Chiesa di Santa Maria del Regno
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Santa Maria del Regno è un'imponente chiesa romanica della Sardegna, parrocchiale del piccolo comune di Ardara, in provincia di Sassari. Il monumento fu cappella palatina dei giudici di Torres.
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[modifica] Cenni storici
La cappella palatina di Santa Maria del Regno e il vicino castello di Ardara (all'epoca capitale del giudicato di Torres) vennero eretti nell'XI secolo per volontà di Giorgia [1], sorella di Gonnario Comita, giudice di Torres e Arborea. La chiesa, dove prestarono giuramento e trovarono sepoltura diversi giudici turritani, venne consacrata nel 1107 [2]. Santa Maria del Regno, nel suo ruolo di cappella palatina, è citata nel Libellus Judicum Turritanorum, documento in volgare logudorese redatto nel XIII secolo [3].
[modifica] Descrizione
La chiesa venne edificata in scurissimo basalto ad opera di maestranze pisane. La facciata è divisa in cinque specchi e presenta un coronamento a salienti. Al centro si trova il portale architravato e con arco di scarico a tutto sesto, sormontato da una bifora. L'intero paramento esterno dell'edificio è scandito da lesene e decorato da archetti pensili. Sul lato sinistro dell'edificio si affianca ciò che resta della torre campanaria, a canna quadra, attualmente mozza.
L'interno, a pianta rettangolare, è diviso in tre navate tramite due serie di colonne, che sostengono archi a tutto sesto su capitelli scolpiti a motivi floreali. La copertura della navata centrale è a capriate lignee, mentre le navate laterali, divise in campate, presentano coperute a crociera. La vista dell'abside semicircolare è impedita dall'imponente retablo Maggiore, il più grande polittico cinquecentesco in Sardegna [4], che si staglia dietro l'altare. L'opera, alta circa dieci metri e larga sei, si compone di trentuno tavole dipinte, separate da intagli di legno dorato. Le tavole mostrano le rappresentazioni di diversi profeti e santi, oltre alle vicende della vita di Maria. Al centro del retablo, entro una preziosa nicchia, è collocata la statua lignea di Nostra Signora del Regno, in cui la Madonna, che tiene in braccio il bambino Gesù, appare rivestita delle insegne regali (corona e scettro). Il polittico è corredato da un'iscrizione, sulla predella, in cui è nominato l'autore, Giovanni Muru, e l'anno di esecuzione, il 1515. Da un'altra iscrizione si evince il nome del committente, Joan Cataholo, canonico di San Pietro di Sorres nel 1489 e arciprete della cattedrale di Sant'Antioco di Bisarcio nel 1503 [5].
All'interno della chiesa si possono ammirare anche la serie di dipinti addossati alle colonne, raffiguranti apostoli e altri santi, del XVII secolo, il retablo Minore, opera della stessa scuola del retablo Maggiore, un pulpito in legno intagliato e l'epigrafe, copia probabilmente duecentesca dell'originale, a ricordo della consacrazione del tempio, avvenuta il 7 maggio 1107.
[modifica] Note
- ^ R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo ‘300, scheda 9 Op. cit. in bibliografia
- ^ Ardara, Chiesa di Santa Maria del RegnoURL consultato il 14 febbraio 2008
- ^ Libellus Judicum Turritanorum URL consultato il 13 febbraio 2008
- ^ I colori sfavillanti di maestri misteriosi URL cosultato il 14 febbraio 2008
- ^ Il Retablo Maggiore. URL consultato il 14 febbraio 2008.
[modifica] Bibliografia
- Roberto Coroneo. Architettura Romanica dalla metà del Mille al primo '300. Nuoro, Ilisso, 1993. ISBN 88-85098-24-X
[modifica] Voci correlate
San Saturnino di Cagliari · San Pietro di Ponte · Santa Maria di Uta · San Pantaleo a Dolianova · Santa Maria di Tratalias · San Platano di Villaspeciosa · Sant'Efisio di Nora · Sant'Antioco · San Gemiliano di Samassi · Santa Giusta · Santa Maria di Bonarcado · San Paolo di Milis · San Pietro di Sorres · San Gavino di Porto Torres · Sant'Antioco di Bisarcio · Nostra Signora di Tergu · Santa Maria del Regno · San Michele di Plaiano · Santissima Trinità di Saccargia · San Simplicio di Olbia |