Castrazione
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La castrazione è la pratica che consiste nell'asportare o rendere inattivi gli organi riproduttivi (generalmente testicoli e ovaie) di uomini o altri animali. Generalmente praticata per via chirurgica, può essere ottenuta anche con farmaci (castrazione chimica) o radiazioni.
Oggi la castrazione umana è fermamente condannata. Le forme di sterilizzazione umana praticate in età contemporanea non sono assimilabili alla castrazione né la castrazione umana (a differenza di quanto avviene con gli animali) viene impiegata come tecnica di sterilizzazione.
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[modifica] Castrazione animale
La castrazione è pratica assai diffusa in ambito veterinario per produrre esemplari con particolari caratteristiche caratteriali (bue) e che diano carni più tenere (cappone) o per avere esemplari (di animali domestici o infestanti) che non siano in grado di riprodursi. Attualmente, in Italia, la castrazione a carico delle strutture pubbliche (ASL Sez. Veterinaria) di cani e gatti vaganti è il principale strumento di contenimento del randagismo, in rispetto alle leggi vigenti sulla tutela degli animali da affezione.
La castrazione è praticata nell'allevamento animale per produrre maschi meno aggressivi, permettere di eliminare della riproduzione argomenti di qualità insufficienti, o per produrre una carne più tenera e senza odore "sui generis" d'origine sessuale. Negli allevamenti allo stato brado, era usata per mantenere giovanili le caratteristiche organolettiche delle carni degli animali in quanto questi, per il ridotto livello energetico fornito dal pascolo, raggiungevano il peso di macellazione a 3-4 anni, perdendo le pregiate caratteristiche delle carni giovani (sino circa ai due anni). In Italia, attualmente, l'uso è sporadico in quanto gli elevati livelli energetici garantiti da una alimentazione ricca di concentrati permettono la macellazione a due anni o meno.
La castrazione può avere luogo praticando l'ablazione chirurgica dei testicoli, aprendo le borse per mezzo di un bisturi.
Un altro metodo è l'utilizzo della pinza burdizzo che non chiede un'incisione. La pinza stringendo le borse comprime i vasi sanguigni e priva i testicoli d'ossigeno, cosa che provoca la loro necrosi. Nel caso della castrazione dei vitelli, l'esperto blocca la possibilità di scalciare all'animale incastrando le sue gambe posteriori (ad esempio per mezzo di un pacco di paglia), quindi si tiene dietro, sistema la pinza e la mantiene per la durata necessaria al conseguimento della necrosi dei testicoli.
Carne di Castrato : carne fresca ottenuta da ovini maschi sottoposti al processo di castrazione ed aventi pesi ed età idonei. Il castrato viene tradizionalmente prodotto partendo da soggetti maschi di razze specializzate da carne o derivate da incroci finalizzati alla produzione di carne.
- Agnello - Il castrato viene prodotto sottoponendo l'agnello di giovane età alla castrazione per compressione. Questa operazione viene effettuata abbastanza precocemente, sotto il mese di vita. Oltre all'allevamento al pascolo, il castrato viene allevato in stalla o nell'ovile nell'ultimo periodo prima della macellazione. Utilizzabile anche un anello elastico applicato con pinze a quattro punte che lo allargano permettendo di infilarlo attorno allo scroto. La caduta dello stesso avviene dopo qualche tempo per interruzione del circolo ematico.
- vitellone – abbattuto tra i 18 ed i 24 mesi, ci dà la più pregiata carne rossa, saporita e ricca di proteine;
- manzo – macellato tra i 3 ed i 4 anni, è un maschio castrato per far sì che diventi più grosso. La sua carne è ricca di grassi;
- bue – praticamente un manzo più vecchio, dato che si tratta di un maschio castrato abbattuto dopo i quattro anni e mezzo.
- cappone - è un gallo e non un pollo che è stato castrato per raggiungere una più grande morbidezza e più grande massa.
- Hongre (in francese) è la denominazione che designa un cavallo castrato.
- castrone - è un cavallo castrato.
[modifica] Castrazione umana
Oltre che come forma di punizione corporale e tortura in alcune culture la castrazione umana veniva praticata al fine di originare eunuchi o castrati.
[modifica] Impero ottomano
Gli eunuchi erano posti a guardia dell'harem.
[modifica] Europa
Nel 1700 la castrazione era un business: con il diffondersi dei cori polifonici, si aveva un sempre maggiore bisogno di voci bianche. Dato che una bolla pontificia vietava l'inserimento delle donne, si preferiva castrare i fanciulli (di circa otto - dieci anni) per far sì che mantenessero la capacità di cantare con voce femminile. Asportando chirurgicamente i testicoli, la mancata produzione di testosterone (che allarga laringe e faringe durante la pubertà) faceva sì che la voce mantenesse quel timbro anche da adulti. Ogni anno circa 5.000 ragazzi europei venivano castrati, soprattutto in Italia. Il medico fiorentino Antonio Santarelli, specialista in castrazioni, era tra i chirurghi meglio pagati dell'epoca.
La castrazione veniva praticata con una profonda incisione all'ano, dalla quale erano tirati fuori il cordone e i testicoli. Ad operare venivano chiamati, soprattutto, i norcini (macellai specializzati nella lavorazione del maiale) e i barbieri.
Il più celebre dei cantanti castrati è stato Carlo Broschi in arte Farinelli
Nel secolo XX è stata praticata in diversi paesi su soggetti considerati, da un punto di vista fisico o intellettivo, al di sotto della media, al fine di impedir loro la procreazione e con l'intento di "migliorare" il pool genico della specie.
