Valentino Mazzola
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(Valentino Mazzola)
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Valentino Mazzola | ||
Dati biografici | ||
Nome | Valentino Mazzola | |
Nato | 26 gennaio 1919 Cassano d'Adda (MI) |
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Paese | Italia | |
Morto | 4 maggio 1949 Superga (TO) |
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Dati agonistici | ||
Disciplina | Calcio | |
Ruolo | attaccante, centrocampista | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1938-1939 | Alfa Romeo Milano | |
Club professionistici | ||
1939-42 | Venezia | 61 (12) A |
1942-43 | Torino | 30 (11) A |
1944 | Torino | 25 (21) |
1945-46 | Torino | 36 (16) |
1946-49 | Torino | 105 (70) A |
Tot. Serie A | 73° class. marcatori | 196 (93) [1] |
Nazionale | ||
1942-1949 | Italia | 12 (4) |
Statistiche aggiornate al 20 novembre 2007 | ||
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito |
Valentino Mazzola (Cassano d'Adda, 26 gennaio 1919 – Superga, 4 maggio 1949) è stato un calciatore italiano.
È considerato il giocatore italiano più completo di sempre e uno dei più forti campioni della storia del calcio mondiale. Centrocampista dalla straordinaria visione di gioco, regista, mezzala, attaccante e trascinatore, anticipò l'idea del calciatore universale alla Alfredo Di Stefano. La sua vita è stata tragicamente spezzata dalla tragedia di Superga.
Indice |
[modifica] Biografia
[modifica] Giovinezza
La prima squadra di Valentino Mazzola fu la squadra della città in cui era nato: il Gruppo Sportivo Tresoldi di Cassano d'Adda. Nella Tresoldi inizia a giocare a 14 anni disputando il campionato ragazzi del Comitato U.L.I.C. di Treviglio 1933-1934.
Valentino brucia velocemente le tappe ed approda in prima squadra, che disputa il campionato regionale di 1.a Divisione 1936-1937. Lui è giovane, grintoso, va in gol spesso, ma la Tresoldi non ha l'organico per poter competere ed arrivare in Serie C ed anche nella stagione 1937-1938 termina nelle ultime posizioni di classifica.
Viene però segnalato all'Alfa Romeo di Milano, dalla stagione precedente approdata in Serie C, che lo tessera e con la quale militò durante la stagione 1938-1939. Nell'anno in cui iniziò la Seconda guerra mondiale egli passò al Venezia, società di serie A con la quale si mise in mostra nel massimo campionato.
Con i lagunari giocò come mezzala sinistra, formando con l'ala destra Ezio Loik una coppia perfetta che avrebbe fatto epoca nel nostro calcio.
[modifica] Carriera sportiva
[modifica] Club
Il Venezia era allora una squadra modesta, ma la classe ed il temperamento di Mazzola non passarono inosservati. Grazie al suo decisivo apporto, la squadra veneta vinse la Coppa Italia nel 1941 ed arrivò terza al termine della stagione 1941-1942.
Al termine di questa annata passò al Torino, che grazie alla sue imprese e a quelle di alcuni suoi compagni divenne il Grande Torino: con i granata vinse da capitano cinque scudetti (1943 e poi dal 1946 al 1949) disputando in totale 232 partite segnando 109 reti (29 nella stagione 1946-1947, con cui si laureò capocannoniere della serie A).
Per approfondire, vedi la voce Grande Torino. |
Quando morì la stagione 1948-1949 non era ancora conclusa, ma la Federcalcio, su richiesta di Inter e Milan - a nome di tutte le altre società -, decise di assegnare lo scudetto al Torino, alla memoria. Per i restanti incontri, la società torinese dovette dunque schierare la squadra delle riserve, che era comunque altrettanto temibile (ancora oggi il settore giovanile è un fiore all'occhiello della società), e li vinse tutti e quattro. Occorre comunque precisare che, contro il Torino-B, gli avversari, per solidarietà, mandarono in campo le riserve.
[modifica] Nazionale
Meno fortuna ebbero le sue esperienze con la Nazionale di calcio italiana: l'esordio avvenne il 5 aprile 1942, quando l'allora commissario tecnico Vittorio Pozzo lo fece scendere in campo durante l'incontro amichevole Italia-Croazia 4-0. Il suo primo centro in azzurro arrivò pochi giorni dopo, e più precisamente il 19 aprile, allorché gli azzurri travolsero 4-0 la Spagna.
Memorabile fu la sua prestazione durante Svizzera-Italia 4-4 dell'11 novembre 1945: realizzerà quattro assist. La sua prima partita da capitano degli italici avvenne durante la sfida contro la Cecoslovacchia, eseguita il 14 dicembre 1947 e terminata col punteggio di 3-1 per gli azzurri.
Nel complesso Valentino Mazzola vestì la maglia della nazionale per 12 volte segnando 4 goal. Giocatore completo, possedeva in più il grande carisma del capitano, capace di "sentire" la partita e di trasmettere ai compagni coraggio e generosità agonistica.
[modifica] Famiglia
Valentino Mazzola si sposò due volte. Con la prima moglie ebbe due figli di cui uno, Sandro, sarebbe diventato un grande campione dell'Inter. L'altro figlio, anche lui futuro calciatore, venne chiamato Ferruccio in onore di Ferruccio Novo, presidente del "Grande Torino".
Nel 1946 il suo matrimonio finì e Mazzola, che nel frattempo si era risposato, ottenne la custodia del figlio Sandro.
Le lezioni di calcio che egli tenne a suo figlio tornarono a Sandro molto utili quando egli divenne un pilastro dell'Inter e della Nazionale. Anche se Sandro vinse molti più trofei rispetto a Valentino, si deve considerare che negli anni in cui si svolse la carriera di Valentino Mazzola non vennero disputati campionati del mondo di calcio né coppe internazionali.
[modifica] Il disastro di Superga
Per approfondire, vedi la voce Tragedia di Superga. |
L'incidente aereo avvenne dopo che il Torino aveva disputato un incontro amichevole a Lisbona che proprio Valentino Mazzola aveva organizzato. I morti furono 31, perirono anche i giornalisti Renato Casalbore (Tuttosport), Luigi Cavallero (La Stampa) e Renato Tosatti (Gazzetta del Popolo). Per varie ragioni tre componenti di quella magica squadra non salirono sull'aereo per Lisbona: Giuliano, Gandolfi e il più famoso Sauro Tomà, fermato dal medico per un infortunio al ginocchio. Anche Ferruccio Novo, bloccato dalla broncopolmonite, si salvò, così come il grande Nicolò Carosio che rimase a casa per la cresima del figlio.
L'incidente aereo di Superga è considerato, con la Strage dell'Heysel, il più grande evento luttuoso del calcio italiano.
[modifica] Statistiche
[modifica] Presenze e reti nei club
Stagione | Club | Campionato | ||
---|---|---|---|---|
Comp | Pres | Reti | ||
1938-39 | Alfa Romeo Milano | C | ||
1939-40 | Venezia | A | 6 | 1 |
1940-41 | A | 27 | 6 | |
1941-42 | A | 28 | 5 | |
1942-43 | Torino | A | 30 | 11 |
1944 | * | 25 | 21 | |
1945-46 | * | 36 | 16 | |
1946-47 | A | 38 | 29 | |
1947-48 | A | 37 | 25 | |
1948-49 | A | 30 | 16 | |
Totale Campionato | 232+25 | 109+21 | ||
Totale Serie A[1] | 196 | 93 |
[modifica] Cronologia presenze e reti in Nazionale
Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note |
05/04/1942 | Genova | Italia | 4 – 0 | Croazia | Amichevole | - | |
19/04/1942 | Milano | Italia | 4 – 0 | Spagna | Amichevole | 1 | |
11/11/1945 | Zurigo | Svizzera | 4 – 4 | Italia | Amichevole | - | |
01/12/1946 | Milano | Italia | 3 – 2 | Austria | Amichevole | 1 | |
27/04/1947 | Firenze | Italia | 5 – 2 | Svizzera | Amichevole | 1 | |
11/05/1947 | Torino | Italia | 3 – 2 | Ungheria | Amichevole | - | |
09/11/1947 | Vienna | Austria | 5 – 1 | Italia | Amichevole | - | |
14/12/1947 | Bari | Italia | 3 – 1 | Cecoslovacchia | Amichevole | - | Cap. |
04/04/1948 | Parigi | Francia | 1 – 3 | Italia | Amichevole | - | Cap. |
16/05/1948 | Torino | Italia | 0 – 4 | Inghilterra | Amichevole | - | Cap. |
27/02/1949 | Genova | Italia | 4 – 1 | Portogallo | Amichevole | 1 | Cap. |
27/03/1949 | Madrid | Spagna | 1 – 3 | Italia | Amichevole | - | Cap. |
Totale | Presenze | 12 | Reti | 4 |
[modifica] Palmarès
[modifica] Club
- Coppa Italia: 2
[modifica] Individuale
- Capocannoniere della Serie A italiana: 1
- 1946/47 (29 reti)
Predecessore: | Capocannoniere della Serie A | Successore: |
---|---|---|
Silvio Piola | 1946/47 | Giampiero Boniperti |
Predecessore: | Capitani della Nazionale italiana | Successore: |
---|---|---|
Silvio Piola | 1947 - 1949 | Riccardo Carapellese |
[modifica] Frasi celebri su Mazzola
« Lui da solo è la metà della squadra. L'altra metà è formata da me e da tutti gli altri giocatori. » | |
(il difensore Mario Rigamonti)
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« Così deve giocare una mezza punta e agire un capitano. » | |
(Ferreira, capitano del Portogallo la cui partita d'addio fu l'ultima del Grande Torino)
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« Non si deve preoccupare l'Italia per il futuro: in questi due ragazzi che hanno aiutato a 'matare' la mia Spagna vedo gli eredi di Piola e di Meazza. » | |
(Ricardo Zamora, dopo Italia-Spagna, su Mazzola ed il compagno di reparto Loik)
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[modifica] Il soprannome "Mazola"
- Josè Altafini, campione mondiale nel 1958 e forte centravanti di Milan e Juventus, venne soprannominato "Mazola" in Brasile a causa della sua somiglianza con il campione italiano. Sulla parete dello stadio Antartico, metà anni 50, campeggiava una gigantografia del capitano granata e Altafini, d'origine e aspetto veneto, fu chiamato così: in Italia, visto che giocavano i due figli di Valentino, si ripiegó sul cognome originale, ma non appena metteva piede in Brasile era salutato come "Alé Mazola".