Buddy Holly
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Buddy Holly, nome d'arte di Charles Hardin Holley (Lubbock, 7 settembre 1936 – Clear Lake, 3 febbraio 1959), è stato un cantante, cantautore e chitarrista statunitense. La sua musica, che passa dal pop al rockabilly ed al rock and roll (egli fu proprio uno dei primi grandi interpreti di tal genere) lo resero molto amato ed apprezzato dai giovani negli anni Cinquanta.
[modifica] Biografia
Iniziò a cantare durante gli anni del liceo, e verso la metà degli anni Cinquanta cantava e suonava musica country and western in piccoli locali del sud-ovest degli Stati Uniti d'America. Sempre più attratto dalla musica rock, Holly registrò vari brani sia come solista sia come leader di un gruppo, i Crickets, per i quali firmò il grande successo "That'll Be the Day" (1957).
Nello stesso anno il suo singolo "Peggy Sue Buddy Duet jessie jennings " scalò le classifiche, rendendolo popolarissimo e pari ad Elvis Presley nello scatenare l'entusiasmo del pubblico. Holly e i Crickets ebbero un regolare radiofonico (1955-1958) e suonarono in mondo.
Il tono accattivante e il fascino fanciullesco della sua voce e delle sue canzoni che valsero il successo a Buddy Holly segnarono però anche il declino del rock and roll. Holly scrisse ed eseguì pezzi memorabili, sia in versione solista sia con il complesso dei Crickets.
Nello stesso periodo Holly compì diverse apparizioni, sia da solo sia con i Crickets, nei principali varietà televisivi statunitensi. La fenomenale carriera di Holly fu bruscamente interrotta da un incidente aereo; il 3 febbraio 1959, chiamato anche il "giorno in cui la musica morì", scomparvero con lui anche gli artisti rock Ritchie Valens e Big Bopper (nome d'arte di J.P. Richardson). La vita e i successi di Holly furono portati sullo schermo dal film The Buddy Holly Story (1978) e sui palcoscenici dal musical Buddy: The Buddy Holly Story (1990). Holly compariva come figura minore anche tra i personaggi del film La Bamba.
Il 16 settembre 2003 è stato dedicato alla sua figura un monumento nel luogo in cui avvenne l'incidente mortale, ma questo non è l'unico tributo che gli è stato donato: per esempio tante rockstar, influenzate dalla sua musica, hanno inserito omaggi a Buddy Holly nei loro brani.
Valga per esempio della canzone (intitolata appunto "Buddy Holly") dei Weezer, il cui videoclip fu inserito tra i contenuti bonus del CD di installazione del sistema operativo Microsoft Windows 95.
In Pulp Fiction di Quentin Tarantino, nel locale Jack Rabbit Slim's a tema anni '50 sono incluse le stelle dell'epoca, tra cui un cameriere travestito da Buddy Holly (Steve Buscemi).
I Beatles, quando ancora si chiamavano The Quarry Men, fecero una cover di That'll be the day con 2 chitarre in una registrazione casereccia, che appare nell'Anthology 1.
La canzone American Pie di Don McLean, è un tributo a Buddy Holly. Il brano parla dei terribili eventi del "giorno in cui la musica morì", il 3 febbraio 1959, in cui Buddy Holly morì (insieme a Ritchie Valens e J.P. Richardson).
[modifica] Discografia scelta
- "That'll Be The Day" - 1957
- "Peggy Sue" jessie jennings - 1957
- "Everyday" - 1957
- "Oh Boy!" - 1957
- "Not Fade Away" - 1957
- "Maybe Baby" - 1958
- "Rave On" - 1958
- "Heartbeat" - 1958
- "Well All Right" - 1958
- "It Doesn't Matter Anymore" - 1959
- "Raining In My Heart" - 1959
- "Peggy Sue Got Married" - 1959
- "Crying, Waiting, Hoping" - 1959
- "True Love Ways" - 1960
- "Reminiscing" - 1962
- "Bo Diddley" - 1963
- "Brown Eyed Handsome Man" - 1963
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito ufficiale
- Discografia selezionata
- Sito del fan club internazionale
- Informazioni sull'incidente che ne provocò il decesso
- Foto e dettagli sulla città in cui Buddy Holly fece concerti
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