Carcere dell'Asinara

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	« Alle otto e un quarto di un mercoledì d'agosto sto finalmente abbandonando questo posto dopo trent'anni carcerato all'Asinara che vuoi che siano poche ore in una bara. Ché in una bara in fondo non si sta poi male basta conoscersi e sapersi accontentare e in questo io, modestamente, sono sempre stato un grande perché per vivere a me non serve niente, solo...Aria... soltanto... aria.  »
	(Daniele Silvestri "Aria")

L'Isola dell'Asinara per molto tempo è stata famosa per l'omonimo carcere di sicurezza sito nell'isola.

Il carcere dell'isola (carcere di Fornelli), è stata la prima sede carceraria costruita all'Asinara, altre poi ne sono state aperte e dedite a colonie agricole Questo carcere è stato utilizzato durante gli Anni di Piombo per i brigatisti (per l'occasione furono aperte celle di massima sicurezza).

Dopo un tentativo di insurrezione, la sorveglianza è stata notevolmente rafforzata.

Il carcere dell'Asinara ha visto anche la presenza di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, trasferiti per un periodo sull'isola per motivi di sicurezza personale (i due giudici dovettero pagare allo Stato le spese tenute da loro stessi sull'isola).

Molti detenuti mafiosi sottoposti al carcere duro ex Art.41 bis son stati reclusi in questo carcere.

Per l'ora d'aria, per far si che i detenuti non si incontrassero l'un l'altro, erano presenti piccoli cortili.

Il Carcere dell'Asinara può considerarsi una sorta di seconda Alcatraz,in quanto anche qui solo due detenuti riuscirono a fuggire nei suoi 112 anni (contro 29 di Alcatraz) di attività: si tratta di Matteo Boe, bandito indipendentista sardo, insieme con un complice, Salvatore Duras, il primo settembre 1986, fuggendo a bordo di un gommone. Questo fece dell'Asinara il carcere con il minor numero di evasioni al mondo. Il carcere dell’ Asinara è stato dismesso nel 1997 con l’ istituzione del Parco Nazionale.

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