Beretta M34
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La Beretta modello 1934 è una pistola compatta, con funzionamento semiautomatico a chiusura labile, distribuita come arma da fianco al Regio Esercito Italiano. Il calibro è il 9 x 17 mm conosciuto anche come 9 Corto o .380 ACP.
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[modifica] Storia
La M34, progettata inizialmente su esplicita richiesta del Ministero degli Interni per i funzionari del dipartimento della pubblica sicurezza che svolgevano servizio in borghese, viene adottata come arma corta d'ordinanza dal Regio Esercito Italiano nel 1936. Tale pistola è una evoluzione dei modelli 1915 e 1923, costruiti anch'essi dalla Beretta e già distribuiti all' Esercito e alla Regia Marina. Costruita con un numero ridotto di parti (solo 39) richiedeva una lavorazione minore rispetto ai modelli usati dalle altre nazioni e questo contribuì ad assicurare una buona qualità della produzione anche negli anni finali del conflitto. Una variante simile alla modello 34 è la Beretta M35, costruita per sparare il calibro 7,65 mm Browning e adottata dalla Regia Marina e dalla Regia Aeronautica, nonché dal regio corpo guardie di pubblica sicurezza poi semplicemente corpo guardie di publica sicurezza dal 1946 (la Polizia) presso quest'ultimo rimase in servizio fino al 1980 quando fu sostituita definitivamente dalla 92 per tutto il personale di detto corpo. Tutte le pistole costruite durante il ventennio fascista venivano marchiate sul carrello con l'anno di fabbricazione e l'anno fascista espresso in numeri romani. Altri marchi presenti sul fusto superiormente dietro la guancetta sinistra sono la sigla RE con coroncina reale soprastante, ad indicare le pistole destinate al Regio Esercito, e PS ad indicare le pistole del Ministero degli Interni (dipartimento della pubblica sicurezza).
[modifica] Specifiche
La modello 34 è costruita in acciaio, lunga 152 mm e pesa scarica 650 grammi. La canna è lunga 86 mm ed è camerata per il calibro 9 x 17 mm, conosciuto anche come 9 Corto o .380 Auto. Si tratta di una munizione dal modesto potere d'arresto e dal rinculo ridotto, se paragonata ai calibri usati dalle altre nazioni belligeranti.
Sul fusto lato sinistro è presente una sicura manuale che, inserita lettera (f) coperta blocca il grilletto. sparato l'ultimo colpo il carrello è contrastato e arrestato nel movimento in avanti dall'elevatore del caricatore : questo dà il segnale di arma scarica. Il caricatore ha una capienza di 7 colpi ed un'estensione a becco nella parte inferiore che ne agevola l'estrazione e permette il corretto posizionamento delle dita sull'impugnatura anche per mani molto grosse.
La pistola M34 è robusta e ben rifinita, può essere facilmente smontata nelle parti essenziali carrello - canna - asta guidamolla, che risultano intercambiabili tra armi diverse: in questo modo era assicurata una manutenzione rapida e semplice anche nei campi di battaglia della Seconda Guerra Mondiale.
CARATTERISTICHE E PRESTAZIONI PRINCIPALI
Calibro: 9 x 17 mm o 9 Corto ( identico al .380 ACP )
Lunghezza totale: 152 mm
Lunghezza canna: 89 mm
Peso arma scarica (ca.): 650 gr
Capacità caricatore: 7 colpi
Peso del proietto : 6,16 gr
Gittata max : circa 300 m
Vel. iniziale : 294 m/sec
Distanza di tiro utile : 10 - 12 m
[modifica] Servizio
Questa pistola fu abbastanza diffusa durante la Seconda guerra mondiale nel Regio Esercito e presso la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, alcune furono catturate da soldati Alleati che le apprezzavano per la semplicità d'uso e la buona occultabilità. Al termine del conflitto rimarra in dotazione all' Esercito Italiano e alla Guardia di Finanza per molti anni e in Italia sarà considerata arma da guerra fino alla fine degli anni '80. Oggi è distribuita anche nel mercato civile e si possono trovare modelli risalenti al periodo fascista come altri costruiti più recentemente. l'arma dei carabinieri e la guardia di finanza cominceranno a sostituirle con i il nuovo modello 92 iniziandone la sostituzione dal 1977 presso il personale operativo dei comandi territoriali.
[modifica] Produzione
Dal 1934 al 1980.
Tutti i pezzi prodotti durante il ventennio fascista riportano anche l'anno dell'era fascista in numeri romani. I pezzi prodotti dopo l'8 settembre 1943 invece non lo riportano più.
L'ultimo lotto prodotto per la Guardia di Finanza, dal 1971 all'80, comprendeva un certo numero di armi modificate destinate alle scuole e al nascente reparto dei Baschi Verdi del suddetto corpo. Le modifiche consistevano in un prolungamento della canna, nell'eliminazione del becco poggia mano del caricatore e in un notevole alleggerimento dello scatto portato fino ad un chilo e mezzo differentemente dai 5 chili del modello di base. Negli anni '80, dopo la demilitarizzazione del calibro, la Beretta mise in vendita un certo numero di pezzi costruiti assemblando le parti di ricambio giacenti in magazzino.
[modifica] Altri modelli
[modifica] Bibliografia
- Hogg I., Il Grande Libro delle Pistole di Tutto il Mondo, De Vecchi, 1978
