Archetto tranviario
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Col nome di Archetto si definisce quell'organo che permette, sui veicoli tranviari, la captazione dell'energia elettrica dalla linea aerea soprastante allo scopo di alimentarne le apparecchiature elettriche come i motori e tutti gli eventuali dispositivi ausiliari di bordo.
Venne diffusamente utilizzato principalmente dalle motrici tranviarie e in alcuni casi anche dalle locomotive elettriche ferroviarie delle ferrovie minori, fino agli anni cinquanta.
È composto da un arco metallico (munito di una superficie opportuna strisciante in metallo a ottimale condicibilità elettrica) raccordato al lato superiore di due bracci snodabili imperniati sul lato inferiore ad un telaio isolato e collegato, mediante cavi ad alto isolamento, a dei dispositivi di protezione contro le sovratensioni accidentali e quindi ai circuiti di utilizzazione di bordo. In genere l'archetto è tenuto in pressione contro la linea aerea elettrica da una sistema di molle simile a quello usato nelle aste di captazione filoviarie e abbassato a mezzo di opportuno tirante isolato.
Gli archetti, in tempi più recenti, sono stati sostituiti dai più moderni ed efficienti pantografi anche asimmetrici, come il tipo Faiveley.
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