Adolfo Consolini
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Adolfo Consolini (Costermano, 5 gennaio 1917 – Milano, 20 dicembre 1969) è stato un atleta italiano.
Fu uno dei più grandi campioni del lancio del disco, vincitore di un oro a Londra nel 1948, olimpico tre volte primatista mondiale, per 17 anni Record Italiano.
[modifica] Cenni Biografici
Figlio di agricoltori, Adolfo Consolini, detto "Dolfo", iniziò a lavorare subito dopo le scuole elementari, per dare una mano nei campi di proprietà della famiglia. A diciannove anni iniziò a praticare atletica, e l'anno dopo esordì in una gara di lancio del peso. Il suo talento fu subito evidente: i dirigenti della più importante società sportiva Veronese, l'Istituzione Comunale Bentegodi, assunsero persino un bracciante per sostituirlo nell'azienda di famiglia, per permettergli di dedicare più tempo agli allenamenti. Dagli anni cinquanta si sarebbe trasferito a Milano per vestire prima i colori della Pro Patria e poi del Gruppo Sportivo Pirelli che lo assunse dando vita ad una delle prime forme di sponsorizzazione di un atleta..
Nel 1937, anno d'esordio, Consolini vinse subito il titolo nazionale giovanile. Nel 1939 vinse il suo primo titolo italiano assoluto: ne avrebbe vinti ben 15 in oltre vent'anni di carriera, l'ultimo nel 1960.
Adolfo Consolini riuscì a continuare a gareggiare anche durante la Seconda guerra mondiale. Nel 1941 stabilì il suo primo record del mondo con 53,34 m. Purtroppo il conflitto fece saltare ben due edizioni dei Giochi, quella del 1940 e quella del 1944, dove il discobolo italiano avrebbe potuto ottenere grandi risultati.
Nel dopoguerra Consolini ritoccò altre due volte il primato del mondo: prima 54,23 m nel 1946, poi 55,33 m nel 1948.
L'occasione olimpica arrivò finalmente nel 1948 a Londra. Sotto la pioggia Consolini si disputò la vittoria con il connazionale Giuseppe Tosi, che poco tempo prima gli aveva tolto il record italiano (ed europeo). Tosi era in testa dopo il primo turno, ma al secondo lancio Consolini riuscì a superarlo. Con l'aumentare della pioggia sembrava impossibile migliorare le prime misure, ma all'ultimo turno un discobolo statunitense sembrò arrivare oltre i 52 m: qualche attimo di tensione per i due italiani, poi il lancio venne dichiarato nullo. Si realizzò quindi l'unica doppietta italiana nel lancio del disco: Consolini oro e Tosi argento. Pare però che il successo non fu celebrato con l'Inno di Mameli perché il disco dell'inno era andato smarrito.
Consolini gareggiò anche alle successive Olimpiadi nel 1952. Aveva già 35 anni, a quei tempi un'età ragguardevole per un atleta. Non riuscì a conservare il titolo di campione olimpico, ma ottenne comunque una prestigiosa medaglia d'argento.
Sull'onda della fama, l'anno successivo a Consolini venne offerta una parte nel film Cronache di poveri amanti, tratto da un romanzo di Vasco Pratolini,diretto da Carlo Lizzani, con attori Marcello Mastroianni e Antonella Lualdi. Rimase un'esperienza isolata che non ebbe seguito. In quell'anno Consolini, a Milano dove viveva abitualmente, si sposò con Hanny Cuk, giovane austriaca, da cui ebbe l'unico figlio Sergio.
Nonostante l'età, Consolini, atleta longevo, continuò a fornire prestazioni di altissimo livello. Nel 1954 vinse il suo terzo titolo europeo consecutivo, dopo quelli vinti nel 1946 e nel 1950. Nel 1956, alle soglie dei quarant'anni, partecipò alle Olimpiadi di Melbourne, giungendo sesto in finale. Poiché il regolamento della Federazione Italiana Atletica Leggera prevedeva la fine dell'attività agonistica a 45 anni, e che nel 1960, a 43 anni, dopo aver vinto il suo quindicesimo titolo italiano e partecipato all'Olimpiade di Roma non classificandosi per la Finale, Olimpiade che tuttavia aprì come Capitano della Nazionale Italiana e pronunciando il Giuramento di apertura dei Giochi Olimpici, fu costretto a tesserarsi per la Società Atletica Lugano dei fratelli Libotte, per la quale Società continuò a vincere in terra di Svizzera ed in Italia. L'ultima gara vinta da Consolini fu a metà giugno del 1969 all'Arena di Milano, dove sbalordì tutti gli altri giovani atleti partecipanti e lo stesso pubblico e giornalisti. In quell'Arena di Milano, presente in Tribuna con il figlio Sergio, assistette con commozione nel 1967 alla caduta del suo ultimo Record, quello Italiano che durava da 17 anni, ad opera di un giovane suo allievo originario di Schio (VI), quindi altro veneto, Silvano Simeon.
Non abbandonò mai lo sport perché mentre si allenava per prepararsi alle gare, seguiva gli atleti del Gruppo Sportivo Pirelli sui Campi della Bicocca a Milano. Il 20 dicembre 1969, per un male incurabile fulminante, che si era manifestato poche settimane prima, moriva a 52 anni suscitando parecchia commozione tra gli sportivi ed appassionati Italiani e di tutto il Mondo. Riposa nella sua tomba, ideata dal maestro Morsani di Rieti, a Costermano (VR) nel cimitero del paese che gli diede i natali e da dove si domina sul lago di Garda. Ogni anno nel mese di dicembre si tiene una commemorazione di A.Consolini alla quale continuano a partecipare le rappresentanze di Fidal, Medalie D'oro e Azzurri d'Italia, Coni, Comune e Provincia di VR, ex atleti e compagni di vita.
[modifica] Curiosità
- Disputò 453 concorsi, vincendone 375;
- Poco settimane prima della sua morte, riuscì a lanciare il disco oltre i 45 metri.
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito FIDAL: Scheda atleta
- La storia dei Giochi: i colossi azzurri
- [e-mail: sergio.consolini@fastwebnet.it]
- [http://www.luce.it/archivio storico (Ricordo di A.C. - 40° Compleanno A.C.)
- Portale Sport: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di sport