Aeroporto di Viterbo
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Aeroporto di Viterbo | ||
Nome impianto | Aeroporto di Viterbo "Tommaso Fabbri" |
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Stato: Regione: |
Italia Lazio |
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Tipologia | Militare | |
Codice ICAO Codice IATA |
LIRV — |
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Altitudine: Coordinate geografiche: |
303 m s.l.m. (994,0824 ft) Coordinate: |
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Posizione | 3 km ad ovest di Viterbo | |
Esercente | Aeronautica Militare | |
Piste | ||
Orientamento (QFU) | Lunghezza | Note |
04C/22C | 1.300 m | pista in erba |
04L/22R | 1.005 m | pista in asfalto |
04R/22L | 590 m | pista in asfalto |
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Progetto Aviazione |
L'aeroporto di Viterbo, intitolato a Tommaso Fabbri, è un aeroporto militare militare, situato a 3 km la nord della città di Viterbo.
Indice |
[modifica] Storia
Quando nel 1936 si decise di costruire il terzo scalo militare laziale, la scelta cadde nel territorio a nord del capoluogo della Tuscia per la posizione centrale rispetto a tutte le regioni italiane, la vicinanza con il porto di Civitavecchia e lo scalo ferroviario di Orte, "per il clima e le condizioni meteorologiche che permettono di effettuare qualsiasi operazione aerea nell'arco medio di 350/355 giorni l'anno".[1]
Fu sede del IX Stormo dell'Aeronautica Militare fino agli anni Quaranta; poi sede del Centro Istruzione Reclute Aeronautica Militare (C.I.R.A.M.), che fino al 1953 curò l'addestramento e l'istruzione dei giovani di leva nell'Aeronautica Militare; successivamente, dal 1953 al 1958 ospitò la scuola specialisti per la formazione degli avieri aiuto automobilisti (S.S.A.A.); dopodiché venne creata la prima Scuola Centrale V.A.M. (Vigilanza Aeronautica Militare), che ospitava inizialmente 600 allievi.
Oggi è sede del Comando dell'Aviazione dell'Esercito, della Brigata Aviazione dell'Esercito, del Centro Addestramento Aviazione dell'Esercito, del 1° Reggimento AVES "Antares", del 4° Reggimento Sostegno Aviazione dell'Esercito "Scorpione", nonché, dal 2004, della Scuola Marescialli dell'Aeronautica Militare. L'aeroporto è anche sede del locale aeroclub.
[modifica] Futuro
Il 26 novembre 2007 è stato scelto dalla regione Lazio (preferendolo agli aeroporti di Latina, Frosinone e Guidonia) per la realizzazione del futuro terzo scalo commerciale della capitale.[2]