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Daily Mail - Wikipedia

Daily Mail

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Daily Mail
Prezzo di copertina £ 0.45 lunedì-venerdì
0.70 sabato
1.45 domenica
Paese Regno Unito
Lingua inglese
Periodicità quotidiano
Genere stampa nazionale
Formato tabloid
Diffusione 2.342.000 (2005)
Fondazione 1896
Inserti e allegati Daily Mail Weekend Magazine
Sede Northcliffe House Kensington,
Londra
Editore Daily Mail and General Trust
Direttore Guy Zitter
Redattore capo Paul Dacre
Sito web Daily Mail.co.uk

Il Daily Mail è un quotidiano britannico di genere e formato tabloid fondato nel 1896. È il secondo quotidiano più venduto dopo The Sun ed è quello con un punto di vista più conservatore. Il Mail on Sunday, la versione domenicale del quotidiano, venne fondato nel 1982 e la versione irlandese il 6 febbraio 2006. In passato, il Daily Mail fu il primo quotidiano del Regno Unito (adesso fa parte del cosiddetto middle-market) e fu il primo a vendere un milione di copie al giorno.

Originariamente veniva stampato in formato broadsheet, ma il 3 maggio 1971, il 75esimo anniversario della sua fondazione, venne preferito l'attuale formato, ovvero il tabloid. In questa data il Daily Mail incorporò anche il Daily Sketch che veniva già pubblicato come tabloid autonomo dalla stessa compagnia.

Il rivale storico, il Daily Express ha uno stile simile al Daily Mail, così come il tipo di lettori e la corrente politica, ma vende un terzo delle copie. Dal 2005, il Daily Mail vende più di due milioni di copie al giorno ed è uno dei maggiori quotidiani in lingua inglese, e come diffusione il dodicesimo al mondo in assoluto.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Le origini

Il Daily Mail, creato da Alfred Harmsworth (in seguito Lord Northcliffe) e suo fratello Harold (in seguito Lord Rothermere), venne pubblicato per la prima volta il 4 maggio 1896 ed fu un successo immediato. Costava mezzo penny in un periodo in cui gli altri quotidiani londinesi costavano un penny ed aveva un tono più populistico e più conciso degli altri. Dopo poco aveva oltre mezzo milione di lettori. La parte editoriale veniva controllata da Alfred, mentre Harold si occupava degli affari.

Il Daily Mail dall'inizio adottò una posizione politica vistosamente imperialista, optando per una linea fortemente patriottica nella Seconda Guerra Boera. Inoltre, sin da subito si delineò il fatto che il giornale volesse intrattenere il lettore, mediante pubblicazioni periodiche, storie umane di relativo interesse o concorsi a premi. Nel 1906 offrì infatti 1.000£ per il primo volo attraverso La Manica e 10.000£ per il primo volo da Londra a Manchester. La rivista Punch ritenne l'idea assurda e offì 10.000£ per chi avesse volato su Marte, ma nel 1910 entrambi i premi del Daily Mail vennero assegnati. Nel 1908 creò la Ideal Home Exhibition che si svolge annualmente ancora oggi.

Il giornale venne accusato di essere guerrafondaio prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, quando segnalò che la Germania stava progettando di schiacciare l'impero britannico. Northcliffe generò una polemica sostenendo la leva militare dopo l'inizio della guerra. Sul numero del 21 maggio 1915, Northcliffe attaccò duramente Lord Kitchener, ministro della guerra dell'epoca. Kitchener era considerato un eroe nazionale e il Daily Mail perse molti lettori, portando le copie giornaliere da 1.386.000 a 238.000. 1.500 membri della Borsa di Londra bruciarono simbolicamente le copie invendute e cominciarono un boicottaggio contro Harmsworth. Il Primo Ministro Herbert Henry Asquith accusò il quotidiano di slealtà alla patria.

Quando Kitchener morì, il Daily Mail lo segnalalò come una grande fortuna per l'impero britannico. Proseguì poi con una campagna contro Asquith, che si dimise il 5 dicembre 1916. Il suo successore, David Lloyd George, chiese a Northcliffe di far parte del suo gabinetto di stato, sperando di farselo amico e evitando così molte critiche. Northcliffe declinò.

[modifica] La Seconda Guerra Mondiale e il supporto al Nazismo e Fascismo

Nel 1922, quando Lord Northcliffe morì, Lord Rothermere assunse il controllo totale del giornale. Nel 1924, il Daily Mail pubblicò la cosiddetta Lettera di Zinoviev, un documento falso che indicava che i comunisti britannici stavano pianificando una violenta rivoluzione. È largamente accertato che questo fu un fattore determinante nella sconfitta del Parito laburista di Ramsay MacDonald nelle elezioni del 1924 che si svolsero quattro giorni dopo. In alcuni circoli laburisti il quotidiano è tuttora soprannominato The Forgers' Gazette (La Gazzetta dei Falsari).

All'inizio del 1934 Rothermere e il giornale erano simpatizzanti di Oswald Mosley e della British Union of Fascists. Rothermere scrisse un articolo intitolato Hurrah for the Blackshirts (Urrà per le camicie nere) nel gennaio 1934, dove elogiava Mosley per la sua dottrina sana, di senso comune, conservatrice (sound, commonsense, conservative doctrine), anche se dopo ritirò il suo supporto dopo che nello stesso anno, ad un rally a Londra la British Union of Fascists scatenò una violenta rissa contro dei comunisti.

Rothermere era amico e sostenitore sia di Benito Mussolini che di Adolf Hitler, che influenzarono la linea del Daily Mail fino al 1939. Durante quel periodo fu l'unico periodico britannico a sostenere il Partito Nazionalsocialista.[1][2] Rothermere visitava e corrispondeva con Hitler in molte occasioni; il 1 ottobre 1938 Rothermere spedì un telegramma a Hitler in supporto dell'invasione da parte della Germania dell'allora Sudetenland (ovvero Bohemia, Moravia, e parte della Slesia); esprimendo speanza che Adolf il Grande potesse diventare una figura di spicco nel Regno Unito.

Nel 1937 il corrispondente di guerra George Ward Price del Mail, verso il quale Mussolini stesso si disse sostenitore, così come per il giornale per cui lavorava, pubblicò un libro in difesa di Hitler e Mussolini, intitolato I Know These Dictators (Conosco questi dittatori).

Rothermere e il Daily Mail sostenevano la politica di Neville Chamberlain di appeasement, particolarmente durante la Conferenza di Monaco. Dopo l'invasione di Praga nel 1939 il Daily Mail cambiò nettamente posizione, invitando Chamberlain a prepararsi per la guerra, forse in parte anche perché il Governo aveva minacciato di far chiudere il giornale.

Il giornale continua ad essere soprannominato all'occorrenza Daily Heil, dato lo stampo conservatore e il suo sostegno a Mosley.[3]

[modifica] Tempi recenti

Il Daily Mail venne trasformato dal redattore David English negli anni '70 e anni '80. David aveva cominciato la sua carriera nel began 1951, al Daily Mirror e in seguito al Daily Sketch dove divenne caporedattore dal 1969 al 1971. Quell'anno il Daily Sketch venne chiuso, ergo iniziò a lavorare per il Daily Mail, dove sarebbe rimasto per oltre 20 anni. English trasformò il quotidiano da un rivale del Daily Express che però vendeva due milioni di copie in meno, ad un giornale di punta, che incrementò eccezionalmente la sua popolarità. Dopo 20 anni David English divenne redattore capo e presidente dei giornali collegati nel 1992.

La carta ha goduto un periodo di successo giornalistico negli anni '80, impiegando alcuni dei giornalisti più quotati, compresi Nigel Dempster, Lynda Lee Potter e Ian Woolridge. Nel 1982 venne ideato un titolo differente per l'edizione domenicale del quotidiano: The Mail on Sunday (Sunday Mail era già il nome di un quotidiano scozzese). was launched un titolo di domenica, la posta la domenica è stato lanciato (la posta di domenica era già il nome di un giornale in Scozia, posseduto dal gruppo dello specchio.)

Il 6 febbraio 2006 venne lanciata la versione irlandese del quotidiano.

[modifica] Linea editoriale

Il Daily Mail si considera la voce delle Midlands, con una posizione conservatrice contro dei valori liberali. Generalmente assume atteggiamenti anti-europei, anti-immigrazione, anti-aborto, a favore della famiglia classica, a favore dei tagli alle tasse e della monarchia, così come a favore di pene più severe per i crimini. Il giornale è generalmente critico nei confronti della BBC, che percepisce come di sinistra e che vorrebbe che tornasse ad essere agli esordi.

Alla fine degli anni '60 il quotidiano visse una fase liberale sul tema delle punizioni corporali, ma presto cambiò rotta e ritornò alle sue posizioni tradizionali.

IL Daily Mail fu fortemente critico nei confronti del Primo Ministro Tony Blair e sostenne il Partito Conservatore nelle elezioni generali del 2005.[4]

Sulle questioni riguardanti il Medio Oriente è generalmente a favore di Israele anche se ha espresso dubbi sulla Guerra in Iraq.

Fu uno dei primi giornali a scrivere del caso di Stephen Lawrence, un ragazzino di colore che venne ucciso da alcuni razzisti ad Eltham, Londra nell'aprile 1993. Nel 1997 il Daily Mail pubblicò una copertina con una foto di cinque uomini accusati di aver ucciso il ragazzo, con il titolo ASSASSINI, dichiarando che il giornale credeva nella colpevolezza degli uomini e aggiungendo se ci sbagliamo, lasciate che ci denuncino.[5]

[modifica] Giornalisti

In tempi recenti, come molti altri quotidiani londinesi, il Daily Mail ha incluso tra i propri giornalisti anche alcuni con stampi politici diversi dalla linea editoriale del giornale. Un caso noto è quello di Roy Hattersley, un ex ministo laburista che adotta una linea social-democratica e che oggigiorno attacca il suo stesso partito.

[modifica] Attuali

  • Peter Allen
  • Charlie Bain
  • Alex Brummer
  • Rebecca Camber
  • Nick Craven
  • Rebecca English
  • Charlotte Gill
  • Sam Greenhill
  • Christian Gysin
  • Beth Hale
  • Roy Hattersley - ex ministro del Partito Laburista
  • Liz Jones
  • Des Kelly
  • Tom Kelly
  • Olinka Koster
  • Ann Leslie
  • Richard Littlejohn
  • James Mills
  • Bill Mouland
  • Dan Newling
  • Melanie Phillips
  • Gordon Rayner
  • Gwyneth Rees
  • Michael Seamark
  • Neil Sears
  • Paul Sheehan
  • Keith Waterhouse
  • David Williams
  • Michael Winner - regista
  • Stephen Wright
  • Tahira Yaqoob

[modifica] Del passato

  • Paul Callan
  • William Comyns Beaumont (lasciò il giornale nel 1903 per creare The Bystander)
  • Simon Heffer (lasciò il giornale nel 2005 per passare al Daily Telegraph)
  • Paul Johnson (lasciò il giornale nel 2001 per passare al Daily Telegraph e a The Spectator)
  • Lynda Lee Potter (scrisse per il Daily Mail dal 1967 fino alla sua morte, nel 2004)
  • William Le Queux (scrittore di genere bellico nel periodo antecedente alla Prima Guerra Mondiale)
  • Valentine Williams (corrispondente generale e durante la Prima Guerra Mondiale, capo del bollettino bellico; in reguito divenne scrittore di romanzi)
  • Ian Wooldridge

[modifica] Note

  1. ^ Richard Griffiths. Fellow Travellers of the Right: British Enthusiasts for Nazi Germany, 1933-9. London, Constable, 1980. ISBN 0-09-463460-2
  2. ^ S. J. Taylor. The Great Outsiders: Northcliffe, Rothermere and the Daily Mail. London, Weidenfeld & Nicolson, 1996. ISBN 0-297-81653-5
  3. ^ Where Have All The Goals Gone? in The Guardian Sport. The Guardian. URL consultato il 2007-01-09.
  4. ^ However you vote, give Mr Blair a bloody nose
  5. ^ Murderers

[modifica] Collegamenti esterni

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