Settimana Santa di Taranto
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I riti della Settimana Santa di Taranto rappresentano uno degli eventi più importanti che si svolgono nella città a partire dalla Domenica delle Palme.
In quel giorno in cui si ricorda l'entrata di Gesù a Gerusalemme, le due principali Confraternite del Comune di Taranto, quella dell'Addolorata (appartenete alla chiesa di San Domenico Maggiore sita nel Borgo Antico) e quella del Carmine (appartenente alla chiesa del Carmine sita nel Borgo Nuovo), effettuano le gare per l'aggiudicazione delle statue e delle poste delle due processioni, quella dell'Addolorata e quella dei Misteri. Le due Confraternite convocano delle assemblee straordinarie alle quali possono partecipare solo i confratelli in regola con l'amministrazione e che non siano incorsi in sanzioni disciplinari. All'inizio dell'assemblea, il segretario o uno degli assistenti del priore bandisce l'asta che prosegue fino a quando l'offerta più alta non è superata da altre offerte. A questo punto il simbolo (o statua) viene aggiudicata al confratello che ha fatto l'offerta più alta. Il ricavato dell'asta viene devoluto nel corso dell'anno, in favore di iniziative benefiche.
Indice |
[modifica] Storia
I riti della Settimana Santa a Taranto hanno radici profonde nel tempo, in quanto sono da far risalire all'epoca della dominazione spagnola nell'Italia meridionale. Le manifestazioni per ricordare la Passione e la morte di Cristo hanno ancora molte affinità con quelle di alcune città della Spagna. Furono introdotti a Taranto dal patrizio tarantino Don Diego Calò, il quale sul finire del seicento, fece costruire a Napoli le statue del Gesù Morto e dell'Addolorata. Nel 1765 il patrizio tarantino Francesco Antonio Calò, erede e custode della tradizione della processione dei Misteri del Venerdì Santo, dona alla Confraternita del Carmine le due statue che componevano la suddetta processione, attribuendole l'onore e l'onere di organizzare e perpetrare quella tradizione cominciata circa un secolo prima.
[modifica] Riti
[modifica] I Perdoni
I Perdoni (le Perdúne dal dialetto tarantino) sono coppie o poste di confratelli della chiesa del Carmine, che nel pomeriggio del Giovedì Santo escono ad intervalli dalla chiesa madre per effettuare un pellegrinaggio verso le principali chiese del Borgo Antico e del Borgo Nuovo dove sono allestiti i sepolcri. Sono scalzi e vestiti con l'abito tradizionale che si compone di: un camice bianco stretto in vita e sui polsi; un rosario nero appeso in vita con medaglie sacre ed un crocifisso, pendenti sulla destra del camice; una cinghia di cuoio nero attaccata in vita e fatta pendere sul lato sinistro del camice, rappresentante la frusta che colpì Gesù; una mozzetta color crema abbottonata sul davanti; due scapolari recanti rispettivamente le scritte ricamate "Decor" e "Carmeli" in seta blu chiaro; un cappuccio bianco con due forellini all'altezza degli occhi; un cappello nero bordato con nastro blu chiaro, dai cui lati scendono altri due nastri anch'essi blu, indossato in testa sul cappuccio o appoggiato sopra le spalle, fissato in vita con un nastro che viene fatto passare attraverso un'asola che si trova nell'abbottonatura della mozzetta; una corona di sterpi poggiata sul capo; guanti bianchi. I Perdoni portano inoltre una mazza alta circa due metri che simboleggia l'antico bastone dei pellegrini: infatti le Perdúne sono così chiamati in ricordo dei pellegrini che si recavano a Roma per ottenere il perdono dei peccati. Un'altra teoria, riconducibile allo studioso di tradizioni tarantine Angelo Fanelli, vuole, invece, che il termine derivi dalla deformazione dialettale di "bordone", cioè del nome del bastone uncinato che usavano i pellegrini. Un dondolio chiamato in dialetto "nazzecata", caratterizza l'incedere lentissimo dei confratelli penitenti.
L'uscita dei Perdoni è il primo atto della Settimana Santa tarantina che coinvolge l'intera cittadinanza.
[modifica] La processione dell'Addolorata
Questa processione parte alla mezzanotte tra il Giovedì e il Venerdì Santo dalla chiesa di San Domenico Maggiore, portando la statua della Madonna Addolorata, e procede per le strade del Borgo Antico e poi del Borgo Nuovo secondo il seguente percorso:
- Chiesa di San Domenico Maggiore - Pendio San Domenico - Piazza Fontana - Via Garibaldi - Discesa Vasto - Ponte Girevole - Via Archita - Via Margherita - Via Cavour - Via Anfiteatro - Via Berardi - Piazza Maria Immacolata - Sosta nel Monastero di Maria SS. Immacolata - Via D’Aquino - Via Margherita - Ponte Girevole - Piazza Castello - Via Duomo - Chiesa di San Domenico Maggiore.
I confratelli, che procedono a ritmo lentissimo accompagnati dalle marce funebri, sono vestiti con l'abito tradizionale che si compone di: un camice bianco stretto in vita e sui polsi; un rosario nero appeso in vita con medaglie sacre ed un crocifisso, pendenti sulla destra del camice; una cinta di stoffa nera bordata di bianco con quattro fasce alle cui estremità sono applicate due nappe, pendenti sulla sinistra del camice; una mozzetta nera bordata di bianco, abbottonata sul davanti e con una piastra di metallo raffigurante l'Addolorata; un cappello nero bordato di bianco, appoggiato sulle spalle e fissato in vita con un nastro che viene fatto passare attraverso un'asola che si trova nell'abbottonatura della mozzetta; un cappuccio bianco con due forellini all'altezza degli occhi; una corona di sterpi poggiata sul capo; calze e guanti bianchi; scarpe nere con coccarde di nastro bianco e bottone nero applicati su di esse. La processione è composta dalla Troccola, strumento che apre la processione, le Pesàre che rappresentano le pietre scagliate verso Gesù, la Croce dei misteri, la Terza Croce, la Seconda Croce, La Prima Croce, il Trono, l'Addolorata. È accompagnata da due bande che suonano marce funebri. Vi sono inoltre quattro coppie di poste prima dei Crociferi e due prima del Trono, nonché due Mazze che hanno il compito di mantenere ordinata la processione e di sostituire i confratelli in caso di necessità:
- La Troccola
- Banda
- Pesàre
- La Croce dei Misteri
- Coppie di poste (4)
- La Terza Croce
- Coppie di poste (4)
- La Seconda Croce
- Coppie di poste (4)
- La Prima Croce
- Coppie di poste (2)
- Il Trono
- L'Addolorata
- Banda
-
- Mazze (2)
La processione rientra nella chiesa di San Domenico Maggiore nel pomeriggio del Venerdì Santo.
[modifica] La processione dei Misteri
Questa processione esce nel pomeriggio del Venerdì Santo dalla chiesa del Carmine, portando le statue che simboleggiono la passione di Gesù, e procede per le strade del Borgo Nuovo secondo il seguente percorso:
- Chiesa del Carmine - Piazza Carmine - Via D’Aquino - Piazza Maria Immacolata - Via Di Palma - Via Regina Elena - Sosta nella chiesa di San Francesco di Paola - Via Anfiteatro - Via Massari - Piazza Carmine - Chiesa del del Carmine.
I confratelli sono vestiti con l'abito tradizionale dei Perdoni e procedono a ritmo lentissimo accompagnati dalle marce funebri. La processione è composta dalla Troccola, strumento che apre la processione, il Gonfalone ovvero la bandiera della confraternita, la Croce dei misteri, il Cristo all'Orto, la Colonna, l'Ecce Homo, la Cascata, il Crocifisso, la Sacra Sindone, il Gesù Morto, l'Addolorata. È accompagnata da tre bande che suonano marce funebri, ed effettua durante il percorso una sosta nella chiesa di San Francesco da Paola. Vi sono inoltre tre coppie di poste sistemate davanti alle statue e sette Mazze che hanno il compito di mantenere ordinata la processione e di sostituire i confratelli in caso di necessità:
- La Troccola
- Banda
- Il Gonfalone
- La Croce dei Misteri
- Coppie di Poste (3)
- Il Cristo all'orto
- Coppie di Poste (3)
- La colonna
- Coppie di Poste (3)
- L'Ecce Homo
- Coppie di Poste (3)
- La Cascata
- Coppie di Poste (4)
- Il Crocifisso
- Coppie di Poste (4)
- La Sacra Sindone
- Banda
- Coppie di Poste (4)
- Gesù morto
- L'Addolorata
- Banda
-
- Mazze (7)
La processione rientra nella chiesa del Carmine la mattina del Sabato Santo. È il preludio di momenti di tristezza e di meditazione sino alla mezzanotte, quando le campane delle chiese con il loro rintocchi annunciano che Cristo è risorto, ponendo fine ai riti della Settimana Santa tarantina.
[modifica] Le statue dell'Addolorata
Le statue dell'Addolorata che vengono fatte sfilare nelle due processioni sono solo apparentemente uguali:
- volto: piccoli dettagli le rendono espressivamente differenti;
- aspetto: quella del Giovedi Santo è alta quasi un metro e ottanta ed ha una figura più snella, mentre quella del Venerdi Santo è più bassa ed ha il viso è più rotondo.
- materiali: quella del Giovedi Santo è interamente in legno, probabilmente ricavata da un intero tronco d'albero, quella del Venerdi Santo è invece in cartapesta;
- peso: quella in legno è molto più pesante (circa un quintale e mezzo) rispetto a quella di cartapesta.
- datazione: quella del Giovedì Santo è molto più antica di quella del Venerdì Santo;
- simboli: entrambe le statue hanno nelle mani un cuore trafitto e un fazzoletto, ma quella del Giovedì Santo ha il cuore nella mano sinistra ed il fazzoletto nella destra, mentre quella del Venerdi Santo ha i simboli invertiti.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
- Nicola Caputo - L'Anima incappucciata - Mandese Editore - Taranto, 1983
- Antonio Rubino - Le confraternite laicali a Taranto dal XVI al XIX secolo - Schena Editore - Fasano, 1995
- AA.VV. a cura di Domenico Sellitti - Il cammino del perdono: alla ricerca della Settimana Santa Tarantina - Edit@ Edizioni - Taranto, 2007
- AA. VV. a cura di Domenico Sellitti - Riti della Settimana Santa: la storia, i riti, le tradizioni - Edit@ Edizioni - Taranto, 2005
- Francesco Di Palo - Stabat Mater Dolorosa - Editore Schena - Fasano, 1990
- Francesco Di Palo - I Giorni del Sacro - Editore Genius Loci - Ruvo di Puglia, 2000
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Settimana Santa di Taranto
[modifica] Collegamenti esterni
- Confraternita del Carmine
- Settimana Santa di Taranto
- Foto dei riti
- Video Processione dell'Addolorata
- Video Processione dei Misteri
- Il suono della troccola
- Lo Sdanghiere - La Settimana Santa a Taranto
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