Arenga pinnata
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Arenga pinnata |
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Classificazione scientifica | ||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||
Arenga pinnata (Wurmb) Merr. |
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Sinonimi | ||||||||||||||
Arenga saccharifera |
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Arenga pinnata è una palma nativa dell'Asia tropicale e più precisamente di un'area compresa tra l'India orientale, la Malaysia, l'Indonesia, e le Filippine.
Indice |
[modifica] Nome
È conosciuta anche come Palma da zucchero, Palma dalla fibra nera, Palma Gomuti, Aren, Irok, e Kaong.
[modifica] Aspetto
È una palma di medie dimensioni, che può crescere fino a 20 m in altezza, con il tronco coperto dallo strato di foglie invecchiate che non cadono. Le foglie sono lunghe tra 6 e 12 m e 1.5 m larghe, pinnate, con le pinne disposte in 1-6 file, lunghe 40-70 cm e larghe 5 cm. Il frutto è ha un diametro di circa 7 cm e contiene da due a tre semi.
[modifica] Conservazione
Non è una specie minacciata, sebbene sia localmente rara in alcune zone. Costituisce una parte importante della dieta di diverse specie in pericolo, come ad esempio, i ratti del genere Phloeomys.
[modifica] Utilizzo
La linfa viene raccolta per scopi commerciali nel Sud-est asiatico, in quanto contiene uno zucchero, conosciuto in India come gur, e può essere fatta fermentare per produrre vino e aceto.
Dal tronco si ricava amido in notevole quantità (ogni tronco può contenere fino a 75 Kg di amido).
Le foglie sono utilizzate come materiale economico per i tetti e i muri delle abitazioni mentre le loro coste sono usate per fabbricare scope e canestri.
Le fibre, chiamate doh, gomuti o cabonegro, servono per produrre spazzole e corde molto durature e resisitenti.
Il frutto, infine, è edule ma deve essere opportunamente preparato prima della consumazione a causa della causticità del succo e della polpa.
[modifica] Avversità
Uno dei più temibili parassiti di questa pianta è il Rhynchophorus ferrugineus, noto come punteruolo rosso delle palme. Si tratta di un coleottero curculionide originario dell'Asia, recentemente propagatosi in Medio Oriente e successivamente a tutto il bacino del Mar Mediterraneo, rivelatosi resistente a tutti i mezzi di controllo convenzionali.