Costituzioni di Melfi
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Le Costituzioni di Melfi , dette pure Liber Augustalis costituiscono una, ma anche la più proficua, delle manifestazioni della cultura di Federico II di Svevia. Vennero promulgate nel 1231 dall'imperatore svevo nella città di Melfi, e raccolte nel Liber Augustalis.
Queste rappresentano un corpo di leggi che partendo dal Corpus Iuris Civilis di Giustiniano sono state adattate al nuovo sistema imperiale e tali da dare allo Stato un'impronta unitaria i cui poteri saranno da quel momento accentrati in una sola persona: l'imperatore. La volontà principale di Federico II era di ristabilire l'autorità imperiale, improntandola all'assolutismo romano, limitando i poteri e i privilegi acquisiti nel tempo dalle locali famiglie nobiliari e dai prelati.
In altri tremini il potere tornava pienamente nelle mani dell'imperatore, il quale era affiancato dalla Magna Curia, il consiglio dei principali funzionari imperiali, di cui il «maestro giustiziere» e il «maestro camerario» erano i rappresentanti più autorevoli; dalla Magna Curia dipendevano poi tutti gli altri funzionari. Lo scopo di tale riorganizzazione legislativa era soprattutto quello di ricercare la pace nel regno, grazie alla quale garantire un progresso dell'economia che potesse incrementare le risorse finanziarie necessarie alla politica imperiale.
La stesura delle Costituzioni, pensata e avviata già nel 1230, dopo che aveva partecipato alle Crociate in Gerusalemme, venne affidata ad un'assemblea legislativa formata dai giuristi più noti dell'epoca quali Pier delle Vigne, notaio a Capua, Michele Scoto, filosofo e matematico scozzese, Roffredo di Benevento, nonché abati e arcivescovi di grande cultura come Giacomo Amalfitano e Berardo di Castacca.
Strutturalmente comprendevano quattro organizzazioni dello Stato: lo Stato, in cui si definivano i poteri del sovrano ; la Giustizia, affidata al Maestro generale di Giustizia: la Finanza, affidata ai Maestri Camerari; il Feudo. Tutto il complesso giuridico si esplicava attraverso 3 Libri per un totale di 259 Titoli. Il primo comprendeva 109 Titoli riguardanti il diritto penale. Il secondo libro, 52 titoli, trattava elementi di procedura civile e penale. Il terzo libro, 94 Titoli, del diritto feudale, della proprietà e dei diritti di famiglia.