Cianuro di potassio
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Cianuro di potassio | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | KCN |
Massa molecolare (u) | 65,12 g/mol |
Aspetto | solido bianco |
Numero CAS | 151-50-8 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,55 (20 °C) |
Solubilità in acqua | 716 g/l (25 °C) |
Temperatura di fusione (K) | 907 (634°C) |
Temperatura di ebollizione (K) | 1.898 (1.625°C) (1013 hPa) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico
frasi R: R 26/27/28-32-50/53 Le sostanze chimiche vanno manipolate con cautela
Avvertenze |
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Progetto composti |
Indice |
[modifica] Aspetto
Il cianuro di potassio è il sale di potassio dell'acido cianidrico, e a temperatura e pressione standard si presenta come un solido cristallino bianco ed igroscopico, inodore se perfettamente anidro, ma esalante il tipico odore di mandorle amare se umido o a contatto con l'aria.
[modifica] Tossicologia
Il tipico odore di mandorle amare è infatti dovuto al rilascio nell'aria di acido cianidrico, il quale, essendo un acido debole, viene spostato dai suoi sali anche a causa dell'anidride carbonica (contenuta nell'aria) in presenza di umidità secondo la reazione:
- 2 KCN + CO2 + H2O --> K2CO3 + 2 HCN
Il cianuro di potassio è il sale dell'acido cianidrico che più comunemente viene utilizzato nella ricerca chimica, nelle industrie di estrazione di metalli preziosi e in alcuni processi di sintesi. Il cianuro di potassio è un potentissimo veleno: lo ione CN- infatti, una volta nel corpo, si lega all'atomo di ferro (III) contenuto nell'enzima citocromo ossidasi, inattivandolo irreversibilmente. L'enzima citocromo ossidasi è uno degli enzimi più importanti nel nostro corpo: fa in modo che le nostre cellule possano utilizzare l'ossigeno che noi mandiamo loro respirando, e senza di esso le nostre cellule morirebbero per mancanza di ossigeno, proprio come se noi stessimo soffocando realmente. Il cianuro di potassio, se ingerito in piccole dosi, ha sapore acre e causa rapidamente morte per anossia istotossica: irritazione-intorpidimento della gola, ansia e confusione, vertigini e dispnea/iperpnea (l'aria sembra mancare, sensazione di soffocamento, respirazione convulsa), la vittima perde velocemente conoscenza, convulsioni ed infine morte per arresto respiratorio e cardiocircolatorio. La dose letale del cianuro di potassio varia da 150 a 300mg, mentre per l'acido cianidrico (liquido o gassoso) la dose letale oscilla tra i 90 ed i 100mg; una dose massiccia di cianuro di potassio o acido cianidrico provoca la morte in ~8-10 secondi.
[modifica] Antidoti
Gli antidoti contro il cianuro si basano sulla trasformazione, nel corpo della vittima, di parte dell'emoglobina in metaemoglobina, la quale ha la proprietà di "catturare" gli ioni cianuro prima che essi a loro volta inattivino l'enzima citocromo-ossidasi. Poiché il cianuro "catturato" dalla metaemoglobina dovrà essere eliminato viene somministrato quindi tiosolfato di sodio nel corpo; l'enzima rodanasi (presente nel nostro organismo) ha così sufficiente zolfo per trasformare gli ioni cianuro in ioni tiocianuro, molto meno pericolosi, che vengono eliminati successivamente dal corpo. Per produrre metaemoglobina, negli avvelenamenti da cianuro, vengono somministrati nitrito di amile, nitrito di sodio e altri vasodilatatori (nitriti alchilici ed organici) in dosi controllate (sono anch'essi tossici) e quindi viene somministrato il tiosolfato di sodio. Attualmente si stanno cercando altri antidoti, meno tossici (e più maneggevoli) dei nitriti, tra i quali spicca l'idrossicobalamina (vitamina B12) che sarebbe capace di catturare lei stessa il cianuro, a dosi da 20 a 50 mg per volta.
[modifica] Usi
Il cianuro di potassio, e lo ione cianuro in generale, è altresì molto importante in chimica, perché capace di creare complessi solubili con molti metalli (oro, ferro, argento, nichel) e viene quindi sfruttato nelle tecniche di analisi, per solubilizzare i vari cationi metallici, come per la Cianurazione dell'acciaio. In chimica organica è un tipico reagente di sintesi che può essere addizionato mediante sostituzioni nucleofile, allungando la catena carboniosa.