Ratline
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Letteralmente Ratline significa scala dei topi, ovvero la scala di corda che saliva fino alla cima degli alberi, a bordo degli antichi velieri, considerata l'ultimo rifugio sicuro prima di essere inghiottiti dalle acque, durante un naufragio.
Per questo motivo ratline è diventato il termine generico con cui i servizi segreti identificano le reti o le organizzazioni istituite allo scopo di far fuggire qualcuno.
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Alla fine del secondo conflitto mondiale la via del ratto ("Rat Lines", nome coniato dai Servizi Segreti Militari americani. In tedesco "Rattenlinien"), venne creata per far evacuare alcuni agenti dei servizi tedeschi, ma anche molti gerarchi nazisti. Esistevano due grandi vie di fuga: una rete organizzata del vescovo Alöis Hudal era specializzata nella fuga dei criminali di guerra tedeschi, ed una seconda rete specializzata negli ustascia croati, diretta e coordinata da Padre Krunoslav Draganović, segretario dell'Istituto Croato di San Girolamo, il principale organizzatore delle ratlines utilizzate da noti criminali di guerra per sfuggire alla giustizia.
Scopo di tali operazioni era quello di utilizzare queste persone, nonostante le gravissime colpe di cui si erano macchiati, nell'intento di combattere la minaccia comunista globale. Questa esigenza nasceva dal fatto che proprio i nazisti avevano combattuto in prima linea i russi ed i partiti comunisti nei paesi occupati.
Nel 1947, appena finita la guerra e in piena occupazione alleata, i nazisti che sono riusciti a scampare al processo di Norimberga danno vita ad un'organizzazione dal nome O.D.E.SS.A, acronimo che sta per Organisation der Ehemaligen SS-Angehörigen (in tedesco Organizzazione dei membri delle ex SS). Tale organizzazione si prefiggeva di spostare capitali, accumulati per lo più sottraendoli alle vittime dell'Olocausto, all'estero e di produrre documenti per evacuare i membri in paesi sudamericani. La maggior parte dei fuggitivi raggiungeva clandestinamente l'Italia e attraverso lasciapassare della Crose Rossa Internazionale o del Vaticano, con la compiacenza e l'appoggio di alti prelati, riuscivano a raggiungere l'Argentina ed altri stati sudamericani.
[modifica] La via del topo
Alcuni dei più noti criminali di guerra scappati in Sud America, attraverso la Ratline:
- Gerhard Bohne, medico nazista che operò nel castello di Hartheim
- Ante Pavelic, dittatore croato
- Bilanovic Sakic, responsabile del campo di concentramento di Jasenovac, Croazia
- Franz Stangl, comandante del campo di concentramento di Treblinka
- Josef Mengele, medico autore di efferati esperimenti nel campo di Auschwitz (detto L'angelo della morte)
- Adolf Eichmann, l'ideologo della soluzione finale degli ebrei
- Erich Priebke, responsabile dell'eccidio delle Fosse Ardeatine a Roma
- Klaus Barbie, comandante della Gestapo a Lione (detto appunto Il boia di Lione)
- Walter Rauff, l'inventore dei camion-camera a gas
- Eduard Roschmann, l'ex comandante del ghetto di Riga
[modifica] Bibliografia
- Ernst Klee: Persilscheine und falsche Pässe. Wie die Kirchen den Nazis halfen. Fischer, Frankfurt 1991, ISBN 3596109566
- Rena und Thomas Giefer: Die Rattenlinie. Fluchtwege der Nazis. Beltz Verlag, 1992, ISBN 3895478555
- Uki Goñi: Odessa: Die wahre Geschichte. Fluchthilfe für NS-Kriegsverbrecher Assoziation A, 2006, ISBN 3935936400 (auf der Verlagsseite Link zu ausführl. Interview mit dem Autor in Engl., Rez. in Dt. und Engl.) Sachbuch des Monats beim Sender ARTE (aus dem Englischen, Revidierte Fassung, 2003 -- in Spanisch:: La auténtica Odessa: la fuga nazi a la Argentina de Perón Barcelona ; Buenos Aires ; México: Verlag Paidós, 2002 ISBN 8449313295)
- Eckhard Schimpf: Heilig. Die Flucht des Braunschweiger Naziführers auf der Vatikan-Route nach Südamerika Braunschweig 2005
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- (DE) "Flensburg Rattenlinie Nord", Stern, Artikel vom 03. Mai 2005
- (DE) "Rattenlinie Nord: Die Flucht der Nazi-Größen", Netzzeitung, 06. Mai 2005 06:51
- (DE) Umfassender Artikel über die Rattenlinie
- (EN) The Pavelic Paper
- Portale Nazismo: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di nazismo