L’apparente continuità dell'occupazione e dei riti religiosi ad Eridu, forniscono la prova convincente per l’origine indigena della civiltà sumerica. Il sito è stato scavato principalmente fra il 1946 e il 1949 dal dipartimento di antichità dell’Iraq." [2] Queste indagini archeologiche hanno dimostrato, secondo Oppenheim, che "alla fine l'intero sud decadde in ristagno rinunciando all’iniziativa politica in favore dei re delle città del nord" e la città venne abbandonata nel 600 a.C.

[modifica] Eridu nella Lista dei re

Nella Lista dei re Sumeri Eridu viene detta la città dei primi re: "Dopo che la regalità calò dal cielo, il regno ebbe dimora in Eridu. In Eridu, Alulim divenne re; regnò per 28.800 anni. Alaljar regnò per 36.000 anni. Questi 2 re hanno regnato per 64.800 anni. Quindi Eridu cadde e la regalità passò a Bad-Tibira'".

La lista dei re attribuisce regni particolarmente lunghi ai re antecedenti il “diluvio” e mostra come il centro del potere progressivamente si mosse dal sud al nord del paese. Adapa (U-an), altrove detto il primo uomo che fu metà-uomo e metà-dio, fu chiamato con il titolo Abgallu (Ab = acqua, Gal = grande, Lu = uomo) di Eridu. Adapa è considerato colui che portò la civiltà nella città e che servì il re Alulim.

[modifica] Eridu nel mito

Nella mitologia sumera Eridu era il nome del tempio di Abzu del dio Enki, la controparte sumera del dio accadico dell’acqua Ea. Come tutti gli dei sumerici e babilonesi Enki/Ea nasce come dio locale, e viene poi a condividere, secondo la tarda cosmologia, con Anu ed Enlil il dominio del cosmo. Il suo regno erano le acque che avevano circondato il mondo e che stavano sotto di esso (il sumerico Ab = acqua; Zu = lontano).

La storia di Inanna la dea di Uruk descrive come essa dovette andare ad Eridu per ricevere i doni della civiltà. Inizialmente Enki, il dio di Eridu, fu tentato di non dare i suoi doni, ma poi accettò volentieri che Uruk diventasse il centro della terra. Ciò sembra essere un riferimento mitico al trasferimento di potere verso il nord, come accennato precedentemente.

Anche i testi babilonesi parlano della creazione di Eridu per mano del dio Marduk come la prima città "la città santa, la dimora del loro [gli altri dei] piaceri".

Alcuni ricercatori moderni, seguendo David Rohl, hanno ipotizzato che Eridu e non Babilonia fosse Babele ed il luogo originale della torre di Babele. Questo in base a svariate ragioni:

  • Le rovine della ziggurat di Eridu sono ben più grandi e più antiche di tutte le altre e sembrano coincidere bene con la descrizione biblica dell’incompleta torre di Babele.
  • Un nome di Eridu nei logogrammi cuneiformi viene pronunciato "Nun.Ki" (il luogo potente) in sumerico, ma molto più tardi lo stesso "Nun.Ki" venne inteso ad indicare la città di Babilonia.
  • La più recente versione greca della Lista dei re di Berosso (ca. 200 a.C.) indica, nelle prime versioni, Babilonia, al posto di Eridu, come la più antica città in cui "la regalità calò dal cielo".
  • Rohl ed altri, inoltre, identificano il re biblico Nimrod, costruttore di Erech (Uruk) e Babele, con il nome del leggendario Enmerkar (Kar significa "cacciatore" ) della Lista dei re, noto per aver costruito templi sia nella sua capitale Uruk, che in Eridu.

[modifica] Bibliografia

  • Margaret Whitney Green, Eridu in Sumerian Literature, Phd disseration, University of Chicago, 1975.
  • A. Leo Oppenheim, Ancient Mesopotamia: Portrait of a dead civilization.
  • Gwendoyn Leick, Mesopotamia: The invention of the city.

[modifica] Note

  1. ^ Green (1975), pagine 180-182
  2. ^ Grolier, pubblicazione online

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni


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