Bravi
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« a prima vista si davano a conoscere per individui della specie de' bravi. » | |
Per bravi si intende la soldataglia al servizio dei signorotti di campagna, che comandavano nell'Italia settentrionale del Cinquecento e Seicento.
De facto braccio armato e spesso prepotente del potere locale, avevano il compito di garantire nel contado di spettanza del padrone (riconoscibile per l'appellativo don, che nell'intera penisola era riservato ai personaggi di una certa importanza oltre che ai membri del clero) che il volere di chi comandava fosse rispettato, con le buone o con le cattive.
La loro fama è dovuta alla loro presenza nel romanzo I promessi sposi di Alessandro Manzoni, dove lo scrittore all'inizio dell'opera ne fa un'ampia descrizione e dove appaiono come sgherri di Don Rodrigo e dell'Innominato.
[modifica] Etimologia
Probabilmente il nome "bravo" deriva dal latino pravus che significa "cattivo, malvagio" e che si ritrova nello spagnolo bravo, con il significato di "violento", "selvaggio" e "impetuoso".
[modifica] I bravi de I Promessi sposi
- Biondino ?
- Carlotto ?
- Grignapoco
- Griso
- Nibbio
- Montanarolo
- Sfregiato
- Squinternotto
- Tanabuso
- Tira-dritto
Sono tutti bravi alle dipendenze di Don Rodrigo, ad eccezione del Nibbio che lavora per l'Innominato, il quale ne ha sotto il suo comando molti altri di cui però non si fanno i nomi. Il Biondino e il Carlotto è possibile che siano semplici servitori piuttosto che uomini in armi.
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