Chiesa di San Biagio (Montepulciano)
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Tempio di San Biagio | |
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Veduta dell'esterno |
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Città | Montepulciano |
Regione | Toscana |
Stato | Italia |
Religione | Cattolica |
Diocesi | Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza |
Anno di consacrazione | 6 settembre 1739 |
Architetto | Antonio da Sangallo il Vecchio |
Stile architettonico | Rinascimentale |
Inizio della costruzione | 15 settembre 1518 |
La chiesa di San Biagio (chiamata per la sua monumentalità anche Tempio) si erge isolata alle pendici del paese di Montepulciano. L'edificio, summa degli studi rinascimentali sulla pianta a croce greca applicata agli edifici di culto cattolici, fu realizzata da Antonio da Sangallo il Vecchio, il quale ebbe come immediato modello la basilica di Santa Maria delle Carceri a Prato, progettata una generazione prima a Prato da suo fratello Giuliano da Sangallo. La stessa pianta, derivata da alcune opere di Filippo Brunelleschi, venne applicata al progetto originario di Bramante e Michelangelo per la Basilica di San Pietro o la chiesa di Santa Maria della Consolazione di Todi, di paternità incerta.
L'edificio tardorinascimentale venne edificato sul luogo dove sorgeva un'antica pieve di origine paleocristiana dedicata a Santa Maria e successivamente, dopo il trasferimento dei diritti plebani, intorno all'anno Mille, entro le mura castellane, a San Biagio. Agli inizi del Cinquecento si conservavano della pieve solo alcuni resti; in un muro si trovava ancora un affresco con la Madonna col Bambino e San Francesco, opera del Trecento senese, a cui nel 1518 vennero attribuiti eventi miracolosi.
Il popolo poliziano decise di erigere una nuova chiesa affidando l'incarico ad Antonio da Sangallo il Vecchio. Questi progettò un imponente edificio a pianta centrale e l'ambizioso progetto venne sostenuto da papa Leone X, che era stato educato da Agnolo Poliziano, nativo proprio della cittadina toscana.
La costruzione del tempio a croce greca, dalle superfici in travertino, si protrasse sino al 1580 ed i lavori vennero diretti, dopo la morte del progettista, da altri sovrintendenti. Le ponderate volumetrie sono articolate da scansioni euritmiche, così come sono disposti i numerosi elementi ornamentali - paraste, semicolonne, nicchie, timpani, mensole, oculi - che danno vita ad un vero e proprio catalogo dell'estetica rinascimentale.
La facciata, il cui schema compositivo si ripete, con qualche variante ornamentale, sulle altre due laterali, è divisa in due registri da una marcata trabeazione dal fregio a triglifi e metope che percorre tutto il perimetro del tempio; in quello inferiore è collocato il portale su cui è inciso l'anno di fondazione del tempio; in quello superiore, con al centro una finestra, la superficie è movimentata da cinque specchiature rettangolari. Sul secondo registro si imposta l'ampio frontone triangolare nel cui centro si trova un occhio circolare. Il prospetto è affiancato sul lato sinistro dalla svettante torre campanaria a più registri, densi di elementi plastico-decorativi, terminante in una cuspide piramidale. Il progetto prevedeva l'erezione di due simmetrici campanili, dei quali solo uno fu portato a termine.
[modifica] Galleria immagini
[modifica] Bibliografia
- E. Barcucci, Il Tempio di San Biagio a Montepulciano, Montepulciano, Le Balze, 2000.
- L. Martini, Montepulciano e la Valdichiana senese, collana “I Luoghi della Fede”, Milano, Mondatori, 1999, pp. 74 - 77.
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