Ferruccio Mazzola
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Mazzola II | ||
Dati biografici | ||
Nome | Ferruccio Mazzola | |
Nato | 1° febbraio 1945 Torino |
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Nazionalità | Italia | |
Dati agonistici | ||
Disciplina | Calcio | |
Squadra | Ritirato | |
Carriera | ||
Club professionistici | ||
1963-1964 | Inter | 0 (0) |
1965-1966 | Venezia | 50 (13) |
1967 | Inter | 1 (0) |
1967-1968 | Lecco | 18 (1) |
1968-1971 | Lazio | 85 (11) |
1971-1972 | Fiorentina | 16 (1) |
1972-1973 | Lazio | 1 (0) |
1974-1977 | Sant'Angelo | 69 (3) |
Carriera da allenatore | ||
1981-1983 | Cynthia Genzano | |
1983-1986 | Siena | |
1986-1987 | SPAL | |
1987-1988 | Venezia | |
1988-1989 | Siena | |
1989-1990 | Perugia | |
1990-1992 | Spezia | |
1992-1993 | Alessandria | |
1994-1995 | Aosta | |
Statistiche aggiornate al giugno 2007 | ||
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito |
Ferruccio Mazzola (Torino, 1 febbraio 1945) è un ex calciatore italiano, figlio di Valentino e fratello minore di Sandro.
Calciatore dalle buone qualità, il suo limite più grande fu costituito dal cognome di famiglia: pur avendo le doti necessarie per giocare a buon livello, erano immancabili i paragoni con i suoi più celebri congiunti, ovvero il padre Valentino, capitano del grande Torino, e il fratello Sandro, che nell'Inter aveva vinto moltissimo.
Ciononostante, questo non impedì al più giovane e meno noto dei fratelli Mazzola di mettersi in luce. A cavallo tra gli anni 1960 e anni 1970 giocò nel ruolo sia di interno che di mezzala nell'Inter, Lecco, Venezia, Fiorentina e, soprattutto, Lazio, squadra con la quale vinse lo scudetto nella stagione 1973-74, anche se non disputò neanche un minuto.
Chiuse la carriera in Serie C, con il Sant'Angelo Lodigiano. Iniziò dunque una carriera di allenatore che lo portò a vincere con il Siena il campionato di Serie C2 1984-85 e ad ottenere una promozione, sempre militando in C2, con il Venezia nel 1987-88.
Nel 2003 fu accanto all'imprenditore calabrese Valentino Rizzuto, il quale affermava di essere proprietario del marchio storico della squadra viola "AC Fiorentina ACF" (fallita nel 2002), e di essere intenzionato a fondare una nuova squadra chiamata Fiorentina Football Club, con Ferruccio Mazzola presidente. In realtà l'operazione, per detta dello stesso Rizzuto, non aveva lo scopo di creare una squadra, ma solo di ottenere dei soldi dalla Florentia Viola di Diego Della Valle per lo sfruttamento del marchio. Il tribunale di Roma però fermò le ambizioni di Rizzuto e Mazzola dichiarando non valida la loro registrazione del marchio. Il 27 giugno 2003 la società di Diego Della Valle in un comunicato stampa poteva quindi annunciare quanto segue: "La Fiorentina è tornata a Firenze ed ai suoi tifosi: si comunica infatti che, in data odierna, la Federazione Italiana Giuoco Calcio, esaminata la documentazione presentata dalla Florentia Viola S.p.A., ha autorizzato il cambio di denominazione sociale da Florentia Viola S.p.A. a Fiorentina S.p.A.".
Nel 2004 ha scritto il libro autobiografico Il terzo incomodo, edito da Bradipolibri, denunciando un presunto uso di doping nell'Inter ai tempi di Helenio Herrera. A causa di queste accuse, è stato querelato dall'Inter e ha rotto ogni rapporto con il fratello Sandro. Nel 2005 ha ribadito e rincarato le accuse in un'intervista a L'espresso, sostenendo che Herrera scioglieva le pasticche dopanti nel caffè che tutti i giocatori dovevano prendere negli spogliatoi prima della partita. Secondo Ferruccio Mazzola si trattava probabilmente di anfetamine. Lo stesso Mazzola ha messo in relazione il presunto uso di sostanze dopanti nell'Inter degli anni '60 con le morti premature degli ex giocatori Armando Picchi, Marcello Giusti, Carlo Tagnin, Mauro Bicicli e Ferdinando Miniussi e con la malattia (tumore) di un altro ex giocatore nerazzurro, Enea Masiero.
Oggi Ferruccio Mazzola vive a Roma, dove ha allenato per diletto i ragazzi della Borghesiana, la squadra del suo quartiere. Dal 2005 è presidente dell'associazione Futursport International, che si occupa, tramite lo sport, al recupero di adolescenti in stato di disagio sociale che si distinguono nell'attività calcistica. Dal 2006 è attivo anche nell'Associazione Vittime del Doping fondata dai familiari di Bruno Beatrice. Attualmente è osservatore per il Treviso.
[modifica] Bibliografia
- Ferruccio Mazzola e Fabrizio Calzia, Il terzo incomodo - Le pesanti verità di Ferruccio Mazzola, Bradipolibri, ottobre 2004 ISBN 8888329-27-7