Chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Astano)

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Ad Astano la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, realizzata sul luogo di una precedente cappella menzionata nel 1444, è un edificio barocco preceduto da un ossario e circondato da un sagrato delimitato dalle cappelle della Via Crucis risalenti agli anni 1806-1815, ora ornate con i bronzi dell'artista astanese Sandro Del Prete, pittore illusionista. La chiesa edificata tra il 1636 e il 1654 subì varie interruzioni per mancanza di fondi; solo nel 1706 venne ultimata, come attesta la data scritta sopra la volta della navata. Ulteriori restauri importanti furono condotti negli anni 1927 e 1943-1946.

La facciata della chiesa, coronata da una barocca trabeazione mistilinea a stucco, presenta in alto una finestra serliana, aperta sopra una cornice ovale in stucco affiancata da due nicchie incorniciate; al centro si apre il portale con piedritti, architrave e timpano spezzato in pietra serena; l'architrave reca scolpito un passo della prima lettera di San Pietro Apostolo ai romani: Sicut modo geniti infantes rationabile sine dolo lac concupiscite. Sul lato sud si erge l'alto campanile coronato da un tamburo ottagonale.

All’interno la navata unica è scandita da eleganti lesene ioniche a fascio che sorreggono la trabeazione perimetrale; la volta a botte lunettata dalla fine dell'Ottocento è affrescata con la rappresentazione del Santissimo Sacramento e altre raffigurazioni illusionistiche imitanti la decorazione a stucco. Su entrambi i lati si aprono due cappelle per ospitare tre altari e il fonte battesimale.

A destra della controfacciata la prima cappella ospita l'altare di San Luigi Gonzaga (in origine di San Francesco d'Assisi), costruito nel 1684, presenta una bella ancona raffigurante il Sacro Cuore di Gesù Redentore coi Santi Pietro, Maria Maddalena, Francesco d'Assisi e Luigi Gonzaga, attribuibile al pittore locarnese Giuseppe Antonio Felice Orelli. La seconda cappella meridionale in uno sporto realizzato nel 1721, conserva una dignitosa statua ottocentesca della Madonna che purtroppo ha sostituito quella ben più pregevole del Seicento. Sul suo fianco orientale si apre l’accesso al campanile.

Il presbiterio col pavimento in marmo è preceduto da un’elegante balaustra barocca in marmo botticino d’Arzo; le pareti sono ornate da artistiche tele (la più grande raffigura Santa Caterina d'Alessandria). Al centro troneggia l’altare maggiore, un imponente monumento barocco composto di marmi policromi, culminante con la graziosa statuetta dell’Immacolata Concezione, dovuto alla maestria di Andrea Manni di Rovio che lo realizzò negli anni 1706-1707 col compenso di 3144 lire milanesi. La porticina del tabernacolo fu rinnovata: l’orefice Rücklin di Lucerna inserì due bassorilievi d’argento in una cornice di rame dorato. Sul lato sinistro si apre l'accesso alla sagrestia con un massiccio armadio in noce e la marmorea acquasantiera barocca di Rocco Manni di Rovio.

Dietro il coro l'Oratorio della Confraternita del Rosario, edificato all'inizio del Settecento e ampliato nel 1747, contente un altare con una tela con l´Adorazione dei Magi del 1700, funge da museo e conserva il prezioso stendardo, nel 1848 dipinto sul recto con la Vergine del Rosario e sul verso con l'ostia del Santissimo Sacramento, dal pittore milanese Domenico Induno (Milano, 1815-1878); l'ex voto seicentesco dipinto ad olio su tela per la grazia ricevuta dal parroco di Astano Paolo Bacchetta per essere sfuggito all'assassinio tentato da tre briganti lungo la mulattiera del valico del Cavagnin, tra Astano e Dumenza, mentre rientrava da Luino; completano la raccolta calici, candelabri, mostranze e paramenti sacri. All'occasione l'oratorio funge da camera ardente.

Nella cappella settentrionale del Santo Crocifisso, un olio su tela della seconda metà del sec. XVII rappresenta Papa San Pio V e San Vincenzo Ferrer (?) mediatori delle Anime Purganti. L'ultimo vano di sinistra abbellito da stucchi del XVIII sec., ospita la vasca battesimale marmorea del XVII sec., sormontata da un artistico tempietto ligneo, restaurato dall'intagliatore Carlo Marchesi di Sessa.

[modifica] Bibliografia

• AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Casagrande, Bellinzona 2007, 409-410.
• T. Amadò, Astano. Gli edifici sacri, in Almanacco Malcantonese e Valle del Vedeggio, 2002, 68ss.
• R. Locatelli, Speciale Astano, in Rivista di Lugano, 20 settembre 2002, 19-63.
• G. M. Staffieri, Astano, in Malcantone. Testimonianze culturali nei comuni malcantonesi, Lugano-Agno, 1985, 56-59.
• B. Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Porza-Lugano 1980, 249-250.