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Elettricità - Wikipedia

Elettricità

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Fulmini durante un temporale notturno colpiscono terra. L'energia irraggiata come luce converte il gas dell'atmosfera in plasma e viceversa
Fulmini durante un temporale notturno colpiscono terra. L'energia irraggiata come luce converte il gas dell'atmosfera in plasma e viceversa

Col termine elettricità si fa riferimento genericamente a tutti i fenomeni su scala macroscopica che coinvolgono una delle interazioni fondamentali, l'elettromagnetismo, con particolare riferimento all'elettrostatica. A livello microscopico tali fenomeni sono riconducibili all'interazione tra particelle cariche su scala molecolare: i protoni nel nucleo di atomi o molecole ionizzate, e gli elettroni. I tipici effetti macroscopici di tali interazioni sono le correnti elettriche e l'attrazione o repulsione di corpi elettricamente carichi.

L'elettricità è responsabile di ben noti fenomeni fisici come il fulmine o l'elettrizzazione, e rappresenta l'elemento essenziale di alcune applicazioni industriali come l'elettronica e l'elettrotecnica. Divenuta contemporaneamente il più diffuso mezzo di trasporto per l'energia e uno dei più diffusi mezzi di trasporto per l'informazione, l'elettricità è diventata il simbolo del mondo moderno: illumina le abitazioni, fa funzionare le fabbriche e rende vicini i popoli più lontani.

Indice

[modifica] Carica Elettrica

Per approfondire, vedi le voci Carica elettrica e Forza elettrica.

La carica elettrica è una di quelle entità che può essere misurata ed utilizzata, ma non può essere definita in termini facilmente comprensibili, perché, come per lo spazio, il tempo e la massa, non è facile darne una esauriente definizione. Forse il modo migliore di definirla è di osservarne gli effetti. Un oggetto dotato di una carica elettrica esercita una forza a una certa distanza su un altro oggetto avente una carica elettrica. Contrariamente alla forza di gravità, la quale fa sì che un oggetto ne attragga un altro, gli oggetti con una carica elettrica possono sia attrarsi sia respingersi l'un l'altro. Inoltre, la gravità è in rapporto diretto con la massa degli oggetti in questione, mentre la carica elettrica e la massa non sono in rapporto quando gli oggetti sono immobili. Gli esperimenti dimostrano che vi sono due diversi tipi di carica elettrica. Il primo di questi è denominato carica positiva o carica +, ed è associato ai nuclei degli atomi di tutte le materie. Il secondo è la carica negativa o -, ed è proprio di tutti gli elettroni che circondano il nucleo dell'atomo. In genere, la carica positiva del nucleo è esattamente uguale alla somma delle cariche negative degli elettroni che lo circondano. Il verso delle forze, che agiscono tra gli oggetti aventi una carica elettrica, dipende dal tipo di carica su questi oggetti. Ad esempio, se due oggetti hanno lo stesso tipo di carica, siano entrambi positivi o entrambi negativi, gli oggetti si respingono. Quando i due oggetti hanno carica opposta, essi si attraggono l'uno con l'altro. Questa forza elettrica d'attrazione, tra i nuclei positivi e gli elettroni negativi, lega questi ultimi al nucleo. In un certo senso, l'elettricità tiene insieme il mondo.

La quantità complessiva di cariche elettriche resta praticamente costante nel mondo. Poiché i due tipi di carica hanno effetti opposti, il risultato normale complessivo è di neutralità elettrica, o apparente mancanza di carica. Pertanto, al fine di osservare gli effetti di carica in quantità abbastanza grandi di materia, sarà necessario turbare l'equilibrio normale e produrre un eccesso di carica nell'oggetto nel modo voluto.

[modifica] Carica elettrica nella materia

Per approfondire, vedi le voci Conduttore elettrico, Isolante elettrico e Superconduttore.

Numerose sostanze solide hanno una struttura cristallina, cioè i loro atomi sono disposti in un reticolo regolare tridimensionale. Ma in alcune sostanze, gli elettroni che circondano questi nuclei non sono legati strettamente. In certe condizioni, è possibile sia aggiungere che sottrarre un buon numero di elettroni senza turbare seriamente la struttura cristallina. In altre parole, i nuclei atomici tendono a restare fissi nella loro posizione, ma gli elettroni si possono spesso muovere. Per dare una carica negativa, si dovrà solo aggiungere elettroni in eccesso. Tuttavia, in relazione alla carica positiva e negativa, si deve ricordare che il più e il meno sono segni indicativi di uno stato elettrico, non indicatori di operazioni matematiche, come nell'aritmetica o nell'algebra. Quando si vede un segno negativo applicato ad una carica, si deve ricordare che esso sta ad indicare solamente un numero in eccesso di elettroni, e non ha niente a che vedere con una sottrazione.

Dal punto di vista elettrico, è possibile classificare, grosso modo, tutte le sostanze componenti la materia in due grandi gruppi. I tipi di sostanze che contengono un numero relativamente grande di elettroni liberi, che si possono muovere da un atomo all'altro, sono denominati conduttori elettrici. Le sostanze nelle quali gli elettroni non sono liberi di muoversi sotto una sollecitazione moderata sono denominate isolanti elettrici. La maggior parte dei metalli è conduttrice di elettricità sebbene in modo diverso dai conduttori usati dal settore chimico, come le soluzioni acquose degli acidi, delle basi o dei sali. D'altro canto, la maggior parte delle sostanze non metalliche è elettricamente isolante. Non esiste né un conduttore perfetto né un isolante perfetto, ma in pratica, un certo numero di sostanze serve assai bene a questo scopo. Ad esempio, l'argento, il rame, l'alluminio e persino l'acciaio sono spesso adatti come conduttori, mentre il vetro, la porcellana, la maggior parte delle materie plastiche e l'aria secca sono buoni isolanti. Negli ultimi decenni lo studio della materia ha portato alla creazione di materiali che, in condizioni estreme, riescono a divenire superconduttori.

[modifica] Elettricità e magnetismo

Generatore elettrostatico
Generatore elettrostatico
Per approfondire, vedi la voce Elettromagnetismo.

Lo spazio intorno ad un elettrone o un qualsiasi altro oggetto avente una carica elettrica sembra trovarsi in uno stato di sollecitazione, denominato campo elettrico. È questo che interferisce con i campi elettrici di altri oggetti elettricamente carichi e provoca le forze reciproche tipiche di tali oggetti. Ma se si imprime un movimento agli elettroni, il loro percorso viene circondato da un altro nuovo campo, denominato campo magnetico. La forza di questo campo è direttamente proporzionale sia al numero di elettroni in movimento sia alla velocità a cui si muovono, ossia, in altri termini, alla corrente. Pertanto, se si fa passare una corrente attraverso una bobina, convenientemente predisposta, di filo di rame, questa bobina di filo si comporterà come un magnete d'acciaio, attraendo o respingendo altre bobine simili di filo. Avvolgendo una tale bobina su una struttura di ferro o nucleo, si rafforzerà il campo magnetico prodotto. Se si dispongono parecchie bobine di filo attorno ad un nucleo di ferro, libero di ruotare, collocandole nel campo di grande intensità di una serie di bobine fisse, percorse da corrente, si otterranno notevoli forze meccaniche. Queste faranno ruotare le bobine mobili, le quali compiranno un lavoro meccanico. Tale apparecchio è denominato motore elettrico. Attualmente, i motori elettrici fanno funzionare tutti i tipi di macchinario, dai delicati trapani del dentista alle gigantesche macchine delle fabbriche moderne. Vi possono essere numerosi motori elettrici in un'abitazione moderna, da quello della caldaia a nafta, a quello del frigorifero, ecc.

[modifica] Corrente alternata e continua

Batterie
Batterie
Per approfondire, vedi la voce Corrente elettrica.

Fino a questo punto, si è accennato che, in un qualsiasi circuito dato, gli elettroni si muovono sempre nello stesso senso internamente ad esso. Qualche volta, però, la corrente non resta costante, sia per quanto riguarda la forza che il senso. Un sistema o un circuito del tipo suddetto è denominato sistema a corrente diretta o continua. Un esempio di tale circuito è dato da un qualsiasi circuito potenziato da batterie, per esempio, un lampo al magnesio, oppure un impianto elettrico nelle automobili. Tuttavia, non è necessario che la corrente vada sempre in un senso. Si usano numerosi circuiti elettrici, in cui la corrente inverte regolarmente il senso del suo flusso nel circuito. Questo tipo di circuito è denominato a corrente alternata. I circuiti elettrici più comuni e maggiormente impiegati sono a corrente alternata. In un circuito a corrente alternata, è necessario specificare anche la frequenza, oltre a specificare l'intensità di corrente e la tensione del circuito, come invece è sufficiente per il circuito a corrente diretta. La frequenza misura la metà del numero di volte che la corrente cambia direzione in un secondo.

Nella maggior parte delle reti di distribuzione di energia elettrica la frequenza è di 50 periodi o cicli al secondo. Questo significa che la corrente fluisce in un senso per 1/100 di secondo, e così via. (Naturalmente, questi cambiamenti sono fatti gradualmente, in modo che la corrente nel circuito cambia con continuità sia per quanto riguarda l'intensità sia per il senso). I circuiti per le radio emittenti richiedono frequenze di milioni di cicli, quelli per la televisione centinaia di milioni di cicli al secondo. Naturalmente, le correnti, che mutano a queste velocità, non sono generate da dinamo, che in nessun caso potrebbero funzionare alla velocità richiesta da tali circuiti. In luogo di dinamo, si adopera uno speciale apparecchio elettronico, come la valvola o il transistor.

Ove la corrente e la tensione cambiano, come succede continuamente nei circuiti a corrente alternata, è necessario considerare l'effetto della reattanza. Come già accennato, la corrente genera sempre un campo magnetico. Quando la corrente cambia varia il campo magnetico da essa provocato e ciò determina una forza elettromotrice contraria. Pertanto, in un circuito a corrente alternata, la tensione applicata deve superare l'opposizione del campo magnetico che varia, oltre alla comune resistenza del circuito. L'opposizione incontrata dalla corrente alternata si chiama reattanza induttiva, ed è dovuta al cambiamento del proprio campo magnetico. Come si è visto, gli elettroni si respingono sempre l'uno con l'altro, in seguito all'azione reciproca dei loro campi elettrici. Pertanto, un elettrone in movimento può forzare quelli in un altro a muoversi, anche se i due conduttori sono isolati l'uno dall'altro. Può succedere, quindi, qualche volta che una corrente alternata possa fluire persino attraverso un perfetto isolante, mentre una continua non può farlo. (Naturalmente, nessun elettrone si muove effettivamente attraverso l'isolante, ma sono i loro campi elettrici interagenti che producono gli spostamenti suddetti). Questo interessante effetto è sfruttato in apparecchi denominati condensatori, spesso utilizzati per i circuiti a corrente alternata. Pertanto, una corrente alternata può apparentemente fluire attraverso un condensatore però non senza trovare qualche opposizione. L'opposizione al flusso di corrente alternata dovuta all'azione del condensatore è denominata reattanza capacitiva. La reattanza induttiva, la reattanza capacitiva e la resistenza di un circuito sono denominate, nel loro complesso, impedenza di un circuito. Controllando l'entità di reattanza induttiva e capacitiva in un circuito, si possono osservare alcuni interessanti effetti. Uno degli effetti più importanti è la risonanza. Grazie a quest'effetto, si può fare in modo che il circuito entri in risonanza, cioè sia percorso da una corrente alternata di una particolare frequenza, ignorando in modo assoluto quelle di altre frequenze che pure possono essere presenti. È proprio grazie all'impiego della risonanza che si può regolare l'apparecchio radio o il televisore su una particolare stazione di emissione, escludendo le altre.

[modifica] Trasformatori

Per approfondire, vedi la voce Trasformatore.

Il vantaggio pratico dei sistemi a corrente alternata consiste innanzitutto nel fatto che si può elevare o ridurre la tensione con l'impiego di un apparecchio denominato trasformatore. Il trasformatore è composto semplicemente da due bobine separate, isolate, di filo avvolto sullo stesso nucleo di ferro magnetico. Una corrente alternata, che fluisce nella prima bobina, produce un campo magnetico mutevole nel nucleo e induce una tensione variabile periodicamente nella seconda bobina. Predisponendo opportunamente la misura del nucleo e il numero di spire di filo sulle bobine, si potranno elevare o ridurre le tensioni a volontà. Pertanto, il trasformatore permette l'impiego di una tensione relativamente bassa, per ragioni di sicurezza, nelle abitazioni, pur permettendo che venga trasmessa, da una centrale elettrica lontana, una tensione assai più elevata. Si possono adoperare trasformatori per ridurre ulteriormente la tensione, per campanelli di casa, giocattoli elettrici e altre piccole applicazioni. Non si può utilizzare il trasformatore su un circuito a corrente continua, poiché la corrente, e quindi il campo magnetico non cambiano.

[modifica] L'elettricità come onde radio

Per approfondire, vedi la voce Onde radio.

Quando la frequenza è sufficientemente elevata, si potrà immettere in una antenna corrente alternata la quale irradierà onde elettromagnetiche nello spazio. Queste onde sono variazioni di campi magnetici e elettrici collegati che si diffondono tramite l'antenna, le quali possono portare gli impulsi telegrafici, la voce o le immagini a grandi distanze. Questa è la base della radio e della televisione. Qualora sia necessario, la corrente alternata può essere facilmente convertita in corrente continua costante mediante l'impiego di un raddrizzatore. Più difficile è, invece, trasformare la corrente continua in corrente alternata, qualora ciò fosse richiesto, in particolare per applicazioni di notevole potenza.

La corrente continua è essenziale nelle industrie elettrochimiche, ad esempio per la lavorazione dell'alluminio, del magnesio o del rame. Attualmente, anche la corrente per la radio, la televisione e altri apparecchi elettronici è costituita da corrente continua pur funzionando l'alimentazione in corrente alternata. Quindi, anche i circuiti a corrente continua hanno i loro particolari impieghi.

[modifica] Elettricità statica

Quando il clima è freddo e secco, può succedere di ricevere una scossa camminando su un tappeto di lana o toccando una maniglia di metallo. Se è buio, si può vedere una scintilla. Qualche volta si vedono scintille pettinandosi i capelli. Queste scosse e queste scintille sono causate dall'elettricità statica.

[modifica] Concetti collegati

Il concetto di elettricità è spesso associato a fenomeni o entità ben precise, quali:

[modifica] Storia

Per approfondire, vedi la voce Storia dell'elettricità.

[modifica] Antichità

Secondo quanto descritto da Talete, 600 a.C., l'elettricità era nota nella Grecia antica nella misura in cui lo strofinio di pelo su alcune superfici, come l'ambra, causava un'attrazione tra i due corpi. I greci antichi compresero che l'ambra era in grado di attrarre oggetti leggeri, come i capelli, e che un ripetuto strofinio dell'ambra stessa poteva addirittura dare origine a scintille.

Un oggetto rinvenuto in Iraq nel 1938, datato circa 250 a.C. e denominato Batteria di Baghdad, ricorda una cella galvanica e alcuni credono possa essere stata utilizzato a scopo di galvanoplastica.

[modifica] Età moderna

Nikola Tesla, ingegnere elettrico del XIX secolo
Nikola Tesla, ingegnere elettrico del XIX secolo

Il fisico italiano Girolamo Cardano si occupò di elettricità nel De Subtilitate (1550)[1], distinguendo, forse per la prima volta, la forza elettrica da quella magnetica. Nel 1600 lo scienziato inglese William Gilbert, nel De Magnete, estese il lavoro di Cardano e coniò il termine latino electricus da ηλεκτρον (elektron), in greco antico "ambra", che presto sarebbe stato convertito nell'anglosassone electric e electricity (in italiano elettrico ed elettricità).

Gilbert ebbe seguito nel 1660 grazie a Otto von Guericke, che inventò un primitivo generatore elettrostatico. Altri pionieri dell'elettricità furono Robert Boyle, che nel 1675 scoprì la permanenza dell'attrazione e repulsione elettrica nel vuoto, Stephen Gray, che nel 1729 distinse i conduttori dagli isolanti e C. F. Du Fay, che per primo identificò i due tipi di elettricità in seguito chiamati positiva e negativa.

Thomas Alva Edison
Thomas Alva Edison

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La bottiglia di Leida, una specie di condensatore per energia elettrica in grandi quantità, fu inventata da Pieter van Musschenbroek nel 1745. William Watson, mentre conduceva esperimenti con la bottiglia di Leida, scoprì nel 1747 che lo scaricarsi di energia elettrica equivaleva alla corrente elettrica.

Nel giugno del 1752, Benjamin Franklin, a compimento delle sue indagini e teoria sui fenomeni elettrici, condusse il celebre e pericolosissimo esperimento dell'aquilone durante un temporale. A seguito di questi esperimenti, Franklin inventò il parafulmine e stabilì la relazione sussistente tra il fulmine e l'elettricità. Certamente se lo scienziato ha fatto realmente volare l'aquilone durante una tempesta, non lo fece come spesso viene dipinto, dacché sarebbe rimasto senza dubbio folgorato. Si deve molto probabilmente a Franklin, o forse a Ebenezer Kinnersley di Philadelphia, la convenzione dell'elettricità positiva o negativa.

Le osservazioni di Franklin posero le basi per la teorizzazione dell'elettricità e dei diversi fenomeni elettrici connessi da parte degli scienziati che seguirono: Michael Faraday, Luigi Galvani, Alessandro Volta, André-Marie Ampère e Georg Simon Ohm (tutti, tranne Galvani, onorati con l'intitolazione di specifiche unità di misura legate all'elettricità).

Nel 19° secolo l'invenzione del telegrafo dimostrò l'uso pratico e commerciale dell'elettricità. Presto nacque la figura professionale dell'ingegnere elettronico, ricoperta peraltro da famosi scienziati, come Nikola Tesla, Samuel Morse, Antonio Meucci, Thomas Edison, George Westinghouse, Charles Steinmetz e Alexander Graham Bell.

[modifica] Unità di misura legate all'elettricità

Simbolo Grandezza fisica Unità derivata In unità fondamentali
I Corrente elettrica Ampere (unità fondamentale) A A
q Carica elettrica (o quantità di elettricità) Coulomb C A·s
V Potenziale elettrico Volt V J/C = kg·m2·s−3·A−1
R Resistenza Ohm Ω V/A = kg·m2·s−3·A−2
P Potenza elettrica Watt W V·A = kg·m2·s−3
C Capacità elettrica Farad F C/V = kg−1·m−2·A2·s4
ε Permittività Farad per metro F/m kg−1·m−3·A2·s4
χe Suscettibilità elettrica adimensionale
G, Y, B Conducibilità elettrica, ammettenza e reattanza Siemens S Ω−1 = kg−1·m−2·s3·A2
σ Conduttività Siemens per metro S/m kg−1·m−3·s3·A2
H Intensità del campo magnetico Ampere per metro A/m A·m−1
Φm Flusso magnetico Weber Wb V·s = kg·m2·s−2·A−1
B Densità del campo magnetico, induzione magnetica e forza del campo magnetico Tesla T Wb/m2 = kg·s−2·A−1
Riluttanza magnetica Ampere per weber A/Wb kg−1·m−2·s2·A2
L Induttanza Henry H Wb/A = V·s/A = kg·m2·s−2·A−2
μ Permeabilità Henry per metro H/m kg·m·s−2·A−2
χm Suscettibilità magnetica adimensionale

[modifica] Produzione di elettricità

Per approfondire, vedi le voci Produzione di energia elettrica e Produzione di energia elettrica in Italia.

La produzione di energia elettrica avviene per trasformazione di energia di altro tipo mediante appositi impianti, gestiti da enti sia privati sia pubblici (in Italia, nel particolare, la maggior parte di queste strutture sono di proprietà dell'Enel). Questi impianti, detti anche centrali elettriche, possono essere:

  • Centrali eoliche: impiantate in zone particolarmente ventose, raccolgono energia sfruttando l'azione del vento che muove le enormi pale di cui si costituiscono.
  • Centrali geotermiche: utilizzano l'energia termica naturale del sottosuolo nelle zone dove si manifestano sotto forma di geyser o fumarole.
  • Centrali idroelettriche: sfruttano la caduta di energia potenziale dell'acqua fluente per trasformarla in energia elettrica.
  • Centrali solari: sfruttano le reazioni nucleari aventi luogo nel Sole, riciclando l'irraggiamento mediante celle fotovoltaiche.
  • Centrali termoelettriche: trasformano l'energia generata dal vapore, frutto della combustione di, solitamente, biomassa nelle caldaie, grazie a potenti turbine.
  • Centrali termonucleari: si costiuiscono di una parte con turbine e alternatori ed un'altra in cui avvengono reazioni nucleari a catena controllate all'interno di un reattore.

[modifica] La produzione di elettricità per la casa e l'industria

Non solo la corrente elettrica produce un campo magnetico: anche un campo magnetico produce corrente elettrica. Al principio del XIX secolo, si scoperse che facendo variare in un qualsiasi modo un campo magnetico, si stabilisce una tensione elettrica nello spazio occupato dal campo che cambia. E se questa variazione si verifica in una bobina di filo, la tensione (il voltaggio) farà la sua comparsa fra una estremità e l'altra di detta bobina. Questa tensione, quando viene provocata in un circuito adatto, vi produrrà corrente. Questo è il principio attualmente adoperato per generare l'energia elettrica commerciale in grandi quantità.

Si avvolge una serie di bobine intorno ad un nucleo di ferro libero di ruotare e accoppiato ad una potente turbina vapore o motore diesel. Si collocano queste bobine, ruotanti in un traliccio di bobine fisse, in modo assai simile alla disposizione in un motore elettrico precedentemente descritta. Si fa passare una corrente costante attraverso le bobine ruotanti per magnetizzarle, e il nucleo viene fatto ruotare da un motore a vapore o diesel. Il nucleo, mentre ruota, costringe il campo magnetico nella bobina fissa a variazioni periodiche, generando in essa una grande quantità di energia elettrica. Questa è, quindi, trasmessa da una rete di fili alle abitazioni e alle industrie.

[modifica] Voci correlate

Fulmine
Fulmine

[modifica] Discipline

[modifica] Dispositivi

[modifica] Sicurezza

[modifica] Fenomeni elettrici in natura

  • Materia: atomi e molecole sono legate da forze elettriche
  • Fulmine: scarica elettrica nell'atmosfera
  • Lampo: scarica elettrica tra nuvole molto cariche
  • Campo magnetico terrestre: generato dalle correnti elettriche interne al pianeta
  • Piezoelettricità: capacità di alcuni cristalli di generare differenze di potenziale in risposta a stress meccanico
  • Effetto triboelettrico: carica elettrica scaturita dal contatto o frizione tra due materiali diversi
  • Bioelettromagnetismo: fenomeni elettrici negli organismi viventi
    • I neuroni trasmettono nel sistema nervoso informazioni per mezzo di impulsi elettrici
  • Elettrosensibilità

[modifica] Produzione, uso e consumo

[modifica] Famosi fisici legati alla storia dell'elettricità

Michael Faraday
Michael Faraday

[modifica] Note

  1. ^ Cardano, Girolamo, De subtilitate rerum. Libri XXI. Nuremberg, Johann Petreius, 1550. Descritto in [1], [2], facsimile qui.
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