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Adolf Anderssen - Wikipedia

Adolf Anderssen

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Karl Ernst Adolf Anderssen

Karl Ernst Adolf Anderssen (Breslavia6 luglio 1818 – Breslavia13 marzo 1879) è stato uno scacchista tedesco.

Adolf Anderssen fu uno dei più forti giocatori di scacchi del suo secolo e, seppure non in modo ufficiale, il campione del mondo nei periodi 1851-1858 e 1861-1866. È ricordato come il massimo rappresentante della scuola romantica nel gioco degli scacchi.

[modifica] Gli inizi

Nacque a Breslavia, capitale storica della Slesia, quando essa era parte della Prussia, e lì visse, senza sposarsi, con la sorella e la madre vedova. Frequentò le scuole pubbliche e all'università studiò matematica e filosofia.

Si laureò e nel 1847 divenne prima precettore in una famiglia privata e poi professore di matematica al liceo. Imparò a giocare dal padre all'età di nove anni e affinò la strategia di gioco leggendo un testo sulle partite tra La Bourdonnais e McDonnell. Non fu un ragazzo prodigio e solo nel 1842 attirò l'attenzione del mondo scacchistico pubblicando un libretto di problemi scacchistici, mentre quattro anni dopo divenne editore di una rivista di scacchi. Visse una vita tranquilla da borghese della classe media dedito all'insegnamento e al suo passatempo preferito, gli scacchi.

[modifica] Il maestro

Nel 1848 pareggiò un incontro con Daniel Harrwitz, un giocatore professionista. Sulla base di questo scontro e della sua reputazione, fu invitato a rappresentare la Germania nel torneo di Londra del 1851. Questo torneo rappresentò il più importante torneo di scacchi mai organizzato a livello mondiale e radunava i migliori giocatori dell'epoca.

Pur invitato, Anderssen era riluttante a partecipare a causa degli alti costi che avrebbe dovuto sostenere, ma in suo aiuto venne Howard Staunton che si offrì di pagargli le spese. Anderssen riuscì a vincere il torneo battendo Lionel Kieseritzky, József Szén, lo stesso Staunton, e Marmaduke Wyvill. Questa vittoria fece di lui il migliore dell'epoca ma non il campione del mondo, non esistendo ancora né il titolo né una organizzazione che ne stabilisse le regole.

Al suo gioco brillante si devono due partite memorabili, la "immortale" giocata contro Lionel Kieseritzky nel 1851 e la "sempreverde" giocata contro Jean Dufresne a Berlino nel 1852. Dopo questa competizione egli ritornò alla sua vita di insegnante.

Nel 1858 accettò la sfida del grande talento americano Paul Morphy il quale riuscì a superarlo per +7=2-2. In quel frangente egli giocò la curiosa mossa iniziale 1. a3 che divenne la "Apertura Anderssen" ma che trovò ben pochi imitatori ad alto livello.

Nel 1862 ritornò a Londra e vinse il torneo con dodici vittorie su tredici incontri. Questa era la prima volta che un torneo di scacchi era organizzato con un girone all'italiana (round-robin in inglese) in cui tutti i contendenti incontravano tutti gli avversari. Morphy nel frattempo si era ritirato dagli scacchi e Anderssen ritornò ad essere il migliore.

Nel 1866 Anderssen giocò e perse per 6:8 uno scontro, senza alcuna patta, col giovane Wilhelm Steinitz che in quella occasione introdusse alcune delle più significative novità teoriche del suo repertorio e che qui colse la palma di miglior giocatore dell'epoca, difendendola per due decenni.

Nel 1870 a Baden-Baden si tenne quello che fu considerato il più duro torneo dell'epoca e Anderssen riuscì a primeggiare davanti a Wilhelm Steinitz e ai fortissimi Gustav Neumann e Joseph Blackburne.

Giocò anche in tarda età con buoni risultati arrivando secondo a Leipzig nel 1877 quando già aveva 59 anni. Non fu mai infastidito dalle sconfitte che subì.

A parte l'insegnamento, gli scacchi erano l'unico altro interesse che aveva. Una fonte di evasione da una vita tranquilla e regolata da ritmi e doveri. Negli scacchi egli trasfuse la sua ricerca dell'avventura, della sfida e dell'ardimento. Queste le motivazioni di un gioco in stile romantico, aggressivo, in cui era naturale il sacrificio di qualche pezzo per tentare la sorte. Sue aperture preferite erano il gambetto di re e il Gambetto Evans. Sempre gentile e tranquillo era apprezzato anche dagli avversari per la sua onestà intellettuale.

[modifica] Tre perle del periodo romantico

Gambetto di re accettato. La "Immortale", I sacrifici secondo Anderssen.

Gambetto Evans. La "Sempreverde"

Gambetto Evans. Il nero abbandona prima di subire la continuazione: 29. Qxh7+ Kxh7 30. f6+ Kg8 31. Bh7+ Kxh7 32. g8Q+ Rxg8 33. Rh3#


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