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Poste italiane - Wikipedia

Poste italiane

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Poste italiane
Logo
[[Immagine:{{{foto}}}|200x200px]]
Tipologia Società per azioni
Borse valori
Fondazione

Fondata da

Governo italiano

Chiusa

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Sede principale

Bandiera dell'Italia Roma

Gruppo {{{gruppo}}}
Filiali

140 filiali (circa 14.000 Uffici Postali)

Persone chiave

Settore

Prodotti

Prodotti e servizi postali

Fatturato

17.2 miliardi di € (2007)

Margine d'intermed.

Risultato operativo

1.77 miliardi (2007)

Utile netto

843.6 milioni (2007)

Dipendenti 151.470[2] (2006)
Slogan '
Note {{{note}}}
Sito web www.poste.it

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Progetto Economia

Le Poste italiane S.p.A. sono la più importante azienda postale italiana. Nate come ente pubblico che gestiva in monopolio i servizi postali e telegrafici per conto dello Stato, oggi sono organizzate con questo nome in società per azioni, il cui capitale è detenuto dallo Stato italiano.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Unificazione d'Italia

Ereditando l'impostazione iniziale delle "Poste di Sardegna", il corrispondente servizio del Regno di Sardegna, dopo l'unificazione, le poste furono costituite in ente nazionale, inglobando anche le aziende di servizi postali dei regni annessi.

[modifica] Primo novecento

Nel 1889 fu istituito un apposito Ministero delle Poste e Telegrafi[3], incaricato di dotare il territorio nazionale di una rete capillare di uffici presso i quali fosse possibile inoltrare e ricevere corrispondenza (anche telegrafica), effettuare e ricevere chiamate telefoniche e realizzare operazioni finanziarie e di gestione del risparmio; per un certo periodo, inoltre, gli uffici postali svolsero anche il ruolo di sportello per i nascenti servizi elettrici. Nel 1917 nasce il servizio dei conti correnti postali (noto, a partire dal 2000, con il nome BancoPosta[4]). Per alcuni anni le Regie Poste disposero anche l'apertura di uffici postali italiani all'estero.

[modifica] Prima guerra mondiale

Con lo sviluppo dell'alfabetizzazione, l'entrata in guerra (la Grande guerra o prima guerra mondiale 1915-1918) e la creazione di nuovi prodotti come i francobolli commemorativi e le cartoline, i servizi postali crebbero in importanza e frequentazione presso l'utenza, garantendo uno sviluppo anche commerciale dell'ente, che ben presto avrebbe incluso fra i suoi servizi anche la posta aerea ed avrebbe operato in contiguità del ristrutturato servizio di posta militare.

[modifica] Fascismo

Durante il fascismo il Ministero delle Poste e Telegrafi (cui si deve l'abbreviazione "PT") divenne un importante centro di potere, anche per la sua singolare capacità di controllo dei cittadini, messo a servizio della censura, e la rete di servizio venne potenziata con l'acquisizione e la realizzazione di strutture logistiche nuove e specializzate. Con lo sviluppo della telefonia e della radiofonia, il ministero inglobò l'Azienda di Stato per i servizi telefonici (A.S.S.T.) e la nascente EIAR, aziende che si affiancarono all'Ente postale nel costituire un fronte di enti statali gestori delle comunicazioni fra e verso i cittadini.

[modifica] Seconda guerra mondiale

Dopo il secondo conflitto mondiale 1940-1945 le Poste crebbero anche nel valore delle operazioni finanziarie, perfezionando i servizi di risparmio (con i famosi libretti), con le emissioni di titoli, ed acquisendo a scapito del sistema bancario pressoché tutti i pagamenti e le riscossioni dello Stato.

[modifica] Storia recente

All'inizio degli anni ‘90 tanto la Pubblica Amministrazione quanto il servizio postale italiano erano considerati un pezzo del Paese irrecuperabile rispetto ai principi di efficienza e redditività. Ovvero rappresentavano il simbolo stesso del vecchio, del fatiscente, del disagevole, insomma dell'inadeguatezza nell'erogazione di servizi essenziali rispetto a un sistema economico e sociale che richiedeva certezza dei tempi, qualità, sicurezza nelle transazioni. Il disavanzo di bilancio era ormai endemico così come l'aumento dei costi del personale che nel 1986 assorbivano circa il 93% (di cui il 16% per trattamenti di quiescenza) delle entrate correnti. La produttività per addetto dal 1970 al 1985 si era ridotta del 24% a discapito della qualità dei servizi erogati e con l'unica certezza che alla fine di ogni anno lo Stato interveniva finanziariamente per ripianare una situazione di deficit sempre più critica.

Nel 1994 in Germania circa l'80% della corrispondenza veniva recapitata entro il giorno successivo alla spedizione, mentre in Italia si raggiungeva una quota inferiore al 20% (nel 1989 il tempo medio della corrispondenza era di otto giorni e mezzo). L'evidente gap nella qualità dei servizi postali erogati tra l'Europa ed il nostro Paese, si tradusse ben presto in un intervento di riforma improcrastinabile che con il d.l. 487/93, poi convertito in legge 71/94, portò ad una radicale trasformazione di Poste italiane da Amministrazione autonoma (APT) ad ente pubblico economico, prevedendo inoltre un ulteriore passaggio a S.p.A. entro il 1996 (concretizzatosi poi il 28 febbraio 1998). Il processo di trasformazione avviato presumeva l'adozione nella gestione dell'EPI (Ente poste italiane) del principio di efficienza produttiva, il recupero della qualità dei servizi e, infine, il risanamento economico e finanziario. Si giunse in questo modo al contenimento graduale del disavanzo di circa 4.500 miliardi di lire nel 1993, attraverso politiche di riduzione dei costi di produzione (l'80% dei quali era dovuto al personale), un aumento dei ricavi derivanti dalla vendita di servizi alla P.A., un riordino del sistema tariffario, fino a raggiungere nel 2001 un risultato netto positivo. Il cambiamento del modello organizzativo mise però fortemente in discussione, sul piano politico-gestionale, l'equilibrio su cui si basava la vecchia amministrazione postale, ovvero:

  • una classe politica che troppo spesso attribuiva all'ente finalità di sostegno dell'occupazione e del reddito, arrivando talvolta ad orientare le risorse e gli investimenti in determinate aree di influenza elettorale;
  • il mondo dell'industria che traeva profitto dal monopolio in diverse maniere, da mercati protetti a servizi mirati offerti dall'amministrazione postale a prezzi politici;
  • le OO.SS. nazionali e locali, in possesso di un'ampia delega nella gestione dell'organizzazione e dunque del consenso interno.

Gli elementi sin qui analizzati resero in definitiva la graduale privatizzazione di Poste una tappa quasi obbligata o quanto meno necessaria (l'alternativa poteva essere ad es. il taglio delle attività meno redditizie, abdicando a discapito del servizio universale) e spianarono la strada per un abbandono delle logiche pubblicistiche passate e per intraprendere un nuovo rapporto con lo Stato - costruito di fatto sul Contratto di Programma (Obbligo del Servizio Universale) - più prossimo a principi aziendali di maggiore autonomia tariffaria e relazioni con il personale meno politicizzato (fenomeno ridimensionato, ma nei fatti ancora presente).

[modifica] Piano industriale

Il piano industriale di Corrado Passera dal 1998 al 2002 realizzò un taglio del personale di 22.000 unità. D'altra parte, a detta di alcuni esponenti sindacali, si è verificata una precarizzazione dei contratti dei neoassunti, casi di dimissioni per mobbing diffuso e per il super-carico di lavoro, a causa di un eccesso di tagli al personale spinto che avrebbe fatto mancare anche quote di forza lavoro necessarie. Dal punto di vista dell'azienda, il Fondo Solidarietà ha rappresentato nel lungo termine un risparmio sul costo del lavoro, oltre ad abbassare l'età media del personale. Per 10 anni una quota statale e una trattenuta in busta paga ai neoassunti hanno finanziato gli ultimi due anni di contributi mancanti per il prepensionamento di migliaia di dipendenti. L'operazione, a costo zero per l'impresa, ha sostituito queste uscite con personale sotto i 24 anni con contratti triennali di apprendistato.

[modifica] Assegni postali

Con D.P.R. 298 del 2002 gli assegni postali sono stati equiparati a quelli bancari ai fini delle azioni di regresso e di protesto. Per agevolare ulteriormente l'accettazione degli assegni postali, Poste italiane ha siglato nel 2006 una convenzione con la società di garanzia assegni Centax, che favorisce l'utilizzo degli assegni postali come strumento di pagamento presso tutti gli esercizi commerciali che espongono il marchio Centax.

[modifica] Sdoganamento

A partire dal 2005, un accordo con l'Agenzia delle Dogane ha permesso di delegare alle Poste italiane la gestione diretta dello sdoganamento dei pacchetti provenienti dall'estero, causando l'ira di molti utenti che si sono visti tassare (con la quota fissa di 5,50 €) anche pacchetti di valore inferiore alla franchigia precedentemente esistente. A partire dal 2006, è diventata poi drammatica la questione dell'importazione dei pacchi: a causa dell'inadeguatezza delle strutture allestite presso i gateway internazionali, i ritardi nelle consegne hanno cominciato ad assumere dimensioni dell'ordine di parecchi mesi, suscitando le vive proteste degli utenti del servizio e catturando l'attenzione di importanti organi di informazione. In particolare va menzionato il disservizio dei gateway di MILANO ROSERIO e Lonate Pozzolo che hanno accumulato ritardi nella consegna di oltre 6 mesi non fornendo, tra l'altro, nessuna spiegazione plausibile. Dal novembre 2006, i diritti di sdoganamento di 5,50€, giudicati illegittimi da molte associazioni di consumatori, sono stati abrogati, e le Poste italiane si sono impegnate a restituire le cifre versate nel frattempo. Nel Febbraio 2008 vengono distrutte 200 tonnellate di posta , forse per far fronte all'enorme massa di plichi e missive accumulate dai forti ritardi nella consegna.

[modifica] Operatore mobile virtuale

A marzo 2007, le Poste annunciano di voler entrare nel mercato della telefonia mobile come Operatore virtuale di rete mobile; è la prima volta che un'azienda postale entra in tale campo. A fine aprile 2007 Poste italiane e Vodafone Italia hanno siglato l'accordo di collaborazione che apre le porte al lancio dell'operatore mobile virtuale sul mercato italiano. Grazie all'accordo, Vodafone metterà a disposizione di Poste italiane la propria infrastruttura di rete grazie alla quale l'Azienda sarà il primo gruppo postale al mondo ad entrare nella telefonia mobile. Vodafone Italia garantirà a Poste italiane l'accesso ad una gamma completa di servizi, dalla voce al sms, dal roaming al traffico dati. Vodafone ha inoltre realizzato la piattaforma che consentirà l'integrazione tra i sistemi. delle due aziende lasciando a Poste italiane la piena ed autonoma gestione del cliente. II servizio, operativo entro l'anno, sarà interamente gestito da Poste italiane che può contare su un'ampia e consolidata base clienti e una presenza capillare sul territorio nazionale di 14 mila uffici postali, oltre 40 mila sportelli e diversi canali di vendita tra cui il web a il call center, ai quali si aggiungerà presto il telefonino. Nella sua nuova veste di operatore mobile, Poste italiane utilizzerà il suo brand, sarà esclusivo titolare del rapporto con i Clienti, avrà a disposizione un prefisso dedicato a gestire tutte le attività commerciali e di assistenza clienti. Poste italiane potrà scegliere i servizi da offrire con decisioni e processi Completamente indipendenti e con una sua totale autonomia tariffaria. Dunque non solo voce e sms ma anche la possibilità di pagare bollettini, inviare telegrammi, lettere e raccomandate, pagare servizi di mobilità nel trasporto come taxi, bus, treno, inviare cartoline cartacee realizzate con mms e conoscere le state di un invio attraverso il servizio di tracciatura della corrispondenza.

[modifica] La società oggi

Oggi Poste italiane S.p.A. è una società per azioni il cui capitale è posseduto per il 65% dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (ex Tesoro) e per il restante 35% dalla CDP (Cassa Depositi e Prestiti, trasformata nel 2003 in SpA e partecipata anch'essa dal Tesoro per il 70% e dalle Fondazioni bancarie per il restante 30%). La società è posta sotto il controllo e la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico, già Ministero delle Comunicazioni, ha un organico di circa 150.000 impiegati (nel 1990 si contavano oltre 237.000 dipendenti) ed un utile netto di 843,6 milioni di euro (bilancio Gruppo Poste Italiane 2007).

Nel 2011 è prevista in ambito UE la piena liberalizzazione del settore postale.

[modifica] Il Cap

Per approfondire, vedi la voce Codice di avviamento postale.

[modifica] Introduzione 1967

Nel 1967 imposero l'adozione del Codice di Avviamento Postale (C.A.P.)[5], col quale il territorio nazionale fu suddiviso in partizioni identificate da un codice a 5 cifre, usato per la distribuzione meccanizzata della posta.

[modifica] Riforma 2006

Il 20 settembre 2006, Poste italiane ha effettuato un aggiornamento per i Codici di Avviamento Postale.[6] Le modifiche prevedono per 27 città la suddivisione in zone postali che ha portato:

  • all'inserimento delle strade di nuova istituzione (dal periodo dell'ultimo aggiornamento, ovvero dal 1997)
  • alla soppressione di CAP inutilizzati
  • alla modifica dei CAP di alcune di queste 27 città
  • alla modifica del CAP per il 10% circa delle strade esistenti

Vi è stato inoltre il cambiamento di CAP per 79 comuni e circa 2400 frazioni. Questa operazione ha fatto inoltre sparire i CAP "generici" in favore di CAP più specifici (ad esempio il CAP "generico" 00100 è stato soppresso in favore di CAP più specifici, come ad esempio 00192, 00195, ecc.). Poste italiane ha inoltre informato l'utenza che l'aggiornamento avverrà in futuro con cadenza annuale. Ha destato proteste la decisione dell'azienda di rendere a pagamento il nuovo database contenente i CAP.

[modifica] Servizi e prodotti

[modifica] Prodotti postali

  • Lettere: Posta Prioritaria, Posta raccomandata, Posta assicurata, Postacelere 1 plus[7] e Posta massiva;
  • Pacchi: Paccocelere 1 plus[7], Paccocelere 3[7], Paccocelere Maxi[7], Pacco Ordinario[7], Paccocelere Internazionale[7] e Paccocelere Impresa[7];
  • Prodotti telematici: Telegramma, Fax, Raccomandata On Line e Prioritaria On line;
  • Filatelia: Francobolli in genere;

La Posta ordinaria è stata abolita con decreto ministeriale[8] dell'allora ministro delle comunicazioni Mario Landolfi, con un conseguente aumento tariffario da 0,45€ a 0,60€ dato dal passaggio al sistema Posta prioritaria

Una novità del 2007 è che le spedizioni Postacelere 1 plus, Paccocelere 1 plus e Paccocelere Maxi nel caso la spedizione non vada a buon fine vengono reinoltrate al mittente con l'onere aggiuntivo delle spese di spedizione per il ritorno al mittente del collo pari a quanto già pagato per la spedizione al destinatario.

[modifica] Prodotti BancoPosta

  • Conto e Carte: Conto BancoPosta, Carta Postamat Maestro, Carta BancoPosta Classica, Carta BancoPosta Ricaricabile, Carta BancoPosta Oro, INPS Card e Carta Postepay;
  • Investimenti: Fondi BancoPosta, Obbligazioni strutturate, Ramo Vita, Libretto di risparmio postale e Buoni Fruttiferi Postali;
  • Finanziamenti: Prestito BancoPosta e Mutuo BancoPosta;
  • Trasferimento Fondi: Vaglia postale, Vaglia online, Vaglia internazionale, BancoPosta MoneyGram ed Eurogiro;

[modifica] Prodotti assicurativi

[modifica] Poste Vita

  • Poste Vita: Postaprevidenza Valore, Postafuturo Accumulo, Postafuturo Special, Postapresente Plus, Postafuturo Altafedeltà, Programma Dinamico e Programma Guidattiva;

[modifica] Poste Assicura S.p.A.

Poste Assicura S.p.A. è una società di Poste Vita specializzata nella creazione di prodotti assicurativi danni venduti attraverso la rete degli uffici postali di Poste italiane, rappresentando così una dei primi esempi di bancassicurazioni in Italia.

Dal 2 marzo 2007 il nuovo Amministratore delegato è Maria Bianca Farina.

Poste Assicura, nata nel 2002 come S.r.l., è un'agenzia multimandataria che vende prodotti confezionati insieme ad altre compagnie di assicurazione con lo scopo di ottenere le migliori condizioni di mercato, senza avere i costi tipici delle società di assicurazioni come la gestione dei sinistri e quella attuariale.

La peculiarità delle polizze di Poste Assicura è la standardizzazione delle polizze che rende più semplice la vendita da parte degli operatori degli uffici postali. Ad esempio per stipulare le polizze incendio e furto, basta fornire i mq dell'abitazione e automaticamente viene calcolato il valore assicurato, senza dover fare stime del valore della casa o del suo contenuto.

L'1 ottobre 2007 Poste Assicura ha cambiato oggetto sociale ed è diventata una società di service di Poste italiane.

I prodotti sono suddivisi in tre categorie:

  • Protezione dei beni: Posta Casa, Posta Furto. Entrambe sviluppate insieme a Eurizon Tutela.
  • Protezione della famiglia: Posta Capofamiglia. Sviluppata insieme a Eurizon Tutela e Inter Partner Assistance.
  • Protezione del credito: Protezione del Credito Mutui (HDI), Protezione del Credito Prestiti (Eurizon), Incendio Mutui (Ergo).

[modifica] Il gruppo Poste italiane

Dopo la privatizzazione, seguendo l'esempio anche delle aziende europee similari, le Poste italiane hanno acquisito partecipazioni in aziende di trasporto di merci già attive sul territorio nazionale, ampliando ed integrando i servizi offerti alla clientela.

Ad esempio, nel 1998, è entrata integralmente a far parte del gruppo la SDA Express Courier

[modifica] Galleria Fotografica

[modifica] Note

  1. ^ Le società del gruppo
  2. ^ I numeri di Poste Italiane - Anno 2006
  3. ^ La Storia delle Poste - 2.6. Il Regno d'Italia
  4. ^ La Storia delle Poste - 4.1. Poste On Line
  5. ^ La Storia delle Poste - 3.3. Il Boom
  6. ^ CAP - Le novità 2006
  7. ^ a b c d e f g servizio eseguito dalla SDA Express Courier
  8. ^ Decreto Ministeriale del 12 maggio 2006 (in G.U. dal 19 maggio 2006)

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

Altre lingue


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