Chiesa di San Rocco (Bedigliora)
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La chiesa prepositurale di San Rocco risale al tardo medioevo, menzionata come oratorio già nel 1524; separata dalla chiesa matrice di Agno nel 1612; trasformata alla fine del Cinquecento con l'aggiunta di due cappele laterali, la sagrestia e il campanile; le volte vennero impostate attorno al 1630, la nuova consacrazione risale al 1644. Nel 1969 il Consiglio parrocchiale e il parroco, don Egidio Madaschi di Mezzovico promossero gli ultimi restauri diretti dall'architetto Alberto Finzi. La facciata, rinnovata nel 1927 da Giacomo Alberti, è ornata da una coppia di lesene ioniche binate che affiancano il portale sovrastato da una nicchia con l'affresco del santo titolare, abbellita da una cornice in stucco; una finestra incorniciata in stile neoclassico soggiace al timpano triangolare culminante addossato ad un attico; la facciata è affiancata a destra, da una pittoresca costruzione con corridoio voltato a cassettoni scavalca con due arcate la strada d'accesso alla piazza, reca un affresco con bella cornice in stucco, e a sinistra dal campanile barocco del 1670, rialzato nel 1867 da Giovanni Poroli (1822-1869), cui fu aggiunto l'orologio del primo quarto dell'Ottocento, offerto dal colonnello dell'esercito degli Stati Uniti d'America Teodoro Amadò. La piazza davanti alla chiesa, malauguratamente asfaltata, non ha più l'acciottolato che era in sintonia con la granitica colonna votiva del 1632.
All'interno la navata voltata a botte lunettata ha le pareti ritmate da lesene corinzie reggenti la trabeazione perimetrica del 1630 circa; gli stucchi sono stati dipinti di grigio e le pitture ornamentali staccate nel 1969. L'altare è in pietra di Castione è opera di Milo Cleis del 1993. Il coro poligonale con costoloni a bande stuccate, reca alle pareti tre affreschi frammentati del 1595: a sinistra Santa Caterina e committente in ginocchio; al centro la Crocifissione con la Madonna e san Giovanni; a destra la Madonna con un santo monaco (forse san Domenico). Sui piedritti dell'arco di trionfo Apollonia, Rocco. Sulle pareti della navata: i santi Sebastiano, Caterina e un San Giuliano di Brioude con la spada in foggia di soldato romano.
A settentrione del coro v'è la cappella ottagonale della Confraternita del Carmelo che funge da battistero, mirabile nelle sue perfette proporzioni; nel retablo marmoreo la pala rappresenta la Consegna dello Scapolare a San Simone Stock, della seconda metà del XVII secolo. Il fonte battesimale è del 1580 proveniente dalla chiesa di Santa Maria Assunta a Banco.
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[modifica] Bibliografia
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Casagrande, Bellinzona 2007, 409.
- G. M. Staffieri, "Bedigliora", in Malcantone. Testimonianze culturali nei comuni malcantonesi, Lugano-Agno 1985, 38-39.
- B. Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Porza-Lugano 1980, 247-248.
- T. Amadò, La parrocchia di Bedigliora: gli edifici sacri, gli economi spirituali e i parroci, in "Almanacco Malcantonese e Valle del Vedeggio", Bernasconi, Agno 2000, 85ss.
