Bruno Beatrice
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« E' morto con la schiuma alla bocca, lividi sul corpo, piaghe dappertutto. Era diventato l'ombra del calciatore che era stato. L'unica cosa che gli era rimasta di quegli anni erano i tre buchini viola sul braccio sinistro, che non gli erano mai andati via » | |
(Gabriella Beatrice, vedova di Bruno)
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Bruno Beatrice (Milano, 5 marzo 1948 – Arezzo, 16 dicembre 1987) è stato un calciatore italiano.
Centrocampista d'interdizione dal fisico prestante, ha giocato nella Fiorentina dal 1972 al 1975, nel Cesena, e nel Siena. Nel 1985 si è ammalato di Leucemia mieloide, di cui è morto due anni dopo.
Nel 2005 la procura di Firenze, su richiesta della vedova Gabriella Bernardini Beatrice, ha aperto un'indagine sulla morte del calciatore ipotizzando che questa possa essere stata determinata dal doping.
L'ipotesi che l'uso di sostanze dannose durante la carriera agonistica e sia stata la causa della leucemia è rafforzata, secondo i legali della vedova Beatrice, dal fatto che diversi compagni di squadra nella Fiorentina degli anni '70 abbiano avuto problemi simili: in particolare Nello Saltutti, morto d'infarto nel 2003 a 56 anni; Ugo Ferrante, ucciso da un tumore alle tonsille nel 2004; Giuseppe Longoni, morto nel 2006 per una vasculopatia cardiaca; Adriano Lombardi, morto nel 2007 per il morbo di Gehrig; Massimo Mattolini, che ha subito un trapianto di reni; Domenico Caso, che ha avuto un tumore al fegato; Giancarlo Antognoni, che nel novembre del 2004 ha avuto un'improvvisa crisi cardiaca; Giancarlo De Sisti, reduce da un ascesso frontale al cervello.
La vedova Beatrice ha denunciato in diverse interviste che durante i ritiri il marito veniva sottoposto a lunghe sedute di flebo e che la società gli imponeva di assumere continuamente diversi farmaci cardiotonici (come il Micoren) e a base di corteccia surrenale (come il Cortex).
In particolare, secondo la vedova Beatrice, la leucemia di cui è morto suo marito potrebbe essere correlata a una cura intensiva di raggi Roentgen a cui Beatrice è stato sottoposto nel 1976 per riprendersi dalle conseguenze di una pubalgia. Compito dell'inchiesta giudiziaria ancora in corso è stabilire se questa correlazione è fondata e se altri farmaci assunti dai calciatori della Fiorentina negli anni '70 possano suffragare ipotesi di reato.
[modifica] L'indagine dei Nas
L'indagine dei Nas di Firenze si è conclusa nel giugno del 2008 limitatamente alla morte di Beatrice (quella sugli altri decessi è ancora in corso) e ha ipotizzato il reato di omicidio preterintenzionale per l'allenatore Carlo Mazzone e un suo uomo di fiducia, Ivo Micucci. Secondo i Nas, infatti, Mazzone avrebbe avocato a sè la gestione delle terapie per Bruno Beatrice sottraendole allo staff medico della Fiorentina.
In particolare, secondo i carabinieri, sarebbe stato lo stesso Mazzone (in concorso con Micucci) a decidere di far curare Beatrice con i raggi Roentgen per ottenere un recupero più rapido dalla pubalgia, contrariamente a quanto prescritto al giocatore dal medico Lamberto Perugia.
[modifica] L'attività civile della famiglia
Nel 2006 la figlia del giocatore scomparso, Claudia Beatrice, ha dato vita all'Associazione Vittime del Doping il cui scopo è fare luce sull'uso di sostanze nocive nello sport e sensibilizzare i più giovani sui rischi che corrono se fanno ricorso a sostanze dopanti.